UCCELLI E VOLATILI

..volatili domestici .. e del mondo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. tomiva57
     
    .

    User deleted


    organetto9


    Organetto


    L'organetto (Acanthis flammea Linnaeus, 1758) è un uccello passeriforme della famiglia dei Fringillidi, diffuso in Nord America, Europa e Asia

    L'organetto misura mediamente 13 cm di lunghezza e pesa circa 20 grammi.
    Le dimensioni variano da una sottospecie all'altra, la più grande è la A. f. rostrata e la più piccola la A. f. cabaret.
    Presenta un piumaggio bruno variegato di nero, con presenza di lipocromo rosso sulla calottina in entrambi i sessi, mentre nel solo sesso maschile dal secondo anno di vita il lipocromo rosso si presenta anche sull'alto petto. Un segno distintivo dell'organetto è il tipico pizzetto nero. Il becco è di colore giallo fiammato di scuro.

    Molto simile è l'organetto artico (Acanthis hornemanni), in cui i colori bruni si perdono nel bianco.

    Vive in gruppi composti da circa una decina d'esemplari.


    La riproduzione

    L’organetto si riproduce sia in gabbia sia in voliera esterna.
    Abbisogna di poche cose: un pò di spazio, tranquillità ed un pizzico di feeling da parte dell’allevatore per capire il comportamento.
    Io per motivi di spazio, ho dovuto adottare le volierette, all’interno, di cm. 90 sia aperte che all’inglese, dove vengono poste le singole coppie.
    Non tutti i soggetti si comportano allo stesso modo; ci sono quelli che preferiscono il nido interno, sul frontale, altri esterni, a cassetta, quelli che si adattano solo a quello in vimini o di spago e quelli che, infine, anche se in gabbia restano perfetti artisti, nella preparazione del nido, quelli che sopportano senza difficoltà la presenza prolungata dell’allevatore e quelli che basta un nulla per farli innervosire.
    Occorre,perciò,un pò di feeling per capire tutti i problemi ed ottenere i risultati migliori.
    Sappia l’allevatore che ogni stranezza comportamentale di un soggetto,è sempre il riflesso di un cattivo ambientamento,quasi mai imputabile al soggetto stesso ma a proprie incapacità tecniche.
    Una volta posizionati i nidi, fornisco materiale per la costruzione degli stessi come juta, sisal, cocco, fili di pelo animale, muschio (recuperato da me in montagna).
    Carduelis cabaret ( femmina bruna )
    Le uova,anche in cattività, sono generalmente 5 o 6 (non sono rare le covate di 6 piccoli),di colore azzurro macchiettate di bruno.
    Io non sostituisco le uova giornalmente, per non disturbare la femmina che, solitamente dopo la deposizione del 3° uovo, inizia la cova.
    Si avranno,quindi,schiuse sfalsate, ma se la coppia è ben affiatata non vi saranno problemi nello svezzamento.
    A 10 giorni, se il locale è piuttosto asciutto conviene inumidire le uova con uno spruzzino contenente acqua tiepida, per facilitare la schiusa, che solitamente avviene all’11° giorno.
    Di solito l’organetto alleva la prole senza particolari problemi; in caso contrario si può ricorrere ad una buona canarina come balia; in questo caso si hanno buone possibilità di successo, soprattutto se i piccoli sono nati da uova abbastanza grandi, o meglio ancora se sono stati allevati nei primi giorni dalla femmina.
    Ritengo sconsigliabile l’uso di riscaldamento e luce artificiale, in quanto si corre il rischio di una muta anticipata, che comprometterebbe inevitabilmente la riproduzione

