L'ENEIDE

di Virgilio

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  1. gheagabry
     
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    Libro IV





    Didone ha ascoltato con crescente interesse il racconto delle tribolazioni di Enea. Quando questi finisce di parlare, la volontà di Venere si è compiuta : la regina si è innamorata dell'eroe troiano. Didone si confida con la sorella Anna e le confessa la propria inquietudine. Anna dice alla sorella di seguire l'inclinazione del cuore e aggiunge che il valoroso Enea accrescerà grandemente la potenza di Cartagine. Un giorno, nel corso di una partita di caccia, Didone ed Enea vengono sorpresi da un temporale e si rifugiano in una grotta, dove si abbandonano alla passione suscitata da Venere. Il re Iarba, uno dei pretendenti, viene a conoscenza del legame che unisce la regina a Enea e, geloso, si rivolge a Giove, il quale invia a Cartagine Mercurio, il messaggero degli dei, perché ricordi ad Enea che il suo destino è già tracciato : egli deve lasciare immediatamente Cartagine per continuare il cammino.

    Enea obbedisce a malincuore alla volontà degli dei, ma non sa decidersi ad annunciare lui stesso la propria partenza a Didone, che tuttavia si accorge dei preparativi dei troiani e implora Enea di non abbandonarla. Le ragioni che questi invoca per giustificare la separazione non suonano convincenti alle sue stesse orecchie. Didone gli risponde con disprezzo : l'amore, la fedeltà, non esistono più per un uomo che ha deciso di lasciare che gli dei comandino il suo destino. Trovando intollerabile la prospettiva della vita solitaria che l'attende, Didone si fa costruire un rogo funebre e passa la notte in preda ad un'atroce disperazione. Per ordine di Mercurio, Enea salpa prima dell'aurora. Quando al mattino vede la spiaggia deserta, resasi conto che non vedrà più Enea, Didone prende la spada che le era stata data da lui e si dà la morte.





    Libro V



    I troiani ritornano in Sicilia, dove Aceste, la cui madre era troiana, li accoglie con benevolenza nel suo regno. E' passato un anno dalla morte di Anchise, e in suo onore vengono promossi dei giochi funebri. Mentre gli uomini vi prendono parte, le donne si lamentano della loro vita errabonda. Guardandole, Giunone decide di mandare fra loro Iris per eccitarne la collera. Il modo migliore per farla finita con quei viaggi spossanti, dice Iris alle troiane, è di dar fuoco alle navi e stabilirsi definitivamente in quella Sicilia ospitale. Unendo il gesto alla parola, Iris afferra una torcia accesa e la lancia contro una delle imbarcazioni. Le troiane la imitarono e presto tutta la flotta prende fuoco. Enea e Ascanio scorgono le fiamme, ed Enea supplica Giove di venirgli in aiuto. Il dio fa scoppiare un temporale, e così buona parte della flotta riesce a salvarsi. Quattro navi comunque vanno distrutte : Enea decide allora di partire dalla Sicilia, lasciando nell'isola tutti coloro, uomini o donne, che avrebbero voluto che egli decidesse di stabilirsi nel regno di Aceste. Enea si imbarca coi suoi fedeli, e Venere ottiene da Nettuno un mare clemente fino all'arrivo in Italia. Il timoniere di Enea, Palinuro, una notte s'addormenta al timone e cade fra le onde. Enea lo piange, e per tutto il resto della traversata terrà lui stesso il timone.
     
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42 replies since 13/7/2010, 19:26   16590 views
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