UCCELLI E VOLATILI

..volatili domestici .. e del mondo

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  1. almamarina
     
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    USIGNOLO



    Ordine: Passeriformi

    Famiglia: Turdidi

    Genere: Luscinia

    Specie: Luscinia megarhynchos

    Ascolta il canto

    E' celebre fin dai tempi antichissimi per il suo canto delizioso.


    Caratteristiche

    L'usignolo (Luscinia megarhynchos), lungo circa 17 cm, ha un piumaggio di colore bruno nelle parti superiori e biancastro in quelle inferiori, la coda invece è di colore bruno ruggine.

    I giovani possono essere confusi con quelli del pettirosso o del codirosso.

    Indice

    Diffusione

    E' diffuso nell'Europa occidentale, centrale e meridionale, nell'Asia Minore e nell'Africa del Nord. Sverna nell'Africa tropicale.

    In Italia è diffuso ovunque ed è quasi esclusivamente di passo o estivo, rarissimi sono gli esemplari che svernano nella nostra penisola. Sulle Alpi supera di rado gli ottocento metri di altitudine.

    In Campania è presente nel Parco Nazionale del Vesuvio.

    Indice

    Habitat

    Vive e nidifica quasi ovunque, sia nei boschi che nei giardini, preferendo comunque la pianura alla montagna, dove comunque è molto presente, purchè le falde dei monti siano coperte di boschi cedui.

    Sono infatti i boschi cedui, ed in generale tutti quelli a basso fusto, le sue dimore predilette. Dove non ha da temere insidie dall'uomo, si stabilisce nelle vicinanze dei centri







    L'usignolo che non canta piùMeno 91% in 40 anni! Allarme estinzione in Gran Bretagnagallery7 foto
    21 giu 2010 17:29
    Usignolo. Uno dei primi nomi d'uccello che venivano insegnati ai bimbi alle elementari, proprio per familiarizzarli con quella "g+n" così particolare. Ebbene, anche per gli "usignoli" (nome scientifico: Luscinia megarhynchos) il rischio estinzione è dietro l'angolo. L'allarme giunge dalla Gran Bretagna dove il numero di questi uccellini è diminuito del 91 per cento in quarant'anni.

    L'S.O.S. estinzione si basa sui dati di una ricerca del British Trust for Ornithology (Bto), un ente nato nel 1933, che ha osservato il fenomeno nel periodo 1967-2007. Ebbene, «per ogni dieci usignoli che cantavano quando sono nato, quarant'anni fa, adesso ce n'è solo uno - ha sottolineato Chris Hewson del Bto -. La presenza degli usignoli è ora ristretta a Sud e ad Est di una linea che va dal New Forest al Wash, ed è concentrata nell'estremo lato destro della Gran Bretagna, nelle zone costiere del Suffolk, nell'Essex, nel Kent e nel Sussex».

    I ricercatori del Bristish Trust for Ornithology hanno scoperto che la maggiore causa del declino degli usignoli in Gran Bretagna è dovuta all'aumento della presenza degli alci, che stanno distruggendo l'habitat naturale degli usignoli. Ma ci sarebbero anche problemi legati alle migrazioni invernali in Africa, come dimostrerebbe il fatto che anche altre specie ornitologiche con le stesse abitudini - il cuculo, il luì grosso, il beccafico - stanno scomparendo. Il prossimo passo per la protezione degli usignoli, precisano i ricercatori del Bto, sarà la loro introduzione nella 'lista rossa' delle specie a rischio estinzione - quella dell'IUCN (vd link) - che viene aggiornata ogni cinque anni

