L'ISOLA DELLA LETTURA

presentazioni, recensioni, opinioni di libri nuovi e vecchi

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  1. ZIALAILA
     
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    DELFT , XVII secolo, una casa nella zona protestante della città… Griet, la giovane figlia di uno dei decoratori di piastrelle più rinomati di Delfi - privato, per un incidente, "degli occhi e del lavoro" - è in cucina, intenta a sistemare, com'è solita fare, le verdure tritate (cavolo rosso, cipolle, carote, rape e porri ordinati splendidamente a cerchio e, in mezzo, una rondella di carota), quando ode voci decisamente insolite nella casa di un modesto decoratore… voci che suggeriscono "immagini di tappeti preziosi, libri, perle e pellicce". Sull'uscio, compaiono improvvisamente due figure: un uomo dagli occhi grigi come il mare e un'espressione ferma sul volto lungo e spigoloso, e una donna - piccoli ricci biondi, sguardo che guizza qua e là nervosamente - che sembra portata dal vento, benché la giornata sia calma. Sono Johannes Vermeer, il celebre pittore, e sua moglie Katharina, gente ricca e influente, proveniente da vicino, dal Quartiere dei Papisti, eppure lontanissima da Griet e dal suo mondo.
    Griet ha sedici anni e quel giorno apprende dalla voce della madre il suo destino: andrà a servizio dei Vermeer per otto stuiver al giorno, dovrà fare le pulizie nell'atelier del pittore, e dovrà agire delicatamente senza spostare né urtare nulla.
    Romanzo che ci conduce con straordinaria precisione là dove l'arte è divisa dai fantasmi della passione soltanto da una linea sottile - tra Vermeer e Griet, l'artista e la serva, l'amato e l'amante, l'uomo potente e la giovane donna che non possiede altro che il suo incanto e la sua innocenza, si stabilisce un'intensa relazione fatta di sguardi, sospiri, frasi dette e non dette -, La ragazza con l'orecchino di perla ci offre anche alcune delle pagine più felici, nella narrativa contemporanea, sulla dedizione e sul coraggio femminile.
    Griet è invisa a Katharina, gelosa della sua intima relazione col marito, è costretta a subire i rimproveri di Maria Thins, la suocera del pittore, a sfidare tutte le convenzioni dell'epoca, e tuttavia non cessa per un solo istante di ubbidire all'amore per l'arte e alla passione che la muove. Gesto inaudito per la morale del tempo, poserà con le labbra sensualmente dischiuse per quel ritratto di Vermeer (La ragazza col turbante) che è giunto fino a noi, e non cessa di stupirci per l'enigmaticità dello sguardo che vi è dipinto.



    «Uno dei più bei libri che abbia letto negli ultimi anni. Una storia di passione inespressa, condotta con una leggerezza maniacale, precisissima, sospesa, che lascia ammirati e sconcertati da tanta bravura».
    Roberto Cotroneo - L'Espresso

    «Un romanzo alchemico che ha l'audacia di saldare in un unico copione la perlustrazione di una passione amorosa e la riflessione sull'ispirazione artistica».
    D di Repubblica

    «La storia delicata di Griet, giovanissima serva di casa Vermeer, la sua scoperta di quanto può essere conturbante e potente l'arte, il suo aprirsi alla struggente crudeltà dell'amore».

    Edited by gheagabry1 - 14/9/2018, 22:48
     
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  2. almamarina
     
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    Il ragazzo del lago


    Non è che un ragazzino Aimone, quando, giovanissimo cameriere all’Hotel Suisse di Como, ottiene di andare in Germania per imparare il tedesco e il mestiere di maître d’hotel. Qualche giorno dopo, a Oberhof, nel castello del principe Watzesky e della sua signora, osserva rapito dal fondo della hall il bel mondo che si appresta a celebrare la notte di san Silvestro del 1938. Eccola, la duchessa Steinlich, lo sguardo velato di tristezza. Scende le scale, abito di pizzo nero, capelli biondi fermati da un diadema, guanti di seta fin sopra il gomito. A un tratto, scorge il ragazzo al fondo della sala. È un lampo. Inizia ad ansimare, si appoggia alla ringhiera, sviene. Di colpo, l’orchestra smette di suonare. Un uomo si avvicina ad Aimone e sentenzia: è per colpa tua. Eppure non l’aveva mai vista prima. Cosa può averle fatto di male? Quell’episodio nasconde un dramma e una straordinaria coincidenza, che cambierà la sua vita. Il ragazzo si troverà a vivere come un aristocratico nel mondo sfarzoso della capitale nazista, e incontrerà gli uomini più potenti della Germania. Ma non è che il primo coup de théâtre di questa straordinaria epopea. Perché rientrato in Italia al seguito di una delusione amorosa e arruolato nell’esercito, Aimone dopo l’8 settembre diventa partigiano. Colpire e nascondersi. Sfuggire alla cattura. Non tradire i compagni, per nessun motivo, mai. Nemmeno se vieni arrestato, torturato, impacchettato con destinazione Mauthausen, il campo dell’orrore. Ma proprio mentre tutto sembra irrimediabilmente perduto, un nuovo colpo di scena cancella la parola fine e rimette in moto la storia di Aimone. E quando, negli ultimi giorni dell’aprile 1945, la colonna della Wehrmacht si arresta alle porte di Dongo, sarà proprio il ragazzo del lago, l’unico che sappia parlare tedesco, a illuminare alcune delle vicende più misteriose della nostra storia


     
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  3. ZIALAILA
     
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    IL SENSO DI SMILLA PER LA NEVE

    di PETER HOEG




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    Un bambino che nasce è qualcosa da cercare, qualcosa da seguire, una stella, un'aurora boreale, una colonna di energia nell'universo. Un bambino che muore è una crudeltà."

