L'omino della sabbia

6 luglio 2010

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  1. gheagabry
     
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    In alcuni paesi del mondo si pensa che il sonno sia opera dell’OMINO DELLA SABBIA.
    Scoprirete (un bel conforto quando vi sentirete soli) che nei momenti più neri c’è qualcuno su cui potete contare: qualcuno che, con la pioggia o bel tempo, verrà a trovarvi tutte le notti, per farvi addormentare.

    Da un racconto
    ………………………la pioggia ci precedette, riversandosi in un torrente su uno sfondo di violenti tuoni.
    Per fortuna nel bosco trovammo una capanna abbandonata……………………..C’era una stufa arrugginita, la legna era umida…..nel fienile c’era un po’ di paglia….il colletto del mio compagno si infilò in un chiodo che spuntava da soffitto. Tentando di liberarsi staccò un asse e vide un pacco infilato tra le travi. Era avvolto in una tela, rosa dalle tarme e legata con una cinghia di cuoio consunto.
    Aprendolo scoprimmo che conteneva un libro. Sulla copertina c’era scritto



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    DAS ALPHABET VOM SCHLAF

    L’Abbecedario del sonno



    Mentre lo sfogliavamo con cautela, ne uscì un biglietto scritto a mano.
    L’inchiostro era sbiadito e la carta ingiallita, ma riuscimmo ugualmente a decifrare quello che vi era scritto. Ecco cosa leggemmo:

    Io Johann Poberschnigg, ho scritto questo libro …sulla base dei segreti che ho imparato su queste montagne e che ho deciso di non rivelare. Per me la fine è vicina. Nascondo questo libro nel tetto della capanna nella speranza che finisca prima o poi in mani sicure. Ci sono forze malvage che vorrebbero impadronirsi di questi grandi segreti. …Ogni bene a te che troverai questo libro e ne farai buon uso. J.P.

    Leggendo e scoprimmo.
    Avevamo deciso di rimanere alla capanna, dopo un’escursione scoprimmo che qualcuno aveva frugato tra le nostre cose e decidemmo di spostarci. Il libricino era sempre con noi.
    Nei giorni seguenti facemmo molte escursioni ma è come se ci spostassimo in circolo avvolti dalla nebbia o dalla neve.
    Con l’aiuto di una bussola cercammo di raggiungere la nostra meta, ma era come se gli spiriti della montagna si prendessero gioco di noi.

    Questo girovagare senza senso durò 3 giorni. Il 4° giorno, arrivammo alla fattoria, trovammo una vecchia che batteva i cuscini ed i materassi di piuma. Con nostra meraviglia le piume si trasformavano in neve che ricadevava sulla terra. Era Frau Holle.
    Alle nostre domande rispose che non potevamo andare sulla montagna e creo una nube gigantesca.
    Ai nostri perché ci fece entrare in casa…………………………………………………
    “Eccomi”. Ci raccontò che l’ultima persona che era entrato era J.P. Capimmo che lei sapeva tutto di noi. Ci disse che era lei a far nevicare, alzare la nebbia ed a far impazzire le bussole perché gli “uomini che volevano rubare i segreti del sonno” dovevano andarsene. Fuori nevicava. Andammo alla finestra ed d’improvviso vedemmo la cima della montagna. Non potevamo credere ai nostri occhi…sulla cima c’era un castello. Frau Holle venne alla finestra e ci disse che lì viveva ”l’omino della sabbia” . Esiste davvero l’Omino della sabbia” chiedemmo. “Che non sappia che dubitate della sua esistenza” ci avvertì “altrimenti!!!!”. In quel castello viveva l’Omino della sabbia che ogni sera va in giro per il mondo a distribuire la sabbia soporifera a tutti: uomini, donne, bambini ed animali.
    Nel suo castello, tutte le sere prima di uscire, l’omino legge a Suzanne, il suo asinello, una storia che parla di sonno. Su zanne ascolta attenta, appoggiando il muso sulla spalla dell’omino.



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    "Io, l'Omino della Sabbia l'ho conosciuto quando ero già relativamente grande: quando per la prima volta ho letto di lui, avrò avuto otto o nove anni, quell'età in Uno gnomo nei disegni di Poortvlietcui alle fate e ai folletti smetti già di crederci. Ebbene sì: nemmeno da noi in Piemonte dell'omino della sabbia si sente parlare tantissimo: io, appunto, ho saputo della sua "esistenza" leggendo un libro che avevo trovato in una bancarella al mare, L'omino della sabbia di Rien Poortvliet e Wil Huygen. Gli autori di questo libro, sono, fra l'altro, i due bravissimi olandesi che hanno scritto anche i ben più famosi libri sugli Gnomi: ai testi di Huygen si uniscono gli splendidi disegni di Poortvliet, che sono poi, in effetti, nel caso degli gnomi, quelli che sono diventati famosi in tutto il mondo, con lo gnometto col cappello rosso a punta e la casacchina blu.