     
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  2. almamarina
     
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    il cardellino


    cardellino


    Il cardellino, l'uccello che più di ogni altro fa impazzire gli appassionati di avicultura.La sua livrea unita alle sue movenze uniche e ad un canto spettacolare lo rendono senza ombra di dubbio l'uccello più amato. Io allevo cardellini della sottospecie mayor mutati ed ancestrali e devo ammettere che con il passare degli anni sto cambiando idea su questo meraviglioso fringillide. Ancora la mia preferenza va al ciuffolotto ma qualcosa in me è scattato anche nei confronti del cardellino. Allevare cardellini con successo, oggi come oggi, non è cosa molto difficoltosa, l'importante è partire con soggetti provenienti da un buon ceppo ed evitare di sovralimentarli come fanno tanti.Molti ritengono il cardellino un uccello delicato e difficile da mantenere in salute io invece sono fermamente convinto che sia un uccello ne più ne meno difficoltoso di altri con un tasso di mortalità del tutto simile a quello delle specie di più comune allevamento. Il problema maggiore viene da quei soggetti nati in allevamenti dove si fa ricorso a trattamenti medicinali preventivi e curativi del tutto inutili a mio avviso. Consiglio a tutti di procurarsi i soggetti nel periodo agosto\settembre quando ancora la muta è agli inizi perchè questi soggetti oltre ad essere molto più malleabili ed adattabili al nuovo ambiente che li ospiterà non hanno ancora subito i massicci trattamenti che in genere subiscono nel periodo di inizio autunno con l'arrivo delle prime piogge e dell'umidità che ne consegue. Io da anni mi procuro i soggetti per la riproduzione nel periodo della muta e posso garantire che difficilmente questi animali andranno incontro a problemi nel corso dell'inverno. Un altro vantaggio è legato al fatto che chi ha l'occhio lungo può acquistare campioni ad un prezzo molto ridoIl cardellino, l'uccello che più di ogni altro fa impazzire gli appassionati di avicultura.La sua livrea unita alle sue movenze uniche e ad un canto spettacolare lo rendono senza ombra di dubbio l'uccello più amato. Io allevo cardellini della sottospecie mayor mutati ed ancestrali e devo ammettere che con il passare degli anni sto cambiando idea su questo meraviglioso fringillide. Ancora la mia preferenza va al ciuffolotto ma qualcosa in me è scattato anche nei confronti del cardellino. Allevare cardellini con successo, oggi come oggi, non è cosa molto difficoltosa, l'importante è partire con soggetti provenienti da un buon ceppo ed evitare di sovralimentarli come fanno tanti.Molti ritengono il cardellino un uccello delicato e difficile da mantenere in salute io invece sono fermamente convinto che sia un uccello ne più ne meno difficoltoso di altri con un tasso di mortalità del tutto simile a quello delle specie di più comune allevamento. Il problema maggiore viene da quei soggetti nati in allevamenti dove si fa ricorso a trattamenti medicinali preventivi e curativi del tutto inutili a mio avviso. Consiglio a tutti di procurarsi i soggetti nel periodo agosto\settembre quando ancora la muta è agli inizi perchè questi soggetti oltre ad essere molto più malleabili ed adattabili al nuovo ambiente che li ospiterà non hanno ancora subito i massicci trattamenti che in genere subiscono nel periodo di inizio autunno con l'arrivo delle prime piogge e dell'umidità che ne consegue. Io da anni mi procuro i soggetti per la riproduzione nel periodo della muta e posso garantire che difficilmente questi animali andranno incontro a problemi nel corso dell'inverno. Un altro vantaggio è legato al fatto che chi ha l'occhio lungo può acquistare campioni ad un prezzo molto ridotto.

    Come mantengo i cardellini??
    I mie cardellini vengono nutriti per gran parte dell'anno con un misto di semi secchi composto da : scagliola, erba mazzolina, perilla, girasole nero, loietto, canapuccia, lino bianco, cardone selvatico, finocchio , lattuga bianca, erba medica. In mangiatoie separate lascio sempre a disposizione lattuga bianca e girasole nero. Foglie di cicoria quasi quotidiane più frutta di stagione ogni tanto vanno ad integrare la loro dieta. Tutto questo li mantiene in un ottimo stato di salute senza alcun bisogno di trattamenti ed integratori vari. Nel periodo riproduttivo , a partire dalla metà di marzo, comincio a somministrare loro la dieta che servirà per l'allevamento della prole per abituarli. Semi germinati uniti a frittata e piselli, con l'aggiunta di piccolissime dosi di buffalo e pinkies vengono cosi messi a disposizione a giorni alterni prima per arrivare a metà aprile dove le somministrazioni diventeranno quotidiane. Questo composto viene asciugato con un omogeneizzato granulare commercializzato dalla Happy bird. Raccomando sempre di non mettere a disposizione una quantità spropositata di questo composto ma la giusta dose che verrà consumata completamente nel giro di breve tempo. Un cucchiaio da tavola colmo in genere è sufficiente per ogni coppia. Ovviamente con la prole da allevare nel nido questo dose andrà raddoppiata se non triplicata in caso di nido molto numeroso. Durante l'allevamento dei piccoli fornisco questo composto nel primo mattino, verso ora di pranzo ed in piccole quantità verso le 17\18 . Non consiglio di svuotare le mangiatoie non consumate come fan tutti perchè se le dosi somministrate saranno giuste in breve tempo nella mangiatoia non vi sarà altro che scarto. Ripeto: non sono necessari trattamenti medicinali ne integratori per mantenere in ottima salute i cardellini! Più la dieta sarà semplice meno problemi si avranno in allevamento.