    Smilla conosce più di nove modi diversi per dire "neve"
    Smilla è fredda come il ghiaccio che tanto ama e a cui ha dedicato specifici studi di glaceologia, rifiuta qualsiasi contatto umano, a cominciare dal padre, con il quale vive un difficilissimo rapporto fatto di incomprensioni e da cui fugge sempre, fin da quando era bambina. Il padre per lei rappresenta la Danimarca, con le sue contraddizioni e le sue rigide convenzioni sociali, in cui, per una groenlandese come lei, la vita è tutt'altro che facile.
    Smilla trascorre le proprie giornate sola, con l'unica compagnia di Esajas, un bambino groenlandese figlio di una vicina di casa. Tra i due è nato col tempo una sorta di magico rapporto
    Perciò, quando Esajas viene trovato morto sotto un palazzo molto alto, Smilla non può credere alla versione della Polizia
    Smilla comincia le sue indagini personali, sfidando i divieti della polizia e avvalendosi dell'aiuto di una sola persona, un meccanico vicino di casa, con il quale Esajas aveva instaurato una certa confidenza. Insieme intraprenderanno la loro crociata per scoprire la verità, utilizzando metodi leciti e illeciti, servendosi di qualunque mezzo per arrivare alla soluzione circa la morte del bambino e ritrovandosi implicati in una vicenda incredibile dal finale imprevedibile
     
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  4. gheagabry
     
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    "Favole come nuvole di zucchero filato"





    "Gli argomenti affrontati in queste favole sono di varia natura: il mio desiderio più profondo è quello di spiegare ai bambini, con la magia della favola, il mondo che li circonda e di intillare nei loro cuori gocce di attualità che però non li spaventino. I racconti di questo libro sono indirizzati anche agli adolescenti, affinché non dimentichino che la favola appartiene al loro recente passato; agli adulti e ai genitori affinché riscoprano il piacere di un universo fantastico e si dedichino ai loro figli, regalando loro piccole emozioni con la lettura di una storia. Ed infine ai nonni che rappresenteranno sempre il prezioso scrigno dei ricordi e dei racconti del passato."

    Claudio Rinaldi nella prefazione in copertina.
     
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  5. gheagabry
     
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    "Risveglia la tua eccellenza"



    Un bellissimo libro che vi consiglio di leggere. Si intitola "Risveglia la tua eccellenza" ed è stato scritto da Eric de la Parra Paz (ed. Essere Felici - 2008, pp.177). E un testo di PNL (Programmazione Neuro Linguistica) ed è indicato per tutti quelli che vogliono prendere in mano la propria vita.

    Il piccolo passo che vi voglio citare è la storiella di un cinese abituato ad accettare qualsiasi evento gli capitasse, considerandolo sempre utile e positivo. Come scrive l'autore, una delle prime credenze per essere una persona di successo è la seguente: "Tutto ciò che mi accade è per il mio bene!"
    A mio avviso, questo è molto significativo ed estremamente vero. Anche quando nella vita possono capitare situazioni che al momento giudichiamo negative, non serve a niente disperarsi anzi, è bene cogliere l'aspetto positivo o l'utilità che una simile esperienza potrà avere nel futuro. Magari un simile atteggiamento può sembrare difficile, ma credo sia l'unico per non farsi prendere troppo dalle circostanze, rischiando di sminuire i momenti belli della vita, entrando così in una spirale di negatività che potrebbe alla lunga portare anche a forme di depressione.

    Ecco la breve storia che, qualora compriate il libro, potete trovare a pag. 158:

    "C'è una famosa storia. Un cinese viveva sulle montagne, in un luogo abitato da gente semplice. Aveva un cavallo che usava per arare. Una volta non chiuse bene il recinto e il cavallo scappò.
    Arrivarono i vicini e dissero: «Che sfortuna». Lui rispose: «Sfortuna, fortuna, chi può dirlo». Il mattino dopo, il cavallo ritornò portandosi dietro un branco di cavalli bradi, che il cinese chiuse nel recinto. Arrivarono i vicini e dissero: «Che fortuna». Lui rispose: «Fortuna, sfortuna, chi può dirlo». Il giorno dopo, il figlio si ruppe una gamba cadendo da un cavallo che cercava di domare. Arrivarono i vicini e dissero: «Che sfortuna». Lui rispose: «Sfortuna, fortuna, chi può dirlo». Il giorno dopo arrivò un ufficiale per reclutare i giovani della provincia e mandarli in guerra, ma il figlio con la gamba rotta venne escluso. Arrivarono i vicini e dissero: «Che fortuna». Lui rispose: «Fortuna, sfortuna, chi può dirlo»."

