L'ISOLA DELLA LETTURA

presentazioni, recensioni, opinioni di libri nuovi e vecchi

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  1. gheagabry
     
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    Cent'anni di solitudine





    Autore Gabriel Garcia Marquez
    Editore
    Casa editrice Mondadori


    La trama e le recensioni di Cent'anni di solitudine, romanzo di Gabriel Garcia Marquez edito da Mondadori. Da Josè Arcadio ad Aureliano babilonia, Dalla scoperta del ghiaccio alle pergamene dello zingaro Melquiades finalmente decifrate: "Cent'anni di solitudine" di una grande famiglia i cui componenti vengono al mondo, si accoppiano e muoiono per inseguire un destino ineluttabile, in attesa di un figlio con la coda di porco. "Cent'anni di solitudine" rimane un capolavoro insuperato e insuperabile, che nel 1982 valse al suo autore l'assegnazione del premio Nobel. Un libro tumultuoso con i toni della favola, sorretto da una tensione narrativa fondata su un portentoso linguaggio e su un'invidiabile fantasia. Garcia Marquez ha saputo rifondare la realtà e fondare Macondo, il paradigma della solitudine, una situazione mentale e un destino più che un villaggio. Lo ha costretto a crescere avvinghiato alla famiglia Buendìa. Lo ha trasformato in una città degli specchi e lo ha fatto spianare dal vento. In questo universo di solitudini incrociate, impenetrabili ed eterne, galleggia una moltitudine di eroi predestinati alla sconfitta, cui fanno da contraltare la solidità e la sensatezza dei personaggi femminili. Su tutti domina la figura di aureliano Buendìa, il primo uomo nato a Macondo, colui che promosse trentadue insurrezioni senza riuscire in nessuna, che ebbe diciassette figli maschi e glieli uccisero tutti, che fuggì a quattordici attentati e a un plotone di esecuzione per finire i suoi giorni chiuso in un laboratorio a fabricare pesciolini d'oro.



    Opinioni

    Un libro che ho letto molti anni fa' , ma di cui conservo un bellissimo ricordo. Sicuramente l'opera più importante di Garcia Marquez, impossibile dimenticare il paese di Macondo, i suoi abitanti, la saga della famiglia. In questo capolavoro si susseguono senza interruzioni e con una notevole fantasia immagini e invenzioni magiche che fanno da sfondo alle storie spesso tragico-comiche dei protagonisti. Mi ha affascinato scoprire tramite Marquez la cultura sudamericana cosi' immersa nella natura e nelle sue forze, spesso vissute anche in modo superstizioso, ma estremamente vitale. Sicuramente il "nuovo mondo" e' molto diverso dalla vecchia Europa dove la cultura ha raggiunto vette di pensiero altissime ma dove spesso manca la forza innovativa per liberare nuove idee. Un mondo fantastico ma estremamente umano dove vengono inseriti personaggi in straordinari come lo zingaro Melquiades e il "savio Catalano", simboli del desiderio insopprimibile dell'uomo di apprendere, di studiare, ma anch'essi destinati alla sconfitta ed all'oblio. "Cent'anni di solitudine" è una parabola sul destino dell'uomo , delle sue opere , dei suoi amori e passioni...tutto viene tragicamente e inesorabilmente travolto dallo scorrere del tempo, cosi' alla fine la casa simbolo del romanzo viene invasa e demolita dal proliferare incontrollato della vegetazione e da stuoli di formiche rosse.

    Indicazioni utili

    Consigliato a chi ha letto... A chi ama il sudamerica e le saghe famigliari, propongo di confrontarlo con i Buddenbrook di T. Mann ambientato nell' Europa piu' borghese e concreta....vite completamente diverse ma stesso destino finale .


    da Q libri network
     
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    Il gabbiano Jonathan Livingston

    Titolo originale Jonathan Livingston Seagull
    Autore Richard Bach
    1ª ed. originale 1970
    Genere Romanzo
    Sottogenere fiaba

    Il gabbiano Jonathan Livingston (Jonathan Livingston Seagull, 1973) è un celebre romanzo breve di Richard Bach. Best seller in molti paesi del mondo negli anni settanta, è diventato per molti un vero e proprio cult, Jonathan Livingston è essenzialmente una fiaba a contenuto morale e spirituale. La metafora principale del libro, ovvero il percorso di autoperfezionamento del gabbiano che impara a volare/vivere attraverso l'abnegazione e il sacrificio, è stata letta da diverse generazioni secondo diverse prospettive ideologiche, dal cattolicesimo al pensiero positivo, l'anarchismo cristiano e la New Age. Bach disse che la storia era ispirata da un pilota acrobatico di nome John H. "Johnny" Livingston (Cedar Falls, Iowa, 30 novembre 1897 - 30 giugno 1974), particolarmente attivo nel periodo fra gli anni venti e trenta.