    La riproduzione

    I cardellini in riproduzione sono animali abbastanza semplici da riprodurre rispetto ad altri fringillidi. I problemi sono gli stessi delle specie più comuni ed i maschi focosi e attaccabrighe andranno separati dalla femmina in cova. Sono ottimi allevatori in buonissima percentuale e lasciare fare a loro è veramente un piacere. Il momento più delicato è rappresentato dall'involo dei piccoli perchè molto spesso le madri cominciano la seguente nidificazione e tralasciano l'allevamento. I padri invece spesso si disinteressano e spesso i piccoli si trovano in grosse difficoltà.In caso di problemi i cardellini possono tranquillamente venire allevati da coppie di canarini ed i soggetti che ne nasceranno, almeno dalle mie osservazioni di questi anni, non hanno niente da invidiare ai soggetti allevati da genitori naturali. Credo che l' affermazione che questi soggetti sono carenti rispetto agli altri sia solo una diceria cosi come tante che circondano questo mondo. I "baliati" vivono , si riproducono e diventano belli cosi come i non baliati, anzi...avrei molto da dire su questo argomento.
    Ovviamente è sempre da preferire la voliera alla gabbia ma i cardellini,al confronto di altri, sono in grado di regalare grandi soddisfazioni anche in piccole gabbie, cosa quasi impossibile con altri fringillidi.
    In conclusione, allevare il cardellino non è più cosa quasi impossibile anzi, l'importante è attenersi alle più normali regole di allevamento è non esagerare pensando di far bene..




    cardellino



    Edited by gheagabry1 - 16/2/2020, 12:43
     
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  3. tomiva57
     
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    grazie alma ...anche questo non manca in voliera
     
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  4. ZIALAILA
     
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    IL PETTIROSSO


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    Questo piccolo uccello insettivoro, appartenente all'ordine dei Passeriformi, è uno dei più frequenti abitatori dei boschi, ma anche dei parchi urbani. In Italia è comune e stazionario, soprattutto sui monti, di passo ed invernale. Arrivano in Italia dal nord Europa, per sfuggire al freddo e alla mancanza di cibo.
    E' lungo appena 14 cm, con un piumaggio superiormente grigio oliva scuro e inferiormente grigiastro, sul quale spicca una macchia d'un bel rosso-arancione vivo che interessa la fronte, la gola e la parte superiore del petto, caratteristica quest'ultima, che gli è valsa il suo nome e che lo rende facilmente riconoscibile. Gli occhi sono relativamente grandi e scuri, il becco nerastro e le zampe rossicce e sottili. Non vi è dimorfismo sessuale.
    Mostra uno spiccato comportamento territoriale e i partner condividono il territorio di nidificazione già alla fine di dicembre. Potrebbe sembrare un essere dolce; è invece un litigioso

    Tutto l'anno impedisce agli altri pettirossi di entrare nel suo territorio e, in primavera, respinge gli intrusi con un'energia raddoppiata. È sufficiente mettere su un ramo un ciuffo di piume rosso perché lui parta all'attacco come se avesse di fronte un altro uccello.
    All'arrivo della stagione riproduttiva (che inizia verso marzo) il maschio cerca di ottenere i favori della femmina con uno speciale canto nuziale, simile a un sottile sussurrio, unito ad una serie di posture rituali, quali l'arruffamento delle piume del capo e della gola ed il frenetico movimento delle ali.
    Solo la femmina si occupa della costruzione del nido, che viene preparato intessendo foglie e muschi esternamente, e imbottendo l'interno con piume e pelo. Solitamente il sito di nidificazione è un foro nel tronco di un albero o in un muro, ma spesso anche i bassi e fitti cespugli sono scelti quale dimora.

    Lo sapevate che...
    Crescita rapida e vita molto spesso breve sono caratteristiche non solo dei pettirossi ma anche di altri piccoli passeracei. Ogni anno su dieci pettirossi presenti in un bosco, ne muoiono sei. Il cuore del pettirosso batte 980 volte ogni minuto e non può dunque mantenere a lungo l'attività frenetica che dimostra

    Edited by gheagabry1 - 16/2/2020, 12:45
     
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  6. tomiva57
     
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    il diamante mandarino

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    Il diamante mandarino (Taeniopygia (Poephyla) Guttata Castanotis), è un simpatico ed elegante passeriforme appartenente alla famiglia degli Estrildidi. Le caratteristiche principali di questa specie sono la straordinaria adattabilità alla vita captiva, un carattere abbastanza vivace, delle colorazioni estremamente varie e la forte “amicizia” che tende a creare con l’allevatore. Vive mediamente 8-10 anni.

    Questa specie in natura è diffusa principalmente in Australia, nelle zone umide della savana, e lungo le rive di corsi d'acqua. E’ anche possibile incontrarlo nelle aride praterie e nelle sterpaglie di cui è ricco quasi tutto il continente oceanico compresi arcipelaghi ed atolli. E’ stata introdotta in Europa come nuovo ceppo domestico all’inizio del ottocento.