    Impariamo ad essere come il cinese dell'aneddoto. Impariamo ad essere vincitori.


    IL PARERE di G.Tonetti
     
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  6. almamarina
     
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    IO & MARLEY



    Quando John e Jenny, una giovane coppia della Florida, decidono di adottare un cane per fare pratica come genitori non si immaginano quale uragano sta per abbattersi sulla loro casa. Marley, un Labrador giallo, da adorabile cucciolo si trasforma immediatamente in un gigante maldestro che si lancia attraverso le porte a zanzariera, distrugge le pareti, sbava sugli ospiti, ingurgita qualsiasi cosa attiri la sua curiosità, dai gioielli ai divani, e fugge dai bar tirandosi dietro il tavolino. Insomma, è la vergogna della scuola di addestramento e la disperazione del suo veterinario, che non sa più quale tranquillante prescrivergli. Ma Marley ha anche un cuore puro e innocente. Come rifiuta ogni limite imposto alla sua esuberanza, così la sua lealtà e il suo attaccamento sono infiniti, e la sua allegria devastante ma contagiosa sa riconquistarsi ogni volta l'affetto dei padroni. Questo libro è la sua storia, le gesta di una "persona non umana" che ha condiviso le gioie e i dolori della famiglia mentre questa cresceva, se n'è sentito parte anche nei periodi in cui nessuno voleva più saperne di lui e soprattutto è stato, per tutta la sua esistenza, un distruttivo, insostituibile, commovente esempio d'amore e fedeltà


     
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  7. gheagabry
     
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    Venezia, passione e potere




    Autore Riccardo Calimani

    Casa editrice Mondadori

    La trama e le recensioni di "Venezia, passione e potere", romanzo storico di Riccardo Calimani edito da Mondadori. Marco Barbarigo è un nobile veneziano, giovane ma desideroso di conquistare a ogni costo il potere. Per questo pensa che la strada migliore sia andare a combattere a Lepanto, e prendere parte a quel grandioso scontro di civiltà foriero di una vittoria del mondo cristiano destinata tuttavia nel giro di pochi anni a essere vanificata. Barbarigo lascia così Venezia e le sue amanti, la vita comoda e una strada segnata per andare all'avventura. Fatto prigioniero, tornerà dopo alcuni anni e molte esperienze, con uno straordinario desiderio di rivincita. A quel tempo, tra il 1570 e gli inizi del Seicento, Venezia vive una stagione di opulenza, nonostante le crisi politiche e la peste che indebolisce la città. Mentre sullo sfondo si muovono affascinanti figure di mercanti, viaggiatori e avventurieri, la parabola umana e politica di Barbarigo si intreccia con le fortune e i destini della città lagunare di cui Calimani ci fa percepire con straordinaria precisione immagini, personaggi, suoni, colori.

    Riccardo Calimani (Venezia, 1946), si è laureato in ingegneria elettrotecnica all'università di Padova e in filosofia della scienza all'università di Venezia. Fra le sue opere principali, pubblicate da Mondadori: Storia del ghetto di Venezia (1995, nuova edizione illustrata 2000), I destini e le avventure dell'intellettuale ebreo (1996; Premio Tobagi), Gesù ebreo (1998), Paolo (1999), Storia del ghetto di Venezia (2000; Premio Costantino Pavan), Ebrei e pregiudizio (2000), Storia dell'ebreo errante (2002), L'Inquisizione a Venezia (2002), Non è facile essere ebreo (2004), Passione e tragedia (2006), Ebrei eterni inquieti (2007). Nel 1986 ha ricevuto il Premio cultura della Presidenza del Consiglio dei ministri, nel 1997 il Premio europeo per la cultura. Dal 2008 è presidente del MEIS, il Museo dell¿ebraismo italiano e della Shoah, di Ferrara.
     
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  8. gheagabry
     
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    ABISSI D'ACCIAIO







    Isaac Asimov (russo, naturalizzato americano) è la pietra miliare della storia di questo genere, il Tolkien della fantascienza, inarrivabile per stile e curatezza delle trame dei suoi innumervevoli romanzi.

    “Abissi d’acciaio” è stato la sua scommessa (ed è il primo romanzo di una serie con gli stessi protagonisti) di proporre la fantascienza in unione con un altro genere letterario a lungo denigrato dalla critica: il giallo. Il suo scopo era unire due generi negletti e produrre letteratura.
    E, se al giorno d’oggi questo libro continua a mietere fan e a risultare irresistibile anche agli occhi di una lettrice esigente come me, non abbiamo davvero dubbi sul fatto che ci sia riuscito!
    “Abissi d’acciaio”, ambientato in una New York futuristica, sferragliante e tutta inglobata in asfittiche calotte d’acciaio, è fondamentalmente la storia di uno spinoso caso di omicidio che viene affidato da risolvere al verace e metodico poliziotto Elijah Baley. La vittima era un uomo scomodo, incaricato di allentare le tensioni tra i terrestri e gli spaziali (uomini sofisticati e diffidenti che vivono nelle colonie della terra e fanno grande uso dell’intelligenza artificiale). Per questo a Elijah viene affiancato nelle indagini il serafico R. Daneel, che oltre ad essere uno spaziale è anche un robot positronico identico a un uomo in carne ed ossa e dotato di una sensibilità prodigiosa. L’uomo, infastidito dalla presenza e dall’intelligenza del suo collega metallico, escogiterà numerosi compromessi per trovare l’assassino e contemporaneamente salvare i rapporti diplomatici tra le due fazioni.