    Trama
    Jonathan è un gabbiano diverso dagli altri: il suo desiderio non è mangiare, ma imparare a volare in modo perfetto. Per questo è rimproverato dai suoi genitori ed escluso dagli altri componenti del suo stormo, lo Stormo Buonappetito, in quanto nessuno capisce la sua passione per il volo, dal momento che volare è considerato soltanto come una comodità per procurarsi il cibo. Nonostante la buona volontà di Jonathan per cercare di essere un gabbiano come tutti gli altri e di non dedicarsi più alla sua passione, il suo desiderio di trovare il volo perfetto è più forte di lui e in poco tempo riesce a compiere acrobazie incredibili, mai compiute da nessun altro volatile. Ma lo Stormo non lo accetta. Abbandonato e solo, Jonathan trascorre diversi anni ad esercitarsi nel volo finché un giorno,dopo essere morto cioè passare ad un livello successivo dopo la morte, lo raggiungono due gabbiani dalle piume candide, che si librano nell’aria con lui. Questi lo convincono a seguirli nel Paradiso dei Gabbiani, un luogo dove potrà volare con più facilità, e tutto quello che aveva appreso sarebbe stata una piccolissima parte del cammino verso la perfezione. Jonathan accetta, diventando anche lui bianco e splendente come i suoi nuovi compagni. Per diversi anni rimane nel Paradiso dei Gabbiani sotto la guida di Sullivan, suo maestro ed amico. È lo stesso Sullivan, insieme ad altri gabbiani, a spiegargli che quello non è il Paradiso, ma solo un livello transitorio, dopo il quale si passa in un Paradiso più in alto ancora, fino a raggiungere la perfezione e che tutti, prima o poi, saliranno di piano in piano. Quando finalmente raggiunge i livelli del suo maestro, si accorge che - nonostante tutto ciò che ha imparato - il suo corpo gli è ancora d'intralcio. Così chiede al gabbiano più anziano, Ciang, di insegnargli a volare alla velocità del pensiero, a superare il "qui ed ora", cosa che soltanto Ciang sa fare. Dopo molti tentativi, Jonathan riesce nel suo impegno, ma poche settimane dopo Ciang muore e viene portato in un Paradiso superiore. Egli lascia il posto di maestro a Jonathan: non basta allenarsi al volo perfetto, il vero scopo è allenarsi a capire il segreto della bontà e dell'amore, ovvero la cosa più difficile da mettere in pratica. Rimasto senza guida, Jonathan tormentato dal desiderio di insegnare al resto dei gabbiani dello Stormo Buonappetito tutto ciò che ha appreso, confessa a Sullivan i suoi pensieri, ma questo lo convince ad aiutarlo nella sua attività di addestramento dei nuovi arrivati. Qualche tempo dopo, torna il desiderio di andare ad insegnare allo stormo Buonappetito: così saluta Sullivan e parte per ritornare al suo luogo di origine, dove trova un giovane: Fletcher Lynd, che diventa suo allievo. Molte edizioni, tra cui quella italiana nella collana BUR, sono illustrate da fotografie del fotografo d'aviazione Russel Munson.

     
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  3. ZIALAILA
     
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    Per cinquantun anni, nove mesi e quattro giorni Fiorentino Ariza ha perseverato nel suo amore per Fermina Daza, la più bella ragazza dei Caraibi, senza mai vacillare davanti a nulla, resistendo alle minacce del padre di lei e senza perdere le speranze neppure di fronte al matrimonio d'amore di Fermina con il dottor Urbino. Un eterno incrollabile sentimento che Fiorentino continua a nutrire contro ogni possibilità fino all'inattesa, quasi incredibile, felice conclusione. Una storia d'amore e di speranza con la quale, per una volta, Gabriel García Márquez abbandona la sua abituale inquietudine e il suo continuo impegno di denuncia sociale per raccontare un'epopea di passione e di ottimismo. Un romanzo atipico da cui emergono il gusto intenso per una narrazione corposa e fiabesca, le colorate descrizioni dell'assolato Caribe e della sua gente. Un affresco nel quale, non senza ironia, si dipana mezzo secolo di storia, di vita, di mode e abitudini, aggiungendo una nuova folla di protagonisti a una tra le più straordinarie gallerie di personaggi della letteratura contemporanea



    frasi tratte dal libro ......



    Gli essere umani non nascono sempre il giorno in cul le loro madri li danno alla luce, ma [...] la vita li costringe ancora molte volte a partorirsi da sé.



    Si può essere innamorati di diverse persone per volta, e di tutte con lo stesso dolore, senza tradirne nessuna, il cuore ha più stanze di un casino.


    Poi lo guardò, e vide la sua padronanza invincibile, il suo amore impavido, e lo turbò il sospetto che è la vita, più che la morte, a non avere limiti.



     
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  4. gheagabry
     
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    La cruna dell'ago





    Autore Ken Follett

    Casa editrice Mondadori

    Opinioni

    Splendido, meraviglioso...non ho quasi più parole per descrivere il mio apprezzamento per lo straordinario lavoro del mio scrittore preferito.
    Ogni personaggio è dipinto su una tela perfetta, la ricostruzione storica, la suspense..tutto è perfetto.
    Il dramma interno vissuto dai vari protagonisti, principalmente dal killer che si credeva un super uomo col cuore granitico,ma che pagina dopo pagina si scoprirà un nuovo uomo fino all'epilogo alla Follett.
    Consigliatissimo, vi rapirà.
    (dal web)