    E’ un uccellino che ama molto bagnarsi, caratteristica che conserva anche in cattività. Secondo gli studi di alcuni naturalisti, questa specie ha sviluppato la possibilità di bere - forse a causa della carenza di acque dolci in special modo negli atolli - anche acqua marina.

    E’ un uccello molto socievole è tranquillo, caratteristica che in natura lo porta a vivere in comunità molto numerose, dominando un limitato territorio nei pressi del nido, costruito ad altezze modeste sugli arbusti ma anche sugli alberi dove rami e foglie sono più fitte.

    Purtroppo però questa specie in natura si è molto ridotta a causa della riduzione degli ambienti naturali, dovuta all’opera dell’uomo e principalmente all’uso di pesticidi e alla diffusione di malattie infettive.

    Il loro aspetto e dimorfismo sessuale.
    Il Diamante mandarino è lungo circa 10-12 cm. La livrea tipica presenta il vertice e le parti superiori del groppone e delle copritrici grigi, con sfumature brunastre ed evidenti mustacchi bianchi bordati di nero.

    Dalla gola a metà petto è presente una barratura trasversale nera su fondo grigio cenere, che termina nel mezzo del petto con una spessa banda nera. Il resto del ventre è caratterizzato da un beige chiaro che sfuma verso la cloaca nel bianco. Il maschio è distinto dalla femmina per la presenza di un'ampia macchia auricolare di colore arancio acceso e, da un numero variabile di "puntinature" bianco candido sui fianchi.

    Altri modi per riconoscere il sesso dei nostri diamantini sono:
    1. Il colore del becco, che è rosso molto acceso nel maschio e sull’arancione nella femmina.
    2. Il canto: infatti solo il maschio canta, mentre la femmina si limita solo ad un Pee Pee, se così posso esprimermi.
    3. In alcuni tipi di mutazioni bisogna vedere se è presente una “goccia” di colore blu sotto l’occhio; se è presente è maschio se non femminuccia, ma questa regola non vale sempre.

    Esistono tante mutazioni del diamante mandarino: grigio, bianco, isabella, faccia nera, diluito, mascherato, dorso chiaro e bruno. Ci sono poi mutazioni poco conosciute come la George, l’arricciato e ventre nero.


    Edited by gheagabry1 - 16/2/2020, 12:48
     
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  7. tomiva57
     
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    Parrocchetto dal groppone rosso




    Nome scientifico: Psephotus hematonotus

    Taglia: 25-28 cm (compresa la lunga coda)

    Altri nomi comuni: Parrocchetto schiena rossa, parrocchetto dal codione rosso, groppone

    Habithat naturale e distribuzione:

    Regioni sud-orientali, dell’Australia, con particolare predilezione per piane erbose aperte, campi coltivati, e centri abitati, sfuggono le foreste fitte e intricate.


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    Descrizione:
    il maschio adulto ha parti superiori verdazzurro brillante, remiganti bruno nere bordate di blu; codione o groppone rosso vivo (da cui il nome), coda superiormente verde con bordatura scura all’apice e inferiormente bianca, ventre e petto con grande macchia giallo limone zona cloacale bianca che nei soggetti dai sette anni in poi diviene verdognola; le zampe sono carnicine, l’occhio ed il becco sono nero-grigi. La femmina (unico caso tra i pappagalli insieme all’Ecletto, E. roratus) presenta piumaggio completamente opposto diversificato da una diffusa tinta grigioverde pallida con barrature nere diffuse su collo e ali, l’occhio e nero, zampe e becco sono carnicini ventre e sottocoda bianco grigi ha inoltre taglia leggermente più minuta del maschio

    Differenza tra i sessi: Evidente, come da descrizione.

    Vita in cattività:

    l’aggraziata conformazione ulteriormente abbellita dalla lunga coda, la dimensione modesta e la voce gradevole, hanno fatto di questo psittacide uno dei più apprezzati e diffusi volatili ornamentali, di temperamento tranquillo può essere ospitato in casa in un gabbione (minimo 80 cm) dove in coppia potrà riprodursi facilmente, rustico e robusto si adatta bene alle voliere da esterni, purché sufficientemente riparato. Se è tranquillo con l’uomo, non si può affermare lo stesso per quanto riguarda altri pappagalletti o altri alati in generale, verso cui si dimostra aggressivo ed attaccabrighe. Meglio sistemarli per coppie singole in gabbioni e/o voliere.

    Alimentazione:
    Molto frugale, la sua dieta ideale si compone di misto di semi per parrocchetti, comunemente in commercio, frutta e verdura varia, spighe di panìco, gritt e quando ci sono i novelli da crescere un pastoncino all’uovo addizionato con vitamine e oligoelementi, potremo poi sistemare fissata alla rete una mattonella da rosicchiare più durature dell’osso di seppia.