    Trama avvincentissima, personaggi indimenticabili e il tema sempre attuale dell’incontro-scontro tra diverse culture. Le spiegazioni scientifiche sono esaustive senza essere pedanti e rendono il lettore in grado di figurarsi perfettamente questo mondo estraneo. E naturalmente c’è la grande storia della difficile e problematica amicizia tra Elijah e Daneel, l’uomo e la macchina, l’intelligenza umana e la logica di un computer perfetto. Davvero un libro favoloso!



    fonte Dreamerscorner
     
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  9. gheagabry
     
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    I PASSI DELL'AMORE





    Nicholas Sparks, re delle lacrime a forma di cuoricino, noto per i suoi “Le parole che non ti ho detto”, “Le pagine della nostra vita”, “Come un uragano”.

    I passi dell’amore è la storia – raccontata in prima persona dal protagonista ormai 57enne in un lungo flashback- di Landon Carter, liceale modaiolo, ribelle e popolare della cittadina di Beaufort; scaricato dalla fidanzatina di turno, si trova a dover per forza invitare al ballo l’impopolare, riservata e cristianissima Jamie Sullivan, la figlia del reverendo. Anonima e malvestita, fissata con l’esegesi biblica e il volontariato coi i meno fortunati, Jamie è lontana anni luce dall’ideale di bellezza di Landon, che si trova suo malgrado a dover anche recitare con lei nella recita di fine anno. E tuttavia sarà proprio durante l’esibizione che i candidi strali di Jamie faranno un buco nel cuore sarcastico e gelido di Landon, conducendolo alla scoperta di un amore puro quanto estremo. Con esiti imprevedibili.

    La prosa è briosa e scorrevole, la storia appassionante. E’ l’ennesima dimostrazione del fatto che il mito della donna angelicata che riempie l’uomo di virtù e lo eleva al cielo non si è estinto con lo Stilnovo.



    fonte Dreamerscorner
     
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  10. gheagabry
     
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    LA STORIA SEGRETA DI LUCIFERO





    Angelo del male o fonte luminosa di vita? Un nuovo saggio dall'autrice che ha dato un seguito al Codice da Vinci

    Dopo l'enorme successo del bestseller La rivelazione dei Templari, séguito del Codice da Vinci di Dan Brown, Lynn Picknett ci sorprende ancora una volta con un libro che ribalta completamente le nostre categorie mentali.

    In La rivelazione dei templari Lynn Picknett, insieme a Clive Prince, durante uno studio sul mistero della Sacra Sindone teso a dimostrare che sarebbe stata un'abilissima contraffazione operata da Leonardo da Vinci, si era imbattuta in indizi che sembravano far riferimento a una religione segreta.

    In La storia segreta di Lucifero la studiosa presegue il suo cammino e spinge i suoi lettori a a mettere in discussione il concetto di satanico e di luciferino.

    Lucifero viene comunemente assimilato a Satana, ma questa associazione è una forzatura relativamente recente della Chiesa. A causa di una serie di contaminazioni culturali avvenute in epoca antica, l’angelo ribelle finì per legarsi, presso varie popolazioni, al culto della Grande Madre e poi a quello della moglie del dio principale. Quando alla predominanza dei culti incentrati sulla figura femminile si sono sostituite religioni maschiliste e oscurantiste, Lucifero (il cui nome significa “portatore di luce”, e quindi di conoscenza) si è trasformato nell’antagonista del “vero” Dio della Luce. A sostegno della tesi per cui Lucifero sarebbe legato al concetto di femminino, ci sarebbero addirittura prove che lo stesso Cristo facesse parte di un culto in cui il ruolo delle donne era centrale e le cui pratiche prevedevano riti mistico-sessuali. La Maddalena sarebbe stata compagna e apostolo preferito del Messia, la depositaria dei suoi insegnamenti e l’invidia di Pietro e il suo odio per lei sarebbero all’origine di una sistematica rimozione della sua presenza nei testi ufficiali della Chiesa da lui fondata; mentre, al contrario, quelli dei culti gnostici ne conterrebbero ancora tracce. Ai culti gnostici, poi, si sarebbe mescolata la corrente che riconosceva come guida Giovanni Battista, secondo alcune prove rivale di Cristo e pertanto ucciso per suo volere. Attraverso i secoli, passando per i catari e i templari, l’“eresia” giovannita sarebbe arrivata a Leonardo da Vinci, che tramite le sue opere avrebbe sbeffeggiato la religione ufficiale, fondata su un Messia usurpatore, ricorrendo addirittura all’“invenzione” della Sindone, che sarebbe solo la sua medesima immagine in una fotografia arcaica. L’accanimento contro la magia, contro le streghe, contro gli scienziati, contro tutti i luciferini, ovvero coloro che perseguivano una conoscenza diversa da quella codificata, è stata l’arma con cui la religione di Cristo, contraria alla liberazione interiore degli individui, ha tentato di mantenere il controllo.