    Fonte Qlibri
     
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  5. gheagabry
     
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    La caccia al tesoro





    Autore Andrea Camilleri
    Editore
    Casa editrice Sellerio


    La trama e le recensioni di La caccia al tesoro, romanzo di Andrea Camilleri edito da Sellerio. I fratelli Gregorio e Caterina Palmisano, settantini, presi da manie sacre si sono asserragliati in casa e accolgono i poliziotti che si presentano alla loro porta a colpi di pistola. Ma non è la sola sorpresa: la casa fa spavento per lo stato d’abbandono e per la selva di crocifissi mentre sul letto di Gregorio viene trovata una bambola gonfiabile, lacera, quasi senza capelli e priva di un occhio. Dopo qualche giorno un’altra bambola di gomma viene rinvenuta in un cassonetto di Vigàta. Montalbano è un po’ perplesso, e mentre si porta le due pupe a casa per ragionarci sopra – con l’inevitabile commedia degli equivoci che la loro presenza genera in Adelina e Ingrid – comincia a ricevere delle strane lettere anonime. Si tratta delle istruzioni per una caccia al tesoro: indovinelli, prove da superare, luoghi da raggiungere. Il commissario è inquieto, qualcosa non gli quadra ma decide di stare al gioco: risolve gli enigmi, le sciarade e l’aneddoto cifrato che lo conduce in una campagna un po’ sperduta. A risolvere i rompicapi lo aiuta Aurelio Pennisi, un giovane che gli ha presentato Ingrid, interessato ai suoi metodi di indagine. La situazione però si fa tesa quando insieme a una delle lettere della caccia al tesoro viene recapitata a Montalbano una testa d’agnello sanguinante. Il commissario avverte una sensazione di disagio e capisce che dietro a quella burla si cela qualcosa di oscuro e che non è più ora di giocare. Nel frattempo a Vigàta scompare Ninetta Bommarito, una diciottenne che non ha mai dato problemi in famiglia, le sue tracce si perdono in periferia su una strada che conduce a un luogo un po’ misterioso, il Lago di Dio, mentre arriva l’ennesima lettera: Con te mi scuso caro Montalbano Ma il tuo aspettare vedrai non sarà invano... I versi questa volta hanno qualcosa di laido e non c’è più tempo da perdere. La caccia al tesoro è una storia inquietante, cruenta, con un commissario più incline alla riflessione e che questa volta rischia davvero grosso.

    Andrea Camilleri (Porto Empedocle, 1925), regista di teatro, televisione, radio e sceneggiatore. Ha insegnato regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica. Ha pubblicato numerosi saggi sullo spettacolo e il volume, I teatri stabili in Italia (1898-1918). Il suo primo romanzo, Il corso delle cose, del 1978, è stato trasmesso in tre puntate dalla TV col titolo La mano sugli occhi.


    Opinione

    Continua il (forse) infinito ciclo della commedia umana di Camilleri, iniziata nel 1978 con il suo primo romanzo, "Il corso delle cose". Il protagonista è nuovamente Salvo Montalbano, il meno poliziesco tra i poliziotti. Perchè Camilleri, testa umana, non parla del commissario Montalbano, bensì di Salvo Montalabano. Ed è questa (apparentemente) sottile differenza che rende ogni libro di Camilleri unico. Camilleri che si supera nuovamente: in questo romanzo si muove in un territorio molto complesso dell'animo umano, la parte di cui meno siamo coscienti ma che più ci influenza e distrugge, e riesce ad appassionare senza spiegare. (dal web)


    Fonte Qlibri
     
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    Nessun luogo è lontano



    Richard Bach



    Richard Bach partendo da un cuore di un piccolo uccello, va alla ricerca della verità che da sempre conosce. Il suo viaggio di apprendimento può portarvi dovunque, accanto a chi desiderate. Chi ha volato con Il gabbiano Jonathan Livingston troverà qui tante idee da condividere. Ed è bello pensare che la vera amicizia non è schiava del tempo e dello spazio. In questa edizione, arricchita da fantastiche illustrazioni, l'ispirata favola di amicizia d'amore rivive ancora una volta.



    Frasi tratte dal libro




    “Può forse una distanza materiale separarci davvero dagli amici?
    Se desideri essere accanto a qualcuno che ami, non ci sei forse già?”

    .:*:.

    Insieme volammo, al di sopra delle vette, a gara con i venti di montagna.

    .:*:.

    Aquila allora incurvò le ali e dopo una picchiata rapidissima, atterrò con dolcezza, su una roccia, nel deserto. "Ci sarebbe stato un tempo anteriore alla nascita di Rae? Non pensi piuttosto che la vita di Rae sia cominciata prima ancora che il tempo esistesse?"

    .:*:.

    "Ma sicuro che Rae sta crescendo" dissi io "Adesso è più vicina all'età adulta, e un anno più lontana dall'infanzia.
    Cosa c'è di tanto arduo da capire, quanto a questo?
    Falco alfine atterrò su una spiaggia solitaria.
    "Un anno più lontana dall'infanzia? Non mi sembra che questo sia crescere!"

    .:*:.

    "Perché l'importante mi disse che tu sappia la verità. Finché non la sai - finché non la capisce veramente - puoi soltanto afferrarne qualche stralcio, o brandello, e non senza un aiuto dall'esterno: da macchine, uomini, uccelli. Ma ricordati" disse "che l'essere ignota non impedisce alla verità d'essere vera".

    .:*:.

    Non posso venire da te, perché già ti sono accanto.

    .:*:.

    Tu non sei piccola, perché già sei cresciuta: sei grande e giochi con il tempo e la vita - come tutti facciamo - per il gusto di vivere.

    .:*:.

    Tu non hai compleanno, perché sei sempre vissuta; non sei mai nata, e mai morirai.

    .:*:.

    Non sei figlia di coloro che tu chiami papà e mamma, bensì loro compagna d'avventure, in viaggio alla scoperta delle cose del mondo, per capirle.

    .:*:.

    Ogni regalo che ti fa un amico è un augurio di felicità

    .:*:.