    Pulizia ed igiene:
    Sul cassetto estraibile del fondo gabbia sistemeremo uno strato di sabbia assorbente a grani grossi (lettiera per gatti) da sostituirsi ogni sette-dieci giorni utilizzeremo poi periodicamente un antiparassitario spray (per uccelli) che si trova normalmente nei negozi, tenendo cosi lontani parassiti ed insetti d’ogni genere.

    Riproduzione:

    Facile da ottenersi, in quanto è raro che due soggetti si trovino antipatici, essenziale è che la coppia abbia compiuto l’anno d’età, Nidificano in una cassetta nido di legno a sviluppo orizzontale (cm 22X22x43h) con foro d’entrata nessun materiale da imbottitura, a parte uno strato di trucioli o torba, la femmina qualche giorno dopo l’accoppiamento depone da tre a cinque uova bianche che cova da sola per 23 giorni, i piccoli sono nutriti da entrambi i genitori e a un mese sono pronti per uscire dal nido dopo altri 15/20 giorni sono indipendenti, e devono essere divisi dalla coppia, il padre diventa infatti territoriale verso i figli maschi ormai cresciuti, Il piumaggio dei sessi è già diversificato quando compare, con colori però più tenui degli adulti.




    fonte: wikipedia.org
    foto: wikimedia.org
    - leesbird.com




    Le Ara

    ara
    foto:animalinelmondo.com

    Le ara sono i pappagalli più belli e più grandi dell'America centrale e meridionale.
    Sono dotate di un robusto becco intorno al quale la pelle si presenta nuda e, soprattutto nel maschio, si colora di rosso durante le fasi più eccitate del corteggiamento.
    Sono uccelli di grosse dimensioni. Possono raggiungere la lunghezza di 90 cm. però spettano alla coda.
    Al mattino lasciano i propri nidi e si radunano chiassosi sulla cima degli alberi per scaldarsi al sole.
    Successivamente si disperdono nella foresta alla ricerca di cibo.
    I pericoli maggiori sono portati dall'arpia, la potente aquila della foresta , che dall' alto delle chiome non fatica a scorgere uccelli così colorati.
    Quando si spostano sui rami si aiutando anche con il forte becco.


    hellroter-ara-2
    foto: tichyphoto.com

    Ara Macao


    I piccoli


    Il nido viene costruito nelle cavità dei tronchi degli alberi, talvolta a notevole altezza dal suolo.
    I genitori difendono dai predatori le uova deposte, aggredendo chiunque si avvicini al nido.
    alla schiusa il piccolo è completamente inerme.
    Viene nutrito dai genitori che gli rigurgitano nel becco cibo predigerito.
    Le prime piume cominciano a spuntare dopo la prima settimana di vita, ma per completare lo sviluppo del piumaggio devono trascorrere circa 10 settimane.
    Raggiunge l'età adulta dopo ben 6 mesi dalla nascita.

    Il cibo


    Si nutrono di frutti e di semi. Il potente becco dell'ara è uno strumento efficace per rompere i semi più duri.
    La parte inferiore è mobile, mentre la parte superiore, lunga e fortemente uncinata, presenta un bordo dentellato adatto a bloccare i semi da spezzare.
    Anche le grosse e resistenti noci del Brasile vengono facilmente frantumate da questi uccelli e la mandorla viene estratta con l' aiuto della lingua carnosa.
    Integrano la dieta con insetti che scovano sotto la corteccia o nelle gallerie di legni marcescenti.
    Con facilità rompono la corteccia, portando allo scoperto le larve nascoste.




    Merlo%20maschio

    Merlo

    Il maschio del merlo è completamente nero con il becco e il contorno dell'occhio gialli.La femmina è bruna con le inferiori più chiare ,è lungo circa 25 centimetri e ha un'apertura alare di circa 40 centimetri.

    Il maschio è capace di intonare dei canti molto musicali e variati,in particolare nel periodo di riproduzione quando si posa sui rami o sui tetti delle case per chiamare la femmina.

    Di solito frequenta ambienti in cui c'è molta vegetazione necessaria per rifugiarsi.E'una specie sociale che può vivere con altri uccelli appartenenti alla sua specie per un anno.Vive in tuuti gli gli ambienti dove ci sono: alberi ed arbusti .Si riproduce in tutta l'Europa.Si trova anche nell Nord Africa e nell'Asia centrale.

    Si nutre di invetebrati nel periodo riproduttivo e di frutti di selvatici nel resto dell'anno. Certe volte fruga nella terra per trovare lombrichi ed insetti.

