medea di euripide riassunto completo

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    medea di euripide riassunto completo


    Medea
    di Euripide

    1) Delinea le caratteristiche psicologiche di Giasone e Medea.
    La figura di Giasone è una figura che oggi ci appare un po’ contraddittoria; Giasone è un eroe, ha intrapreso la pericolosissima missione di sottrarre il vello d’oro al drago guardiano e di portarlo in patria, è stato aiutato nell’arduo compito da Medea, una maga bella e potente che ha portato con sé in Grecia e sposata. Sembrerebbe il classico eroe mitico che compie la sua missione e sposa la bella principessa, e invece non è niente di tutto questo. In Giasone si specchia la concezione greca dell’uomo ma soprattutto del matrimonio e dei doveri verso la moglie. Quando infatti Giasone torna in patria, a Corinto, e riceve la dovuta gloria per lui si aprono nuovi sbocchi sociali la cui importanza surclassa di gran lunga gli impegni coniugali. Giasone non esita un istante, dato che ne ha l’opportunità, a chiedere in moglie la figlia del sovrano della città Creonte e quindi a cercare di portarsi un bel pezzo più in su sulla scala sociale anche a spese del proprio precedente matrimonio con Medea. Quello che a noi moderni sembra un comportamento sicuramente sgarbato se non da vero e proprio egoista doveva essere evidentemente per i greci una delle norme sociali accettate regolarmente e quindi non meritevoli di disprezzo. La psicologia di Giasone è dunque quella di un perfetto uomo greco che fa il suo interesse politico ed economico lasciando tranquillamente in secondo piano non tanto la famiglia quanto la prima moglie.
    Medea però non è greca e ha ben altre concezioni del matrimonio e della vita coniugale, lei non è disposta a tollerare di essere solo una concubina ai voleri di Giasone e si sente tradita in quanto favori che ha reso a Giasone nella conquista del vello d’oro non le sembrano degni di tale sgarbo. Medea ha abbandonato i suoi parenti e la sua terra per seguire Giasone e adesso il suo mondo crolla, ritrovandosi sola, in terra straniera relegata a una funzione sociale che non le va per niente bene e che non riesce a accettare e a capire. Probabilmente una qualsiasi altra donna greca avrebbe accettato tranquillamente il fatto di diventare una concubina del marito ma in Medea non ci sono i presupposti culturali per tale sottomissione e la sua reazione è al contrario forte e violenta tale da provocare un’altra serie di incomprensioni da parte del marito e che non afferra l’idea di una così dura ribellione di una donna al volere maschile.
    2) Nel secondo episodio si parla di ira, malvagità, giustizia, fama, saggezza e gelosia: riferiti chi ?
    Il secondo episodio è il dialogo tra Giasone e Medea, è lo scontro delle incomprensioni di cui ho parlato prima che sboccheranno in tragedia. Questo dialogo è una vera è propria tempesta di sentimenti e di argomenti di discussione, e non avrebbe potuto essere diversamente visto che in questo dialogo maturano e si decidono i fatti che saranno fondamentali per il proseguimento della tragedia. Nell’episodio è espressa tutta l’ira di Medea per il tradimento subito, tutta la sua diversa concezione della giustizia e la consapevolezza che il comportamento di suo marito non potrà essere che ingiusto nei suoi confronti, di conseguenza, tutta la malvagità, la gelosia e la bramosia di vendetta che è capace di provare contro Giasone e contro la sua futura sposa. A lei si contrappone la saggezza “greca” di Giasone che non capisce tanta ira e tanto odio e parla dei grandi favori e vantaggi che lei ha ricevuto da lui avendolo seguito poiché dal nulla si è conquistata uno dei massimi riconoscimenti per l’uomo greco cioè la fama e la gloria fra gli uomini, oltre al grande privilegio che secondo i greci stessi è quello di essere diventato una cittadina greca a tutti gli effetti.
    3) Giasone afferma: “...tu in cambio della salvezza mia hai più ricevuto che dato...”. Spiega.
    Lo scontro tra Giasone e Medea si focalizza su di un altro punto importante e cioè i vantaggi che l’uno ha ricavato dall’altra. Medea si ritiene offesa e tradita dal comportamento di Giasone e si sente in credito verso di lui per averlo salvato e per averlo aiutato nella sua impresa. Al contrario però Giasone non si sente in debito verso Medea, anzi ! L’ha portata in Grecia, ne ha fatto una cittadina, gli ha dato fama e gloria, cosa può desiderare di più una donna ? “...tu in cambio della salvezza mia hai più ricevuto che dato...” questa frase riassume bene dunque il punto dello scontro fra due persone che hanno una scala di valori diversa e che in questo caso rendono ancora più accentuata con l’ira tale diversità.
    4) Medea teme di non avere più patria, Giasone parla della fama come importante per la vita umana e dell’importanza dell’essere greco, Egeo garantisce ospitalità attraverso il giuramento : perché era così importante per gli antichi avere una patria sicura ?
    Questo è sicuramente un problema dalle radice arcaiche. Per comprendere tali comportamenti e tali valori bisogna immaginarsi un mondo profondamente ostile all’uomo, dove la primaria fonte di difesa dalla natura ma anche dagli altri uomini è la formazione di una società autosufficiente nella quale tutti i partecipanti alla comunità, tutti oi politai, siano organizzati e abbiano come unico scopo la tutela reciproca. Colui che in un mondo come questo era escluso dalla polis era molto più di un senzatetto, era un senza-patria. Essere senza patria doveva essere davvero duro a quel tempo per una donna sola con figli, anzi, forse addirittura impensabile. Medea ha ragione quando teme di rimanere sola, in terra straniera, con l’ostilità di suo marito da un lato e quella della famiglia che ha abbandonata dall’altro. Quale posto avrebbe mai potuto avere una donna sola nella società greca ? Era questa una eventualità probabilmente così remota da non essere neanche presa in considerazione.