    Vola libera e felice, al di là dei compleanni, in un tempo senza fine, nel persempre. Di tanto in tanto noi c'incontreremo - quando ci piacerà - nel bel mezzo dell'unica festa che non può mai finire

     
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  7. almamarina
     
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    L'ultima riga delle favole



    Tomàs è una persona come tante. E, come tante, crede poco in se stesso, subisce la vita ed è convinto di non possedere gli strumenti per cambiarla. Ma una sera si ritrova proiettato in un luogo sconosciuto che riaccende in lui quella scintilla di curiosità che langue in ogni essere umano. Incomincia così un viaggio simbolico che, attraverso una serie di incontri e di prove avventurose, lo condurrà alla scoperta del proprio talento e alla realizzazione dell'amore: prima dentro di sé e poi con gli altri. Con questa favola moderna che offre un messaggio e un massaggio di speranza, Massimo Gramellini si propone di rispondere alle domande che ci ossessionano fin dall'infanzia. Quale sia il senso del dolore. Se esista, e chi sia davvero, l'anima gemella. E in che modo la nostra vita di ogni giorno sia trasformabile dai sogni
     
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  8. ZIALAILA
     
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    «Vorrei che Marianna tenesse compagnia al lettore/trice con il suo silenzio carico di pensieri».
    ( Dacia Maraini ).

    La lunga vita di Marianna Ucrìa è un romanzo di Dacia Maraini pubblicato nel 1990.

    Fin dalle sue prime pagine il romanzo immerge il lettore nel clima cupo e pieno di contraddizioni della Sicilia del Settecento. Mentre in Europa trionfa il Secolo dei Lumi, a Palermo, in un tempo scandito da impiccagioni, matrimoni d’interesse e monacazioni, si consuma la vicenda di Marianna, della nobile famiglia degli Ucrìa. “Sposare, figliare, fare sposare le figlie, farle figliare, e fare in modo che le figlie sposate facciano figliare le loro figlie che a loro volta si sposino e figlino…”, è questo il motto della discendenza Ucrìa, che in questo modo è riuscita ad imparentarsi per via femminile con le più grandi famiglie palermitane. Marianna, costretta ad andare in sposa a soli tredici anni a suo zio, investita “con rimproveri e proverbi” quando osa sottrarsi al suo ruolo di “mugghieri” (moglie), sembra all’inizio destinata alla medesima sorte. Lei è però diversa, sordomuta, ma proprio da questa menomazione trarrà la forza per elevarsi al di sopra della chiusura e della meschinità che la circonda.

    Il tema dell'emancipazione femminile è affidato a una trama che, intenzionalmente, riprende situazioni e convenzioni del romanzo storico e d'appendice: la riscattano la complessa originalità del personaggio di Marianna, la finezza dell'analisi psicologica, la sobria eleganza della lingua.
    L'opera vinse il Supercampiello 1990.

    Edited by gheagabry1 - 14/9/2018, 22:23
     
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  9. ZIALAILA
     
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    Un indovino mi disse è il titolo di un libro di Tiziano Terzani.




    Nel 1976, ad Hong Kong, un indovino cinese predice a Terzani che il 1993 sarà un anno in cui rischierà la vita se utilizzerà l'aereo.

    Giunto alla fine del 1992, Terzani si ricorda della profezia e decide - più per gioco che per paura - di tenerne conto: trascorrerà quindi l'intero 1993 senza utilizzare mai aerei ed elicotteri. Ottenuto dal giornale per il quale lavora (il settimanale tedesco "Der Spiegel") il permesso di vivere un anno muovendosi solo per terra e mare (cosa inconsueta per un giornalista), Terzani festeggia il capodanno 1993 in Laos, dove si trova per motivi professionali, e si appresta a trascorrere l'anno rispettando la profezia, ma anche incontrando ogni sorta di indovini e astrologi a cui chiedere conferma sulla profezia stessa.

    Un indovino mi disse è la gustosissima cronaca di quest'anno in cui Terzani riscopre i lunghi viaggi in treno ed in nave, si riavvicina alla gente, e percorre l'Asia (dal Laos alla Thailandia, dalla Birmania alla Cina, da una angosciante Singapore alle isole Malesi) in lungo e in largo, oltre ad effettuare un viaggio in treno di 20.000 km per rientrare a Firenze in estate a trovare la madre (attraverso Indocina, Cina, Mongolia, Russia in Transiberiana...) ed uno straordinario viaggio in nave, a bordo della Trieste, dalla Spezia a Singapore per tornare sul luogo di lavoro.

    Il libro è farcito di leggende, di descrizioni di vita quotidiana nei paesi asiatici, e descrive con efficacia il contrasto tra i paesi in preda ad uno sviluppo accelerato (Cina, Thailandia, Singapore) e quelli ancora legati alle tradizioni ed ai tempi del passato (Laos, Birmania), tra i grattacieli ed i monasteri, tra una vita all'insegna dei valori occidentali ed una vita semplice e millenaria in via di estinzione.

    Terzani racconta con arguzia tipicamente fiorentina, ma anche con profonda attenzione e rispetto, gli innumerevoli incontri con indovini, astrologi, "stregoni" locali, ed un mondo magico che si sovrappone e si intreccia con le influenze religiose dei paesi visitati.

    Un "diario di viaggio" scritto da un grande giornalista, ma anche da un uomo che sa interrogarsi su quello che vede, e sa trasmettere l'idea che il mondo, per essere compreso, va visto da innumerevoli e complementari punti di vista.

    Edited by gheagabry1 - 14/9/2018, 22:23
     
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  10. gheagabry
     
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    Il mondo di Sofia





    Autore Jostein Gaarder
    Editore
    Casa editrice Longanesi


    La trama e le recensioni di Il mondo di Sofia, romanzo di Jostein Gaarder edito da Longanesi. Sofia Amundsen è una ragazzina dalla vita per niente straordinaria. Tutto cambia quando cominciano a spuntare strane domande dalla sua cassetta delle lettere, poi le curiose risposte dell'eccentrico filosofo Alberto Knox per cui Sofia approderà a una bislacca festa di compleanno, nel giardino degli Amundsen. Ma la storia di Sofia non è soltanto un giallo raffinato o un incredibile romanzo d'avventura. Si tratta anche della più divertente storia dell'uomo e del suo pensiero che sia mai stata scritta.