    Nel periodo riproduttivo diviene solitario e protegge il suo territorio da vari nemici. Le coppie sono generalmente stabili per il periodo riproduttivo.Il nido è costruito dalla femmina tra i rami di un albero o tra gli arbusti. Depone da 3 a 5 uova ,esse sono celesti con macchie brune e vengono covate per circa 2 settimane. I pulcini rimangono nel nido per 15 - 20 giorni ed i genitori si impegnano a trovare del cibo.

    I merli si incontrano facilmente al parco ,in giardino o in città. Per questo si sono abituati anche a nutrirsi di rifiuti o dalle mangiatoie allestite nei giardini.



    Edited by tomiva57 - 25/3/2015, 15:00
     
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  8. tomiva57
     
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    societypiedchest
    foto:efinch.com

    Passero del Giappone


    Nome scientifico: Lonchura striata domestica

    Descrizione generale

    Il passero del giappone è un ibrido ottenuto da varie specie del genere Lonchura a partire da un estrildide selvatico, l’amadina bronzea (Lonchura Striata). Il passero del giappone è uno dei pennuti più socievoli e tranquilli che si possa allevare, per questo motivo può convivere nella stessa gabbia/voliera con altri estrildidi di taglia più piccola. E’così socievole da essere utilizzato anche come balia per svezzare i pulli di altri estrildidi/fringillidi che non si allevano facilmente. E’ un piccolo estrildide la cui dimensione raggiunge i 13 cm circa che annovera diverse mutazioni di piumaggio: bianco, bruno, nero, isabella, bianco e bruno, nero e marrone…

    Non presenta dimorfismo sessuale, l’unica caratteristica che distingue il maschio dalla femmina è il canto nel maschio.

    Alimentazione

    Come la maggior parte degli estrildidi appartenenti alla famiglia dei Lonchura, i passeri del giappone preferiscono una miscela di semi per cocorite (con una percentuale maggiore di miglio grande) piuttosto che una miscela standard per esotici. La miscela di semi deve essere integrata da frutta e verdure da offrire giornalmente ben lavate e asciugate e non fredde di frigorifero. I tipi di frutta che possono essere offerti sono: mela, pera, banana…mentre le verdure più gradite sono: centocchio bianco, lattuga (da offrire con moderazione), piantaggine, spinaci. Una volta a settimana possono essere messi a disposizione in una mangiatoia a parte anche del pastoncino all’uovo (preferibilmente del tipo bianco e secco), una spiga di panico, fettine di uovo sodo, un biscotto specifico per esotici. Nella gabbia non devono mai mancare un osso di seppia e/o una mattonella di sali minerali e un sifone con dell’acqua fresca.

    Alloggio

    Può essere alloggiato sia in gabbia (gabbia rettangolare con dimensioni minime 50cm/40cm/40cm, preferibilmente con fondo estraibile) che in voliera, sia dentro casa che all’esterno, collocando la gabbia/voliera in una zona riparata da pioggia, vento, correnti d’aria…

    Riproduzione

    I passeri del giappone raggiungono la maturità sessuale intorno all’anno di età. Il nido da mettere a disposizione deve essere del tipo a cassetta orizzontale con frontale semiaperto, di dimensioni 15cm/10cm/10cm. Il materiale che deve essere messo a disposizione nella gabbia per imbottire il nido: fili di iuta, striscioline di cotone, erba fresca, rametti di salice…, da evitare l’ovatta. La femmina depone 4/8 uova che cova per circa 13 giorni. Lo svezzamento dei pulcini si completa intorno ai 21/25 giorni, ma anche fuori dal nido i genitori continueranno ad alimentarli per altre due settimane. E’ consigliabile non far riprodurre gli stessi passeri del giappone per più di tre volte all’anno, questo per non debilitare i riproduttori.



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    foto:.pinterest.com

    CACATUA DELLE MOLUCCHE


    nome scientifico: Cacatua moluccensis

    Descrizione generale

    Pappagallo dalle forme robuste e compatte, con testa molto grande e forte becco, presente il piumaggio di un bel color salmone chiaro.Il ciuffo è molto grande, di colore arancio intenso; quando non è eretto è poco visibile perchè sprofondato tra le piume del capo. Gli occhi sono neri e sono circondati da un anello nudo di colore azzurro-bianco. Il becco e le zampe sono grigio piombo.

    Non è presente alcun dimorfismo sessuale.

    Taglia: 50-52 cm

    E' tra i cacatua più amati e allevati, per taglia e portamento. Il Cacatua delle Molucche, come tutti i cacatua, è un animale particolarmente sensibile: soprattutto se allevato da solo, ha bisogno di ricevere molte attenzioni da parte dell' allevatore che saranno ricambiate con grandi dimostrazioni d'affetto. Un cacatua trascurato e lasciato solo per la maggior parte del giorno può iniziare a strapparsi le penne per noia deplumandosi gradualmente ed inoltre sviluppare seri problemi psicologici. Allevati in coppia invece sono più indipendenti e richiedono meno tempo.