    Per ironia della sorte, però, proprio questa feroce persecuzione ha finito per rafforzare la carica negativa di Lucifero, dando origine alle varie forme di satanismo, deviazioni perverse e malate dell’opposizione a un Dio padrone.

    Lynn Picknett si occupa di eresie cristiane, occulto e cospirazioni storiche. Tra i suoi libri ricordiamo Maria Maddalena: la Dea occulta del Cristianesimo e il seguito di enorme successo dello scioccante codice Da Vinci, La rivelazione dei Templari, scritto con Clive Prince.



    (DAL WEB)
     
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  11. gheagabry
     
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    CAFFE' E VELENO A PICCADILLY






    È un normale pomeriggio londinese quando Ambrose Chitterwick si ferma per un drink al lussuoso Piccadilly Palace Hotel. Nel salone affollato nota una signora di circa sessant’anni intenta a discutere animatamente con un giovanotto, forse il nipote. Incuriosito, osserva la scena, ma il suo interesse viene avvertito dall’uomo, che lo guarda con palese irritazione; per fortuna di Chitterwick, l’arrivo di una telefonata inaspettata, che gli fa lasciare il salone, lo salva da una situazione spiacevole. Quando rientra, poco dopo, l’uomo non c’è più e la donna sembra essersi addormentata davanti al suo caffè. Con un certo imbarazzo, Chitterwick si alza per andare a svegliarla, ma lo attende una macabra scoperta: la signora è passata a miglior vita. Il medico, accorso d’urgenza, trova nel pugno chiuso della morta una fialetta vuota di acido prussico. Suicidio? Chitterwick, che aveva visto il giovane armeggiare con la tazzina del caffè mentre la sua compagna era distratta, non è di questo avviso e chiede all’amico Moresby, ispettore capo di Scotland Yard, di svolgere delle indagini. La sua testimonianza conduce agevolmente all’arresto dell’uomo… ma è proprio sicuro di aver visto giusto? Incalzato dalla moglie del presunto assassino, Chitterwick dovrà ripassare al vaglio tutte le sue certezze, con esiti insospettabili. Già, perché in questo mystery del 1929, finora inedito in Italia, nulla è ciò che sembra.
     
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  12. gheagabry
     
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    LA MALEDIZIONE DEL DIAMANTE FIORENTINO






    la ristampa nella collana economica Super Pocket il romanzo La maledizione del diamante fiorentino (De florentijnse vloek) thriller dello scrittore Rolf Ackermann.
    Si tratta di una storia scritta sullo stile del famoso Codice Da Vinci, ma contrariamente al codice, il tema non è la cristianità, ma una pietra preziosa che attraversa i secoli portandosi dietro la leggenda di una maledizione che colpisce immancabilmente il suo possessore.
    Il romanzo è un mix di vicende storiche, società occulte e intrighi polizieschi il tutto sullo sfondo di rinomate località turistiche, da Vienna a Londra fino a Marrakesh passando anche per l'Italia e precisamente a Firenze.
    Storia interessante, ben scritta e con molta azione.
    Sull'autore ci sono ben poche notizie, sappiamo che è uno scrittore e giornalista di successo nato a Duisburg nel 1952, grande conoscitore del continente africano e attualmente vive a Vienna.

    Vienna 2005. Alla casa d'aste Christie's viene offerto in vendita un diamante dal valore inestimabile risalente a un'epoca sconosciuta. Gli esperti, subito accorsi, sostengono che si tratti del leggendario «Fiorentino». Ma chi se non la più importante esperta del settore, ovvero Marie-Claire de Vries, potrà ricostruire le vicende legate a un diamante che ha influenzato le sorti della storia? Tra viaggi e avventure di ogni sorta, Marie-Claire si ritroverà in località teatri di battaglie o mete di soggiorni imperiali, e incontrerà tre uomini misteriosi — un nobiluomo europeo, un affascinante nababbo arabo e il rampollo di una delle più facoltose famiglie di gioiellieri indiani — che la coinvolgeranno in un pericoloso gioco di seduzione. Tutti e tre gli uomini mostrano lo stesso interesse morboso per il diamante, ma perché? E chi sarà tra loro il membro dell'Ordine del Toson d'Oro al quale sono appartenute alcune delle più grandi e influenti personalità del vecchio continente?
    E, soprattutto, il diamante maledetto sta riacquistando tutto il suo potere fatale?