    Opinioni

    “Il mondo di Sofia” è un libro complesso da spiegare in poche righe. L’autore ha costruito un’unione armoniosa tra una “carrellata” di filosofia occidentale e una, oserei dire, fiaba. La storia della giovane Sofia, della sua sete di sapere, che grazie ad Alberto scoprirà un mondo in grado di stupire. La trama non è mai banale e dei piccoli colpi di scena contribuiscono a far si che il libro non annoi. Lo stile è davvero semplice e rende questo libro di facile lettura ed adatto anche ai più giovani.




     
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  11. gheagabry
     
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    Vish Puri e il caso dell'uomo che morì ridendo





    Autore Tarquin Hall

    Casa editrice Mondadori


    La trama e le recensioni di Vish Puri e il caso dell'uomo che morì ridendo, romanzo di Tarquin Hall edito da Mondadori. Un omicidio non è argomento di risate. Eppure è proprio così, ridendo, che muore il dottor Suresh Jha, un eminente scienziato indiano, nel secondo spassoso romanzo giallo di Tarquin Hall con protagonista Vish Puri, l'investigatore privato più famoso di tutta l'India. Il dottore, infatti, soprannominato l'Acchiappaguru per la dedizione con cui si applica a smascherare i trucchi dei cosiddetti maghi e illusionisti di ogni genere, viene assassinato durante un furibondo attacco di risa. Una dea indù, apparsa all'improvviso da una fitta nebbia, gli affonda una spada nel petto mentre svolge i suoi esercizi mattutini nei prati del Rajpath. L'unico a ridere, ormai, è il principale indiziato, un potentissimo guru di nome Maharaj Swami, che attraverso strabilianti apparizioni e trucchi da prestigiatore si è conquistato il favore - oltre a generose donazioni in denaro - di una larga fetta della borghesia indiana e di numerosi uomini politici e che sembra essersi definitivamente sbarazzato del suo critico più accanito. L'ispettore Jagat Prakash Singh della polizia di Delhi chiede aiuto nelle indagini a Vish Puri, grande amante di misteri e della buona cucina, con una spiccata predilezione per i cibi fritti e speziati. Il detective, però, non crede che l'omicidio abbia cause soprannaturali e si avvarrà di tutte le sue doti "terrene" per trovare chi ha realmente ucciso il dottor Suresh Jha. Per arrivare alla verità, Vish Puri e il suo team di assistenti - Luce Al Neon, Sciacquone e Crema Da Viso - decidono di indagare nel misterioso quartiere di Shadipur, residenza degli stregoni, cercando di carpire i segreti delle loro diavolerie. Come ha fatto la spada utilizzata per l'assassinio ad andare miracolosamente in frantumi? Il guru Maharaj Swami avrà l'ultima parola, anzi l'ultima risata? E poi, perché la moglie e la madre di Vish Puri stanno dando la caccia al ladro che ha rubato i proventi del loro primo kitty party, una festa di beneficenza indiana, anziché essere a casa a preparargli da mangiare? Fermandosi solo per appagare il suo insaziabile appetito, l'investigatore ci trascina in un'avvincente caccia al colpevole ricca di colpi di scena all'insegna di spiritualità e stregoneria, fino all'inaspettata svolta finale. Divertente, vivace e originale, il secondo romanzo con protagonista l'ispettore Vish Puri strapperà al lettore molte risate, tenendolo incollato alla pagina. Una serie che è già diventata "di culto".

    Tarquin Hall (Londra, 1969), scrittore e giornalista, ha trascorso gran parte della sua vita all'estero e ha viaggiato molto, soprattutto in Asia e Africa, dedicandosi al reportage. Nel 2009 Mondadori ha pubblicato Vish Puri e il caso della domestica scomparsa, il suo primo romanzo.




    La città dei libri proibiti





    Autore Tom Harper

    Casa editrice Newton Compton


    La trama e le recensioni di La città dei libri proibiti, romanzo di Tom Harper edito da Newton Compton. Un libro perduto, un enigma che trascende il tempo, una caccia all'uomo che deve essere portata a termine prima che sia troppo tardi. Tra la New York di oggi e la Strasburgo del 1400 si giocano i destini di due uomini e dell’intera umanità. Nick Ash lavora per l’FBI e ha appena ricevuto un’email dalla sua ex fidanzata, Gillian, che contiene una strana carta da gioco medievale e un’urgente richiesta: «Aiutami, stanno arrivando». Quando Nick cerca di rintracciarla si accorge che la donna è scomparsa, ed è stata vista per l’ultima volta in un piccolo paese tra le montagne tedesche. Non gli resta altro che partire. Volerà in Europa per trovarla, ma durante la ricerca dovrà fare i conti con la storia di un uomo leggendario, Gutenberg, e con un mistero vecchio seicento anni: un segreto che qualcuno sta cercando di preservare, anche a costo di uccidere. Nick seguirà le tracce di un antico manoscritto, cercando di ricostruire, di città in città, un puzzle che si fa sempre più complesso; perché i pezzi di questa storia sono stati celati per troppi secoli. Gillian è la chiave, salvarla è l’unica possibilità per uscirne vivi.