    Bene: questo libro sull'Omino della Sabbia mi è capitato fra le mani quando avevo circa nove anni, appunto. Non credo sia più molto diffuso in Italia, e mi dispiace: se dei libri sugli Gnomi ci sono state, negli ultimi anni, parecchie ristampe anche in edizione economica, non mi risulta che il libro sull'Omino della Sabbia sia stato ristampato ancora. Peccato. Probabilmente è tutta questione di mercato: visto che - e l'ho appurato io stessa - in tante regioni d'Italia non si sa nemmeno chi sia, l'Omino della Sabbia, probabilmente la richiesta non sarebbe altissima.

    Dico "peccato" perché a me il libro era veramente piaciuto: l'avevo trovato divertente, ed ero rimasta ore ad ammirare le tantissime e bellissime illustrazioni presenti. Ma veniamo a noi, e cerchiamo di spiegare a tutti chi è e cosa fa, questo omino della sabbia.

    Ricopiando le informazioni dal retro di copertina del libro, vi posso dire che "la stragrande maggioranza della gente si infila a letto con l'idea che il sonno arrivi da solo, senza immaginare quanto lavoro invece richieda. L'addetto a questo compito, che comprende la preparazione e la distribuzione della sabbia soporifera, è un professionista coscienzioso che svolge il suo lavoro quotidiano senza pretendere gratitudine o perdersi di coraggio. Una cosa abbastanza straordinaria, visto che per lui non ci sono vacanze, congedi per malattia, domeniche e festivi".

    Ebbene sì: l'addetto alla distribuzione del sonno è proprio l'Omino della Sabbia, che nella sua casetta produce una speciale sabbia soporifera senza la quale nessuno potrebbe dormire. Poi, ogni sera, esce dalla sua casetta e va a distribuire a tutte le persone del mondo: infila uno o due granelli di sabbia negli occhi di ciascuno di noi, e noi subito iniziamo, pian piano, ad avvertire un senso di sonno. Con un ragionamento assolutamente lineare, gli autori di questo libro dichiarano anche che l'Omino della Sabbia è anche il responsabile delle notti insonni o delle pennichelle pomeridiane: a volte sbaglia mira e non centra con il granello l'occhio della persona, che quindi per quella notte dorme male o peggio non dorme; a volte abbonda con i granelli di sabbia, causando nel malcapitato quella sonnolenza che ogni tanto sentiamo tutti.

    Dell'Omino della Sabbia sentiamo parlare, per esempio, anche nel secondo atto dell'opera Hänsel und Gretel di Engelbert Humperdinck: come da manuale, l'Omino sparge sugli occhi dei due bambini spersi nel bosco una sabbia magica per farli addormentare, prima di andarsene e proseguire il suo lavoro.

    Ma l'Omino della Sabbia non gode di una ottima reputazione ovunque: e me ne sono resa conto presto, quando, parlando di questa figura ad una bambina che viveva in Veneto, mi sono sentita rispondere che lei, sì, lo conosceva - il Veneto in fondo è da sempre più legato alla Germania e all'Austria, terre in cui mi risulta essere nata la leggenda di questo personaggio - ma non lo amava certo. "Non mi è mai andata a genio la figura di questo qua che si mette a fare i castelli di sabbia nei miei occhi" mi aveva risposto, lasciandomi capire già allora che tanti bambini hanno veramente paura di questo signore che li fa addormentare a forza.

    L'esempio più chiaro credo sia il racconto Der Sandmann, L'Uomo della Sabbia, appunto, di E.T.A. Hoffmann, che se volete potete leggere qui. Nelle prime pagine di questo racconto, ci viene detto che, per il protagonista, l'Omino della Sabbia "non era certo lo spauracchio delle fole della governante, quello che veniva a prendersi in pasto gli occhi dei bambini per le civette sulla luna, no, certo: era un mostro orribile che, dove arrivava, portava con sé dolori e miserie, momentanei o perpetui". Certo quella del protagonista era una visione decisamente esagerata - a suo tempo, Freud ci ha persino fatto degli studi, su questo racconto, aprendo così la strada, a quanto leggo, all'interpretazione psicanalitica in letteratura - ma è evidente che, in questo caso, la figura dell'Omino della Sabbia tanto positiva non era.

    Una curiosità: sulla storia Der Sandmann - tradotta in Italia anche col titolo di Il mago sabbiolino o L'Orco Insabbia - è basato anche il bel balletto di danza classica Coppelia, che racconta, debitamente modificata, la storia del protagonista del racconto di Hoffmann." dal web




    Edited by gheagabry1 - 20/11/2019, 22:06
     
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