    La maledizione del diamante fiorentino di Rolf Ackermann (De florentijnse vloek)
    Traduzione Anna Carbone, Gruppo Editoriale Armenia, collana Super Pocket
     
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    Il lupo della steppa, Hermann Hesse


    Lo scrittore tedesco-svizzero Hermann Hesse pubblicò il romanzo Il lupo della steppa nel 1927.
    Harry Haller è il protagonista del racconto, un intellettuale di circa cinquant’anni che, prima della sua scomparsa, lascia un manoscritto in cui esprime il disagio per la sua duplice natura: l’umanità e la bestialità, l’essere divino e quello diabolico. L’umanità si manifesta con la nobiltà di pensiero, con l’amore per l’arte e la musica; la bestialità invece si esplicita nell’odio per la superficialità e vacuità del mondo borghese il cui scopo è la ricerca dei piaceri selvaggi. Una tendenza lo spinge ad abbandonarsi al mondo, l’altra a starne lontano.
    A causa di questo difficile carattere, per questa sua consapevolezza di essere dalla natura duplice, per questa perenne lotta tra istinto e ragione, la sua vita non è facile. Il suo isolamento, la sua sofferenza lo rendono un uomo incline al suicidio, incapace di godere della propria vita. Ma la seducente Erminia conosciuta in una trattoria dei sobborghi, lo converte ai piaceri della vita trascurati sino a quel momento e a recuperare il tempo perduto. Il “teatro magico” in cui si svolge la fine del racconto vede Harry Haller uccidere la propria donna con una pugnalata al cuore proprio quando crede di aver recuperato la capacità di vivere e amare. Per questo delitto viene condannato alla vita eterna e costretto ad essere schernito dai grandi del passato che lo invitano ad imparare a cogliere il lato umoristico della vita, a imparare a ridere, anche di se stesso, piuttosto che dare eccessivo peso ai sentimenti, di qualunque natura essi siano.
    Senza dubbio il tema principale di questo romanzo è l’isolamento del protagonista e l’incapacità di integrazione nella società. Il suo mondo interiore rimane separato da quello esterno ed estraneo. Ma l’isolamento non può essere totale. Il muro eretto come a protezione del suo io interiore non è invalicabile. Ci sono infatti dei momenti in cui quel mondo esterno lo attrae, lo incuriosisce. Ed ecco allora che la lotta tra i suoi due “io” riaffiora e sconvolge con lo scontro tra giusto e sbagliato, tra conveniente e sconveniente, tra essere ragionevole e raziocinante e essere animalesco e istintivo. In questo terribile stato Haller non è nemmeno in grado di prendere decisioni risolute e definitive come il suicidio a cui comunque si avvicina. Ne è semplicemente annientato.
    L’altro tema emergente dal romanzo è la dualità della natura umana. In un unico corpo coesistono cioè l’essenza “umana” che conduce l’uomo a relazionarsi con i suoi simili e a costruire rapporti sociali costruttivi e l’essenza “lupina” che al contrario porta all’isolamento, alla chiusura in se stesso. Solo alla fine, sempre nel teatro magico, un saggio orientale rivela che nell’uomo le personalità sono molteplici e che l’uomo è un essere multiforme…




    Il Gattopardo



    Il Gattopardo è un romanzo storico, l'unico scritto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa. L'autore trasse ispirazione da vicende della sua antica famiglia e in particolare dalla vita del suo bisnonno, il Principe Giulio Fabrizio Tomasi di Lampedusa, vissuto negli anni cruciali del Risorgimento e noto anche per le sue ricerche astronomiche e per l'osservatorio astronomico da lui realizzato.

    Scritto tra la fine del 1954 e il 1957, fu presentato all'inizio agli editori Einaudi e Mondadori, che ne rifiutarono la pubblicazione, avvenuta poi dopo la morte dell'autore da Feltrinelli con la prefazione a cura di Giorgio Bassani. Nel 1959 ricevette il Premio Strega, nel 1963 Luchino Visconti lo tradusse in un film omonimo.

    Nel 1967 (musica di Angelo Musco, libretto di Luigi Squarzina) il romanzo diviene anche un opera musicale.

    Il nome del romanzo ha l'origine nello stemma di famiglia dei Tomasi ed è così commentato nel romanzo stesso: «Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti Gattopardi, sciacalli e pecore continueremo a crederci il sale della terra.»

    Trama con coclusione.
    Il libro inizia con questa frase: "Nunc et in hora mortis nostrae. Amen".

    Come detto il Gattopardo si ispira alla vita dell'antenato dello stesso autore, che nel romanzo prende il nome di Don Fabrizio Corbera, Principe di Casa Salina, e della sua famiglia tra il 1860 e il 1910, in Sicilia (a Palermo e nel feudo ragusano di Donnafugata).

    Don Fabrizio è padre di sette figli ed è esponente di un casato che per secoli "non aveva mai saputo fare neppure l'addizione delle proprie spese e la sottrazione dei propri debiti" . Il principe possedeva forti inclinazioni alle matematiche; aveva applicato queste all'astronomia e ne aveva tratto sufficienti riconoscimenti pubblici e gustosissime gioie private. All'inizio del primo capitolo si parla di un cadavere rinvenuto nel giardino di Casa Salina “il cadavere di un giovane soldato del quinto battaglione cacciatori, che ferito nella zuffa di san Lorenzo contro le squadre dei ribelli era venuto a morire, solo, sotto un albero di limone. Lo avevano trovato bocconi nel fitto trifoglio, il viso affondato nel sangue e nel vomito, le unghia confitte nella terra, coperto dai formiconi; e di sotto le bandoliere gl'intestini violacei avevano formato pozzanghera.”