    Habitat naturale

    Vive nelle pianure a bassa quota delle isole più meridionali dell'arcipelago delle Molucche e dell'Indonesia, come le isole di Ceram, Saparua e Haruku. La distruzione dell'ambiente e catture insensate lo hanno quasi portato sull'orlo dell'estinzione.




    Alloggio


    La gabbia deve essere funzionale, solida e di dimensioni adeguate all'uccello che deve abitarla. In Italia è stata recentemente introdotta una legge che punisce chi detiene uccelli in gabbie dove l'animale non possa aprirle completamente e "frullarle". La gabbia/voliera deve essere di forma rettangolare, l'acciaio e il ferro zincato sono i materiali più indicati. Le voliere da interni sono senza dubbio la soluzione migliore per il cacatua delle Molucche.

    Alimentazione

    Una soluzione di dieta bilanciata può consistere nell'offerta di un ottima miscela di base per pappagalli di grande taglia (non miscele composte esclusivamente da semi girasole), integrata da frutta e verdura da offrire giornalmente (mele, carote, bietole, spinaci, banana, ananas, melone...), osso di seppia, che deve essere sempre presente nella gabbia e talvolta anche semi germogliati, legumi e pane ammollato ed asciugato. L'acqua fresca non deve mai mancare.

    Riproduzione

    I cacatua raggiungono la maturità sessuale intorno ai 3-4 anni. Le femmine depongono due uova che vengono incubate per circa ventotto giorni. I giovani sono simili ai genitori e abbandonano il nido attorno alle quindici settimane. Il nido che deve essere messo a disposizione è del tipo a cassetta di legno orizzontale (molto robusto), delle dimensioni di 30cm x 60cm x 30cm



    Edited by gheagabry1 - 16/2/2020, 12:49
     
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  10. tomiva57
     
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    Cinciallegra



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    Regno: Animalia
    Phylum: Chordata
    Classe: Aves
    Ordine: Passeriformes
    Famiglia: Paridae
    Genere: Parus
    Specie: Parus major

    Identificazione - La Cinciallegra (Parus major) è la più grande cincia appartenente alla famiglia dei Paridi. E’ lunga circa 14-15 cm; la testa e il collo sono nero-bluastri brillanti con guance bianche e ali e coda grigio-azzurre. Il dorso è verdastro, le parti inferiori gialle con una striscia centrale (definita “cravattino”) nera, che corre longitudinalmente dalla gola all’addome; nei maschi è leggermente più larga. Le zampe sono grigio-blu, il becco nero e gli occhi bruno-neri. I giovani hanno il vertice brunastro e guance gialline. E’ una specie tipicamente arborea, si arrampica sui rami.

    Carattere - Molto attiva, curiosa e allegra, la cinciallegra scende raramente al suolo. Il suo canto è semplice, ma non sgradevole, e le sue note sono limpide e chiare; non è raro che imiti gli altri uccelli nel loro canto.

    Habitat
    – Abita i boschi misti e di latifoglie, le aree agricole, i giardini e i parchi; sverna nel territorio di nidificazione. Diffusa e comune, si spinge fino a quote verso i 1500 metri.

    Riproduzione –
    Nidifica in buchi nei muri, in cavità di alberi e cassette nido, da fine marzo a luglio, portando a termine 2 covate annue. La coppia costruisce un nido di muschio rivestito di peli animali; in esso la femmina depone dalle 5 alle 10 uova (anche 15), bianche, macchiettate di bruno rossiccio. La femmina cova 12-16 giorni; i giovani vengono alimentati da entrambi i genitori e si involano dopo 19-20 giorni.

    Alimentazione – Si nutre di una grande quantità di insetti e larve, ragni, piccoli invertebrati e vermi; in inverno anche sementi contenenti grasso e bacche. Cerca il cibo prevalentemente sugli alberi, ma anche sul terreno e nelle mangiatoie artificiali. Apre semi e noci con il forte becco. Il cibo viene sminuzzato col becco, tenendolo fermo con le zampe.
    Quando il cibo abbonda ne tiene da parte delle riserve per i giorni di magra. Se ne ha occasione, non esita a uccidere i nidiacei di altri uccelli.

    Distribuzione – E’ diffusa in tutta l’Europa,ad eccezione dell’Islanda. Nei territori di nidificazione settentrionali è migratore parziale.
     