    Tom Harper, scrittore di fama internazionale, ha vissuto in Germania, Belgio e Stati Uniti prima di stabilirsi in Inghilterra e dedicare la sua vita alla letteratura. I suoi romanzi sono stati tradotti in più di dieci lingue e hanno ottenuto un successo straordinario. Nel 2001 ha vinto il CWA Debut Dagger Award.



    James Patterson e Liza Marklund insieme con Cartoline di morte





    Prendi uno degli scrittori più venduti al mondo e fallo lavorare con una giallista non tanto inferiore quanto a bestseller: sarà un successo? Le operazioni all star sono sempre più frequenti nel mondo dell’editoria (domani esce Acqua in bocca, di Camilleri-Lucarelli). In questo caso Longanesi gioca pesante, schierando due fenomeni editoriali come James Patterson e Liza Marklund, che insieme hanno scritto il thriller Cartoline di morte.

    Da una parte l’autore da 160 milioni di copie vendute (1 libro su 15 venduto in Usa è suo), creatore di personaggi come il crime profiler Alex Ross (protagonista di 17 libri), Maximum Ride, le donne del Club Omicidi e tanti altri. Dall’altra la Marklund, seconda solo al compianto Stieg Larsson come tessitrice di trame gialle nel freddo della Scandinavia, celebrità TV e creatrice della giornalista rompiscatole Annika Bengtzon (8 libri pubblicati su di lei).

    Cartoline di morte racconta di Jacob Kanon, detective newyorkese che vaga per l’Europa sulle tracce di un gruppo di killer imprendibili, che inviano cartoline a giornalisti per annunciare le prossime vittime. I criminali gli avevano ucciso la figlia durante il viaggio di nozze, portandolo alla deriva. Finirà a Stoccolma, dove la giornalista Dessiè Larsson ha la chiave per risolvere il giallo.

    Gli elementi per il bestseller standard ci sono tutti: l’ambientazione cool, i supercattivi gratuiti, due personaggi fatti l’uno per l’altro, i rimandi evidenti ai principali protagonisti delle saghe dei due autori, la passione, la vendetta, il sangue.

    È inevitabile nutrire un po’ di perplessità su queste operazioni, e senza dubbio Cartoline di morte non sarà un’opera per palati fini, ma con due scrittori così il ritmo dovrebbe scorrere sempre sostenuto, sorretto da una trama a prova di bomba. Per i fan del genere, oltre che di Patterson e Marklund, vale la pena fare un tentativo.


    * filippo ferrari

    Fonte Panorama
     
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  12. ringo47
     
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    Titolo Gli scrittori inutili. Sette lezioni e quarantanove casi
    Autore Cavazzoni Ermanno



    Diventare anche solo scrittori a volte non è facile. Ma chi voglia diventare scrittore inutile deve esercitarsi. Esistono le scuole per questo. Una scuola di scrittura che si rispetti introdurrà l'allievo al vizio, che è raccomandato, e sarà perciò formata da sette docenti come le materie, ovvero i vizi, insegnabili. Per compilare questo manualetto un allievo principiante si è sottoposto alle sette lezioni dei sette maestri: di lussuria, gola, avarizia, accidia, invidia, ira e superbia. E, combinando i vizi con le evenie ha raccolto e ordinato, come spiega una tabella in calce alle Avvertenze, i quarantanove casi possibili. Ci sono scrittori che vivono con bambole gonfiabili e hanno uno o più allievi, gonfiabili; scrittori schiavi di altri scrittori; scrittori in disuso mantenuti presso case editrici; scrittori che non contano, scrittori sull'albero, scrittori alti e scrittori pinguini. Al termine, la "lezione", in modo che, seguendo i precetti, coloro che aspirano all'invitante occasione possano accedervi agevolmente. "Occorre insistere... fin che improvvisamente non si apre una nuova visuale e si resta lì, muti, molli e incapaci del tutto." Un piccolo inferno dantesco dipinto con il tocco leggero, divertito e un po' amaro, di Ermanno Cavazzoni. Di cui sono ospiti tutti quelli che, non sapendo come destreggiarsi nella vita, hanno pensato che il mestiere dello scrittore non gli sarebbe stato proibito.