    Nel maggio 1860, dopo lo sbarco di Garibaldi in Sicilia, Don Fabrizio assiste con distacco e con malinconia alla fine del suo ceto. La classe aristocratica capisce che ormai è prossima la fine della sua supremazia: infatti approfittano della nuova situazione politica gli amministratori e i mezzadri, la nuova classe sociale in ascesa. Don Fabrizio, appartenente ad una famiglia di antica nobiltà, viene rassicurato dal nipote Tancredi, che, pur combattendo nelle file garibaldine, cerca di far volgere gli eventi a proprio vantaggio. Quando, come tutti gli anni, il principe con tutta la famiglia si reca nella residenza estiva di Donnafugata, trova come nuovo sindaco del paese Calogero Sedara, un borghese di umili origini, rozzo e poco istruito, che si è arricchito ed ha fatto carriera in campo politico. Tancredi, che in precedenza aveva manifestato qualche simpatia per Concetta, la figlia maggiore del principe, si innamora di Angelica, figlia di don Calogero, che infine sposerà, abbagliato sicuramente dalla sua bellezza, ma attratto anche dal suo patrimonio.

    È Tancredi, nel comunicare al Principe la decisione di unirsi alle truppe piemontesi, che dice la famosa frase: "Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi!"

    Un altro episodio significativo è l'arrivo a Donnafugata di un funzionario piemontese, il cavaliere Chevalley di Monterzuolo, che offre a Don Fabrizio la nomina a senatore del nuovo Regno d'Italia. Il principe però rifiuta, sentendosi troppo legato al vecchio mondo siciliano. E cercando di raccontare al suo ospite la capacità di adattamento che i siciliani, sottoposti nel corso della storia all'amministrazione di molti governanti stranieri, hanno dovuto giocoforza sviluppare. E anche la risposta di Don Fabrizio è emblematica: "...E dopo sarà diverso, ma peggiore."

    La vita del principe da allora prosegue in modo monotono e sconsolato, fino alla sua morte che lo coglie in un'anonima stanza di albergo nel 1883, mentre tornava da Napoli, viaggio intrapreso per sottoporsi a visite mediche. Nella sua casa rimarranno le tre figlie nubili, inacidite da una vita chiusa e solitaria.

    Curiosamente, anche Giuseppe Tomasi di Lampedusa morì in una modesta camera d'albergo, lontano da casa, in un viaggio intrapreso per cure mediche.

    Il significato dell'opera
    L'autore compie all'interno dell'opera un processo narrativo che è sia storico che attuale. Parlando di eventi passati, Tomasi di Lampedusa parla di eventi del tempo presente, ossia di uno spirito siciliano citato più volte come gattopardesco. Nel dialogo con Chevalley, il principe di Salina spiega ampiamente il suo spirito della sicilianità; egli lo spiega con un misto di cinica realtà e rassegnazione. Spiega che i cambiamenti avvenuti nell'isola più volte nel corso della storia, hanno adattato il popolo siciliano ad altri "invasori", senza tuttavia modificare dentro l'essenza e il carattere dei siciliani stessi. Così il presunto miglioramento apportato dal nuovo Regno d'Italia, appare al principe di Salina come un ennesimo mutamento senza contenuti, poiché ciò che non muta è l'orgoglio del siciliano stesso. Egli infatti vuole esprimere l'incoerente adattamento al nuovo, ma nel contempo l'incapacità vera di modificare sé stessi, e quindi l'orgoglio innato dei siciliani.

    In questa chiave egli legge tutte le spinte contrarie all'innovazione, le forme di resistenza mafiosa, la violenza dell'uomo, ma anche quella della natura.

    La figura di Concetta, nel capitolo ottavo, riveste un'importanza che, dalla critica e dagli scritti sul romanzo, non viene bene evidenziata[citazione necessaria]. Inoltre Visconti,nel film omonimo, elimina gli ultimi due capitoli ma, mentre la morte del principe viene ombreggiata dal suo vagheggiarla e "corteggiarla" durante tutta l'opera ma soprattutto alla fine, la figura di Concetta viene estremamente ridotta e ridimensionata. Nell'ultimo capitolo, quando il senatore Tassoni ricorda a Concetta l'affetto di Tancredi per lei, facendo riferimento al capitolo secondo e ricordando l'episodio sull'assalto al convento di clausura, inventato dal giovane per far colpo su Angelica appena conosciuta, Concetta collega quell'episodio alle suppliche di Tancredi, il giorno seguente perché lo zio gli permettesse di accompagnarlo nel convento della Beata Corbera. Concetta capisce cinquant'anni dopo che quelle suppliche del cugino erano state" parole d'amore verso di lei... parole non comprese" e che nel suo amore verso Tancredi "non vi erano stati nemici, ma una sola avversaria, essa stessa; il suo avvenire era stato ucciso dalla propria imprudenza". Il significato piu profondo quindi, le triste realtà,l'amara dichiarazione di poetica, celato nel brano è dunque che; "tutto cambia ma non per la sicilia, in lei tutto resta com'è..."



    orgoglio e pregiudizio

    Orgoglio e pregiudizio (Pride and Prejudice, 1813) è il più celebre romanzo della scrittrice inglese Jane Austen. La prima frase del romanzo è uno degli incipit più citati della letteratura inglese: It is a truth universally acknowledged, that a single man in possession of a good fortune, must be in want of a wife ("È una verità universalmente riconosciuta che un uomo scapolo in possesso di una vasta fortuna debba essere alla ricerca di una moglie").