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  12. tomiva57
     
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    FRINGUELLO

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    Nome scientifico:
    Fringilla coelebs Dialett.:spinzu

    Habitat:
    in Italia questo fringillide è molto frequente, soprattutto nella stagione invernale quando giungono gli individui migrati da altri paesi; popola sia i boschi di conifere sia parchi sia giardini.

    Caratteristiche:
    presenta una lunga coda e ha le timoniere esterne e le barre alari bianche, per questo è facilmente riconoscibile in volo; il maschio nella stagione estiva ha la testa grigio-blu, le guance rosa intenso, l’anello oculare nero e il becco blu; il dorso è castano, il ventre rosa intenso, il groppone verde, le ali sono nere con le secondarie giallastre; le copritrici mediane e primarie presentano un’evidente barra bianca;nella stagione invernale i colori del maschio tendono ad opacizzarsi, la femmina ha gli stessi colori sulla coda e sulle ali ma ha il dorso giallo-oliva ed è più chiara nell’addome.

    Dimensione:
    è lungo circa 15 cm.

    Comportamento:
    l’accoppiamento avviene dalla metà d’ aprile sino a giugno, il maschio in questo periodo canta in continuazione, alternando una cascata di note che termina con un trillo energico; costruisce un nido profondo sui cespugli e sugli alberi foderato di piume; depone da 4 a 6 uova di colore grigio-bruno che cova per 13 giorni circa, e alla cova può partecipare anche il maschio dal quale i nidiacei possono essere anche nutriti per abbandonare il nido dopo due settimane.

    Alimentazione:
    si nutre di semi e gemme, ma nel periodo d’accoppiamento si nutre anche di insetti e di larve.



    Edited by tomiva57 - 30/5/2011, 18:02
     
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  13. tomiva57
     
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    Barbagianni


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    Nome scientifico: Tyto alba
    Ordine: Strigiformi
    Famiglia: Titonidi
    Altezza: 35 cm
    Peso: circa 350 gr.
    Caratteristiche generali

    Il barbagianni o allocco comune, vive negli anfratti rocciosi, nei vecchi edifici, e nei campanili. E' un uccello sedentario. Solitamente i giovani si spostano molto dal luogo di nascita, ma una volta trovato il loro territorio non lo abbandonao più. I suoi movimenti sono più lenti rispetto agli altri uccelli notturni, ma non ha difficoltà a mettersi in fuga al primo rumore. Il barbagianni si nutre di grossi insetti, talpe, ratti e piccoli uccelli che cattura durante le sua caccia notturna. Il periodo riproduttivo, generalmente va da aprile a maggio e da luglio a ottobre, la covata comprende da 2 a 9 uova, deposte con intervallo di 2 o 3 giorni, la femmina le cova per 35 giorni circa mentre il maschio provvede al cibo. Dopo la schiusa entrambi i partner provvedono alla crescita dei piccoli che prima di volare passono in media 10 o 12 settimane. Il corpo del barbagianni è caratterizzato da due dischi facciali di colore argenteo che formano un cuore sul volto.

     
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  14. tomiva57
     
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    LA FREGATA



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    Gli Uccelli Fregata sono molto diffusi nelle isole tropicali. Nell’arcipelago delle Galapagos nidificano due specie delle cinque conosciute la Fregata Minor e la Fregata Magnifiscens specialmente nelle isole di San Cristobal e Genovesa.

    Il loro aspetto è inconfondibile: piume nere, lunghe ali, un lungo becco uncinato ed una coda biforcuta. Nel maschio adulto compare pure un riflesso verdastro sul dorso specialmente durante il periodo dei corteggiamenti.Le femmine invece presentano un piumaggio più chiaro sul petto, che può essere più o meno evidente a seconda delle specie.

    La caratteristica principale della specie Magnificens è lo splendente sacco rosso che i maschi gonfiano durante la stagione degli amori e che può raggiungere notevoli dimensioni. Il maschio può restare da solo o in gruppo aspettando le femmine per volare poi via insieme. Le colonie possono anche essere miste, ma il maschio si accoppia solo con una femmina della propria specie riconoscendola dal colore delle piume intorno alla gola

    Una volta formata la coppia, ambedue lavorano alla costruzione del nido rubando a volte qualche ramoscello dal nido di altri uccelli, l’incubazione dura circa sette-otto settimane. I nuovi nati vengono accuditi a turno da ambedue i genitori per evitare che cadano preda di aquile o di altre fregate, per quasi cinque mesi fintanto che non sono capaci di volare da soli. Anche quando hanno completato la crescita ed il piumaggio è simile a quello di un esemplare adulto, i giovani rimangono vicino ai genitori per quasi un anno per apprendere completamente tutti gli aspetti di vita della specie.

     
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    grazie..pusa
     
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209 replies since 13/6/2010, 17:44   165648 views
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