    La recensione
    Ermanno Cavazzoni è uno di quei talenti irregolari della letteratura italiana, un inventore e scopritore di scenari comici capaci di far perdere peso (e pesantezza) alla massa di romanzi, più o meno seri, più o meno pretenziosi, che la nostra società produce. Ci offre una nuova prova della sua vis comica con questo lavoro dedicato al mondo variegato degli scrittori e quindi, per stessa ammissione dell’autore, a quel mondo al quale egli stesso appartiene. In una sorta di autoflagellazione biografica, Cavazzoni mette alla berlina la società letteraria, critici inclusi, rappresentandola nei suoi aspetti più stravaganti e maniacali.
    Protagonista del libro è la persona che, per vocazione o disperazione, sceglie di fare il mestiere di scrittore. Una persona che, prima o poi nella vita, forse di passaggio, viene colta dal dubbio esistenziale più atroce: «a cosa servo?». Dal dubbio su se stessi al timore dell’inutilità del proprio lavoro il passo è breve, e per evitare la crisi identitaria e professionale ecco queste sette lezioni con quarantanove casi semiseri scritti da Cavazzoni per ridere e riflettere sui vizi del mestiere. Incontriamo così scrittori alle prese con bambole gonfiabili, autori inquieti e odiati dalle mogli con la penna in mano anche in bagno, scrittori schiavi di altri scrittori. Leggiamo, ad esempio, la descrizione esilarante dei cosiddetti «scrittori in disuso», incaricati dalle case editrici di leggere i dattiloscritti per darne un giudizio. «Vengono tenuti segreti perché non possano essere corrotti con pacchi dono, con soldi o ricatti sessuali dagli aspiranti scrittori. Rappresentano il lato oscuro delle case editrici. Se in una casa editrice arriva un romanzo che sia bello, o ben riuscito, o un capolavoro, se ne accorgono subito tutti, dai redattori agli uffici sperduti nel sottoscala, perché una eccitazione si diffonde per i corridoi e risveglia tutti, tranne gli scrittori in disuso che, in questi casi, diventano del tutto inutili. Abbandonati a se stessi in mezzo alla carta dattiloscritta, sempre sul punto di addormentarsi, passano giornate che sembrano notti, a stilare referti dal tono depresso che nessuno mai leggerà; maturando il temperamento loro tipico da funerale».
    I casi raccontati da Cavazzoni proseguono così, tra un vizio e l’altro da evitare per chi si metta ogni mattina alla scrivania, tra aneddoti e personaggi giocosi e surreali. Ne emerge una galleria di ritratti di professionisti della penna (o della tastiera) pigri, inconcludenti e narcisi. Un universo di talenti (e non) dispettosi e invidiosi l’un con l’altro, una realtà di convegnini, fiere e saloni circondata a sua volta dal mondo velenoso dei critici letterari, stroncatori di professione che, come becchini, si interessano allo scrittore possibilmente da morto. Scrittori inutili, come recita il titolo di questi quarantanove racconti, oggetto di una precedente edizione pubblicata da Feltrinelli nel 2002, vengono riproposti ora, nel 2010, in questa nuova edizione da Guanda per la collana Narratori della Fenice.


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  14. ZIALAILA
     
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    Cosa succede quando cala il velo dell'illusione dagli occhi e ci si accorge di essersi rovinati la vita con lo sbaglio più grande e più stupido che si potesse commettere?
    E' l'idea centrale del romanzo di Maugham, inglese, classe 1874, romanziere doc.
    Maugham è famoso per la sua fredda ironia e misoginia. Anche in questo romanzo, ambientato in una splendida location (Hong-Kong e poi l'entroterra di un piccolo villaggio colpito dal colera: Mei-Tan-Fu), con ampie descrizioni della vita quotidiana durante il governo britannico delle colonie inglesi, i personaggi sono il tratto più riuscito della penna di Maugham. Il personaggio femminile, la protagonista, è messa dallo scrittore in una condizione psicologica di limite estremo.
    La storia è molto semplice, ricalcata sulla vicenda dantesca di Pia de Tolomei :una donna fatua e infantile sposa, senza amore, un medico biologo che lavora ad Hong-Kong. Lo sposa spinta unicamente dalla prospettiva di farsi una vita propria, senza dipendere in alcunché dalla famiglia d'origine, e per la paura altrimenti di rimanere nubile.
    La prima volta che conosciamo Kitty, la protagonista (già dal soprannome ci facciamo l'idea della sua fragilità; lei è sempre Kitty: quando tutti gli altri personaggi hanno un nome, lei ha sempre un diminutivo, che è anche un vezzeggiativo; la vediamo nella sua tenerezza, nel suo spirito infantile, leggiadro e giocoso), dicevo, Kitty la troviamo subito con Charlie, l'amante. Sta tradendo il marito in un afoso pomeriggio estivo di Hong-Kong. E sciagura vuole, il marito - senza farsi vedere - li scopre.
    In effetti questo incipit è una bomba: non si può attrarre il lettore con più forza, con più suspance. La vicenda prende le mosse da qui: il marito, che veramente l'ama, sentendosi tradito e non riuscendo a perdonarla gioca la carta della vendetta che, però, è anche una crudele autodistruzione. Sceglie di andare a lavorare in un villaggio dell'entroterra colpito dal colera. Lei, costretta a seguirlo perchè l'amante non ha alcuna intenzione di sposarla (e di tornarsene dai genitori in Inghilterra non se ne parla), arriva con Edmund (il marito) in questo villaggio, e piano piano comincia a vedere il marito con occhi nuovi. Scopre che è bravo, che è apprezzato dalla gente del posto (mentre il suo ex-amante ha fama di un arrivista), nel suo cuore l'apatia cede il posto alla tenerezza, alla fiducia. A Kitty cade il velo.


    Ci sono dialoghi bellissimi tra i due sposi, che fanno toccare la disperata lontananza dei loro due punti di vista
    Nemmeno la magia della natura incontaminata li aiuta. Nemmeno la santità delle suore che curano i malati, con cui entrambi vengono a contatto, riesce a riavvicinarli. Ormai tutto è morto.
    Edmund si ammala di colera e muore.
    La conclusione vede Kitty tornare in Inghilterra :
    Kitty saprà costruirsi una nuova vita, per sè e per sua figlia. Ha imparato, ed imparerà ancora meglio, che l'amare non è mai slegato dal rispetto per sè e per gli altri.