    Il romanzo ha come temi principali (che danno il titolo all'opera) l'orgoglio di classe del signor Darcy e il pregiudizio di Elizabeth Bennet nei confronti di questo. La trama del romanzo si concentra sulle vicende della famiglia Bennet, composta dai Mr e Mrs Bennet e dalle loro cinque figlie in età da marito: Jane, Elizabeth, Mary, Catherine e Lydia. Lo scopo della vita della signora Bennet, una donna frivola e poco intelligente, è di vedere sposate le sue figlie. Il signor Bennet, invece, è un uomo intelligente e sarcastico che ha trovato il suo tranquillo equilibrio ignorando le intemperanze della moglie e delle figlie minori, ma anche trascurando in una certa misura le sue responsabilità verso la famiglia.La storia finisce a lieto fine(WIKIPEDIA)


    Edited by gheagabry1 - 14/9/2018, 22:54
     
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  14. almamarina
     
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    Un papa' per casa di Massimo Canonica


    "Tutti noi abbiamo l’angelo custode. Hanno il loro compito: controllarci, guidarci, aiutarci e proteggerci. Alcuni svolgono bene la loro funzione. Altri meno. Il mio si deve essere perso. Deve essere così. Da anni. Probabilmente è su qualche nuvoletta periferica ed è troppo timido per chiedere informazioni. Ma se esiste il Grande Coordinatore (e parecchi mi dicono che esiste), prima o poi dovrà accorgersene. Verrà quindi il giorno che si ricorderà di me. Aprirà uno squarcio tra le nubi, punterà il dito e dirà: ‘Ragazzi, è ora che qualcuno si occupi di quel tipo laggiù’..."

    Ebbene sì. Sembra che "quel tipo laggiù" sia un spiritoso ragazzo che ha superato la trentina e che decide di smettere di vivere con i genitori per andare a convinvere con una ragazza che... nemmeno ama. Il protagonista della storia lavora in un negozio dove ripara pc e ha un cliente fisso, Marco, un anziano signore che ha bisogno di chiedergli la più piccola informazione e continua a chiamarlo interrottamente senza lasciargli tregua. Se poi ci si mette anche la sua fidanzata Marta che continua a spendere soldi su soldi per avere sempre un guardaroba nuovo... la sua vita non potrebbe essere più incasinata! Ma il destino pensa bene di complicargli la vita facendogli conoscere Silvia... Si conoscono, escono insieme... e, sebbene lei abbia due figli, lui decide di lasciare Marta e di convivere con lei... Ma solo convivere. Silvia, infatti, ha bisogno di un baby-sitter e lui ha bisogno di cambiare aria: sembrano incontrarsi nel momento giusto. Peccato che i bimbi comincino ad affezionarsi a lui a tal punto da chiamarlo papà e lui li trovi adorabili e abbia preso una cotta per Silvia... Sarebbe tutto perfetto se lei non uscisse con un altro uomo... Che è proprio l’opposto di Marco: ricco, bravo in tutto, insomma, praticamente perfetto.

    Di questo libro ci si innamora già dalle prime pagine: è un libro divertente, sorprendente, delicato e dolce. C’è il giusto mix per una piacevole lettura estiva. E non solo... ci mostra come a volte chi non è perfetto è proprio la persona di cui non potremmo fare a meno...


     
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  15. ZIALAILA
     
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    Il racconto di un uomo nato nelle gelide steppe siberiane e ossessionato dalla favolosa Atlantide, e della sua eccezionale nonna materna, Charlotte, fonte inesauribile di storie. Figlia di una famiglia francese trasferitasi in Russia nel 1903, poco dopo la visita dello Zar Nicola II a Parigi, Charlotte, una donna colta, nostalgica della città e dei suoi caffé, racconta al nipote, figlio dell'era poststalinista, cose stravaganti lette da vecchi giornali che occulta in una valigia; ma racconta anche favole, recita poemi in francese, mostra vecchie foto che portano il nipote lontano dalla misera realtà e che lo convincono che Atlantide esiste e che merita di essere conquistata.
    E' davvero molto proustiano questo romanzo, emozionante e coinvolgente dalla prima all’ultima pagina. L’autore franco-russo Makine ci fa viaggiare da Parigi alla steppa russa lungo la prima metà del 900, attraverso il rapporto magico tra il bambino, poi uomo maturo, e sua nonna, la fascinosa Charlotte Lemonnier, vera protagonista della storia.

    Difficile raccontare quanto questo libro sia in grado di suscitare profonde emozioni: la doppia identità, che storicamente avvicina i francesi ai russi, ma che ai tempi della cortina di ferro aveva completamente separato la Russia dal resto d’Europa, sembra essere la metafora centrale del lungo e complesso romanzo, pieno di straordinarie citazioni letterarie.
     
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374 replies since 16/6/2010, 13:13   15779 views
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