    "MEDEA" di Euripide


    Considerazioni di carattere generale



    -Euripide esprime la lotta spirituale e il tormento suscitato da questioni eternamente irrisolte, e ha dato voce ad un epoca che non aveva dimenticato il vecchio, ma correva verso il nuovo per incerti sentieri.



    -Euripide continuamente sospinto a nuove audacie e continuamente risospinto alle idee tradizionali.



    -Euripide proprio partendo dal razionalismo della sofistica che gli aveva permesso di superare il mito e realizzare una tragedia veramente umana, fa un'indagine critica che lo porta a superare le premesse sofistiche per penetrare nella profondità dell'animo umano e scorgervi quanto di irrazionale e di inafferrabile vi si agiti. La ragione può analizzare e spiegare i fatti, non modificarli: di qui il graduale disimpegno politico e l'evasione finale nella poesia.



    -Dietro le disarmonie della poesia di Euripide, dice Jaeger, deve nascondersi anche la disarmonia sua personale.



    -Medea è veramente umana nella complessità del suo carattere. La molteplicità dei gesti è il risultato del diverso e mutevole rapporto di forze tra esigenze razionali e istanze emotive col quale si spiegano bene anche quegli atteggiamenti che appaiono a primo acchito contraddittori o impossibili in una unitaria struttura psichica.



    -Medea: donna di straordinaria razionalità ma anche di estrema passionalità




    Per l'amore di Giasone, in cui ha fissato tutta la sua energia esistenziale, ha travolto ogni coscienza di bene e di male, ha ucciso. Nella ricerca di una vendetta precisa Medea dimostra la sua lucidissima razionalità posta in questo caso al servizio della passionalità frustrata.



    -La varietà e diversità dei suoi sentimenti e atteggiamenti sono conseguenza della sua capacità di aderire e di reagire alla molteplicità e variabilità del reale che la circonda.



    Euripide ha rappresentato l'indicibile e l'irrappresentabile del cuore umano nelle sue pieghe più profonde e nelle sue parti più oscure e riposte, dove istinto e intelletto, passione e ragione si mescolano e si confondono senza che sia possibile separarle, dove la logica, divenuta paralogismo, salva l'onore perché salva le apparenze, ma obbedisce alle ingiunzioni di una forza oscura, dove l'assoluto smarrimento si coniuga con la lucidità estrema.

    Di fronte al dramma di Medea si subisce il peso della sua sofferenza e della sua vendetta la quale, paradossalmente, dimostra, in una totale assenza degli dei, il senso dell'impotenza e della debolezza, pur nel contesto di una furia scatenata della natura, di fronte a condizioni dolorosamente irrimediabili di ingiustizia suprema.



    Considerazioni tratta da episodi specifici



    Si trova differenza di stile tra i momenti in cui parla Medea e quelli in cui parla Creonte (Primo Episodio). Medea: stile confuso e accavallamento di parole ad evidenziare lo stato d'animo di Medea

    Creonte: stile altisonante a nascondere la sua debolezza interna (vv.271-275)






    L'atteggiamento interiore di Medea viene scandito dal poeta tragico in ogni fase del suo divenire, la sua evoluzione mentale è rilevata in ciascun suo mutamento, con puntuale attenzione e fine penetrazione psicologica ( vedi analogie e differenze con la trattazione dell'"amore in fieri" di Medea da parte di Apollonio)


    Polemica sulla condizione della donna nel mondo greco( vv.230-251): Euripide vede l'ingiustizia della cultura androcratica e la contesta, ma conosce anche la malvagità e la perfidia della natura femminile che si scatenano in maniera furiosa e sinistra specialmente quando la donna viene offesa.

    Anche Esiodo diceva: " donna e terra sono allo stesso tempo princìpi di fecondità e potenze di

    distruzione"


    Polemica di Euripide(293-301): triste sorte che tocca in Atene ai grandi pensatori, incompresi e disprezzati dal volgo ignorante. Fa trapelare l'ideale dell'uomo di studio che raccolto in sé, si disinteressa della vita pubblica, allineandosi così alle premesse della cultura ellenistica.