     
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  15. zara67
     
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    Mille splendidi soli è il secondo romanzo dello scrittore americano di origine afghana Khaled Hosseini, portato al successo tramite il suo best-seller Il cacciatore di aquiloni. Pubblicato da edizioni Piemme, è stato tradotto dall'inglese da Isabella Vaj nel 2007. Il titolo originale dell'opera è A Thousand Splendid Suns (2007, ATSS Publications). Il libro narra la storia di due donne e della loro vita durante i vari conflitti che negli anni si sono susseguiti in Afghanistan fino ad oggi. Il romanzo è dedicato a Haris e Farah e a tutte le donne del suo paese.
    Trama [modifica]

    Il libro si apre raccontando la storia di Mariam, una bastarda che vive con la madre in una casupola di legno in un paesino vicino a Herat. Il padre, il ricco e potente Jalil, la passa a trovare ogni Giovedì, ma si vergogna di lei di fronte alle sue mogli. Quando Mariam decide di andarlo a trovare a casa sua, Jalil non la riceve, dicendo di dire a Mariem che era via. Mariam dorme sulla strada per aspettarlo, e quando riesce a intrufolarsi nella proprietà, scorge Jalil alla finestra che la osserva. Jalil chiude subite le tende appena Mariam lo vede. La ragazza capisce che il padre prova vergogna per lei, e inizia a provare per lui un profondo odio, lo stesso che Nana,la madre prova per Jalil.Mariam viene riaccompagnata a casa da un servo di Jalil,dove trova Nana morta impiccata.Mariam va a vivere a casa di Jalil per qualche giorno fino a quando non viene data come sposa a Rashid,un uomo sulla quarantina di Kabul.Mariam va a trasferirsi insieme a Rashid a Kabul e all'inizio sembra andare tutto bene ma la situazione precipita quando Mariam rimane incinta ma perde il bambino.Rashid diventa scontroso picchiandola numerose volte al giorno.Il libro continua con la storia di Laila,vicina di casa di Rashid e Mariam,una ragazza nata il giorno in cui i sovietici irruppero a Kabul,per questo chiamata anche "Ragazza rivoluzionaria".Laila vive con il padre Babi e con la madre Fariba che passa il tempo chiusa nella propria camera perchè non riesce ad accettare che i figli Ahamad e Nur siano partiti per far la guerra.Laila tiene moltissimo al suo vicino di casa Tariq,Laila dice di provare solo amicizia per lui ma non è così:si è innamorarata di lui,e lui di lei.Quando Laila è ormai quindicenne viene a sapere che Tariq abbandonerà l'Afghanistan per andare a Peshawar in Pakistan e i due,come addio,fanno l'amore.La guerra ormai ha fatto decine di morti e continuano a lanciare razzi.Proprio il giorno in cui Babi riesce a convincere Faroba a partire a raggiungere Tariq in Pakistan un razzo colpisce la casa di Laila.Laila viene ritrovata da Rashid che la accoglie in casa sua.Laila è rimasta orfana.Un giorno un signore arriva a casa di Rashid presentandosi come un amico di Tariq e racconta una storia,la storia dice che:Tariq rimasto intrappolato fra le fiamme del camioncino che lo doveva portare a Peshawar,era rimasto sul punto di morte.Aveva raccontato tutto a questo signore che era andato da Laila a portarle la notizia della morte di Tariq.Laila è affranta e Rashid ne approfitta:vuole prendere per sposa Laila che accetta.Laila dopo pochi giorni scopre di essere incinta di Tariq e per non far insospettire Rashid,i due fanno l'amore.Rashid è convinto che il bimbo sia suo e compra oggetti per il bimbo,Rashid vuole avere un bimbo non una bambina.Fra Laila e Mariam i rapporti non potrebbero essere peggiori,ma quando Laila da alla luce Aziza,una bambina,le due si avvicinano.Progettano insieme di scappare via da Rashid,che con la scoperta che il suo bimbo è una bimba diventa pazzo.Malmena per divertimento Laila e Mariam senza motivo.Le due donne scappano con Aziza ma vengono scoperte dalla polizia che le riporta a casa.Dopo poco tempo Laila viene a sapere che è di nuovo incinta e questa volta darà alla luce un maschietto,Zalmai.Zalmai è l'orgoglio di Rashid.Un giorno la bottega di scarpe di Rashid va a fuoco e la famiglia rimane senza mangiare per molti giorni.Rashid costringe Laila a portare Aziza in un orfanotrofio,la bambina è affranta ma la madre la rassicura dicendole che sarebbe tornata a casa presto.Mariam riesce a trovare una possibilità per trovare del cibo:Suo padre.Rashid e Mariam si recano in un hotel dove Rashid incontra un uomo che a Mariam ricorda vagamente qualcuno.Mariam chiama il municipio di Herat dove viene a sapere che il padre è morto ormai da anni.Dopo una visita ad Aziza all'orfanotrofio Laila incontra un uomo sulla porta di casa:Tariq.Mariam a quel punto capisce:l'uomo all'hotel era lo stesso che aveva annunciato la morte di Tariq,Rashid e quell'uomo si erano messi daccordo così che Rashid avrebbe potuto sposare Laila.Laila e Tariq si raccontano delle loro nuove vite,Tariq racconta che vive in un paesino chiamato Murri e Laila le racconta tutto quello che è successo negli anni.Quella sera Zalmai spiattella tutto al padre che dopo averlo portato in camera salta addosso a Laila per strozzarla.Mariam però glie lo impedisce va a prendere una pala in giardino e gliela tira sulla tempia:Rashid muore sul colpo.Mariam e Laila non sanno più che fare fino a quando Mariam decide di sacrificarsi per lei,per Tariq e per i bimbi.Mariam va a confessare alla polizia che la decreterà colpevole e la condannerà a morte.Laila va a vivere a Murri per qualche tempo con Tariq e i bambini fino a quando decidono di ritornare a Kabul,dopo la caduta del regime talebano.A Kabul Laila e Tariq si danno alla ricostruzione dell'orfanotrofio dove Aziza era stata per qualche tempo.Il libro si conclude con la scoperta di Laila di essere di nuovo incinta di Tariq.
     
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