    C'è in Euripide ripudio della società, aristocratico distacco, ironia, crisi di valori in un età decadente, accostamento alla natura. Con l'esaltazione dell'indole selvaggia di Medea, Euripide avvicina il suo concetto di educazione-istruzione a quello di Roussaeu. La società è corrotta, cosa fare? Vivere secondo le leggi della natura, seguendo più il cuore che l'intelletto.



    "MEDEA" DI EURIPIDE

    Considerazioni di carattere generale
    -Euripide esprime la lotta spirituale e il tormento suscitato da questioni eternamente irrisolte, e ha dato voce ad un epoca che non aveva dimenticato il vecchio, ma correva verso il nuovo per incerti sentieri.
    -Euripide continuamente sospinto a nuove audacie e continuamente risospinto alle idee tradizionali.
    -Euripide proprio partendo dal razionalismo della sofistica che gli aveva permesso di superare il mito e realizzare una tragedia veramente umana, fa un'indagine critica che lo porta a superare le premesse sofistiche per penetrare nella profondità dell'animo umano e scorgervi quanto di irrazionale e di inafferrabile vi si agiti. La ragione può analizzare e spiegare i fatti, non modificarli: di qui il graduale disimpegno politico e l'evasione finale nella poesia.
    -Dietro le disarmonie della poesia di Euripide, dice Jaeger, deve nascondersi anche la disarmonia sua personale.
    -Medea è veramente umana nella complessità del suo carattere. La molteplicità dei gesti è il risultato del diverso e mutevole rapporto di forze tra esigenze razionali e istanze emotive col quale si spiegano bene anche quegli atteggiamenti che appaiono a primo acchito contraddittori o impossibili in una unitaria struttura psichica.
    -Medea: donna di straordinaria razionalità ma anche di estrema passionalità
    · Per l'amore di Giasone, in cui ha fissato tutta la sua energia esistenziale, ha travolto ogni coscienza di bene e di male, ha ucciso. Nella ricerca di una vendetta precisa Medea dimostra la sua lucidissima razionalità posta in questo caso al servizio della passionalità frustrata.
    -La varietà e diversità dei suoi sentimenti e atteggiamenti sono conseguenza della sua capacità di aderire e di reagire alla molteplicità e variabilità del reale che la circonda.
    Euripide ha rappresentato l'indicibile e l'irrappresentabile del cuore umano nelle sue pieghe più profonde e nelle sue parti più oscure e riposte, dove istinto e intelletto, passione e ragione si mescolano e si confondono senza che sia possibile separarle, dove la logica, divenuta paralogismo, salva l'onore perché salva le apparenze, ma obbedisce alle ingiunzioni di una forza oscura, dove l'assoluto smarrimento si coniuga con la lucidità estrema.
    Di fronte al dramma di Medea si subisce il peso della sua sofferenza e della sua vendetta la quale, paradossalmente, dimostra, in una totale assenza degli dei, il senso dell'impotenza e della debolezza, pur nel contesto di una furia scatenata della natura, di fronte a condizioni dolorosamente irrimediabili di ingiustizia suprema.
    Considerazioni tratta da episodi specifici
    · Si trova differenza di stile tra i momenti in cui parla Medea e quelli in cui parla Creonte (Primo Episodio). Medea: stile confuso e accavallamento di parole ad evidenziare lo stato d'animo di Medea
    Creonte: stile altisonante a nascondere la sua debolezza interna (vv.271-275)
    · L'atteggiamento interiore di Medea viene scandito dal poeta tragico in ogni fase del suo divenire, la sua evoluzione mentale è rilevata in ciascun suo mutamento, con puntuale attenzione e fine penetrazione psicologica ( vedi analogie e differenze con la trattazione dell'"amore in fieri" di Medea da parte di Apollonio)
    · Polemica sulla condizione della donna nel mondo greco( vv.230-251): Euripide vede l'ingiustizia della cultura androcratica e la contesta, ma conosce anche la malvagità e la perfidia della natura femminile che si scatenano in maniera furiosa e sinistra specialmente quando la donna viene offesa.
    Anche Esiodo diceva: " donna e terra sono allo stesso tempo princìpi di fecondità e potenze di
    distruzione"
    · Polemica di Euripide(293-301): triste sorte che tocca in Atene ai grandi pensatori, incompresi e disprezzati dal volgo ignorante. Fa trapelare l'ideale dell'uomo di studio che raccolto in sé, si disinteressa della vita pubblica, allineandosi così alle premesse della cultura ellenistica.
    C'è in Euripide ripudio della società, aristocratico distacco, ironia, crisi di valori in un età decadente, accostamento alla natura. Con l'esaltazione dell'indole selvaggia di Medea, Euripide avvicina il suo concetto di educazione-istruzione a quello di Roussaeu. La società è corrotta, cosa fare? Vivere secondo le leggi della natura, seguendo più il cuore che l'intelletto.
     
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