    Muta,colorazione del piumaggio,mostre

    A circa 60-70 giorni dalla nascita, gli organetti iniziano la muta del piumaggio che dura mediamente 15-20 giorni.
    Data la sua notevole rusticità e la rapidità della muta stessa, questo fringillide,a differenza di molti altri indigeni, non necessita di particolari cure; l’unica attenzione va posta alla frequente manifestazione di cannibalismo che, in questo periodo, spinge gli organetti a strapparsi vicendevolmente le piume.
    Io fornisco alcuni mazzetti di juta o un elevato numero di spighe di panico per evitare tutto questo.
    Nel primo anno di vita il lipocromo rosso interessa la sola calottina, mentre al secondo anno, nei soli maschi, si estende fino alle parti alte del petto e dei fianchi.
    Per favorire la massima espressione del lipocromo, è necessario fornire agli organetti i coloranti artificiali, a meno che non si abbia la possibilità di fornire alimenti che ne contengano in abbondanza.
    Vorrei, qui, aprire una parentesi e spezzare una lancia a favore dei coloranti naturali.
    L’organetto è un uccello che in cattività perde facilmente il rosso.
    Mentre il petto appare scolorito, il capo diventa giallognolo o solo scarsamente picchiettato di rosso.
    E’ vero che, molti esemplari maschi, già in natura presentano solo il capo rosso ed addirittura le femmine col petto più rosso di alcuni maschi ma in linea generale tutti sono destinati ad un viraggio di colore in cattività.
    La causa è unica: una dieta non naturale, non sostituibile con i coloranti Cantaxantina o altri.
    Molti allevatori hanno tentato questa via, ed hanno constatato che generalmente il risultato è deludente, un organetto rovinato sul groppone divenuto rossiccio nella livrea generale.
    Come agire: l’unica via finora valida e veramente promettente, resta quindi quella delle betullacee (betulla e ontano nero) ricche di sostanze tanniniche e resine.
    Non si è ancora certi di come essi agiscano; di certo vi è che nei piccoli semi della betulla (in commercio vi è anche il succo puro, in erboristeria) esso ricava i suoi bellissimi colori del capo e del petto.
    Se non si riesce a reperire i suddetti semi (la linea Blatter li ha in listino) è possibile far ripiumare gli uccelli ed una volta terminata la muta,togliere le piumette del capo e del petto e fornire tutti i giorni un pastoncino con addizionato il colorante; io uso il 70% di betacarotene ed il 30% di Cantaxantina, quando fornisco questo pastone, tolgo i semi, il pastone viene rinnovato giornalmente.
    Esistono in commercio anche coloranti idrosolubili Cantaxantina idrosolubile da me mai utilizzata.
    A muta ultimata, scelgo i soggetti da esporre dividendoli in gabbie all’inglese di 50 cm., uno per gabbia.
    In tale periodo,curo in modo particolare l’igiene della gabbia e degli accessori ,rinnovo l’acqua per il bagno giornalmente, e cerco di trascorrere molto tempo in allevamento per abituarli alla presenza umana, molto utile in fase di giudizio.
    Consiglio a tutti gli appassionati di indigeni, l’allevamento di questo grazioso fringillide, perché sono certo che l’organetto, più di qualsiasi altro indigeno, riesce a garantire quelle piccole soddisfazioni che ognuno di noi si aspetta dai propri uccelli.

    Organetto


    fonte: esotici.net
    - wikipedia.org
    foto: esotici.net
    - allevamentouccelli.altervista.org



    organetto_artico


    Organetto Artico (Acanthis hornemanni)

    Il maschio: calotta ed alto petto di colore rosa-rosso; nuca, collo, lati della testa e dorso grigio cenere; gola nera; basso petto e ventre bianchi; fianchi grigi con vergature nere; ali e coda grigio lavagna; becco giallo-arancio; zampe nere.
    Il rosso sul petto compare dopo la seconda muta del piumaggio per cui si rende difficile distinguere il sesso dei soggetti giovani.

    La femmina: si distingue dal maschio per l'assenza di lipocromo sul petto e per avere quello sulla testa meno esteso.

    I giovani: simili ai genitori, ma privi del rosso sul petto (nella parte alta) e sulla testa, con vergature estese anche al petto, ai fianchi, alla testa ed al dorso.
    Descrizione: L'Organetto artico è circa 13-14 cm se non fosse per la lunghezza e per la minore quantità di feomelanina sul piumaggio sarebbe identico all’Organetto.

    Il canto del maschio: è una serie di brevi note ribattute e trilli brevi , di solito incorporano le chiamate note: Che, Che, Che, tchrrrrr , chit , chit , chireeee. Questa specie abbandona i suoi terreni di svernamento all'inizio della primavera , invece, i maschi e il canto è improbabile che siano individuati in qualsiasi luogo. La chiamata comunemente sentita è una serie di brevi note a secco (a volte dato singolarmente ), ogni nota con un modello leggermente decrescente: chif , chif , chif , chif; questa chiamata è molto simile al comune Organetto , ma possono media leggermente più bassa di tono e morbidi. Inoltre, dà una segaligno , interminabile , nasale juwee con una inflessione in crescita: questa chiamata è molto simile a una chiamata in analoghi Organetti comuni, ma in media leggermente più bassa di tono e più semplice.

    L'habitat: come l’organetto comune ma in latitudini più elevate. Per la ricerca del cibo si formano dei gruppi che compiono voli acrobatici e saltellano al suolo per individuare bettulle, graminacee e composite ricche di semi. Riproduzione , alimentazione, comportamento in cattività come l’organetto maggiore. Raramente compare nelle mostre . La scarsa conoscenza delle fondamentali caratteristiche della specie tipica e la totale sconoscenza delle varie sottospecie, favorisce gli errori clamorosi da parte dei giudici, sul criterio valutativo del soggetto.Per l’organetto artico il criterio non differisce dagli altri.
    Sottospecie una sola sottospecie (Acanthis hornemanni exilipes) che si rinviene, oltre che nel nord america anche nell’Europa centrale, per cui quella che ci viene offerta degli importatori come specie e artica è la sottospecie “exilipes”.
    Riproduzione: Solitamente l’hornemanni, effettua una sola covata annua. Le uova deposte sono 5-6 di colore bianco –celeste, maculate di bruno scuro. Dopo 12 giorni di incubazione nascono i piccoli che sono alimentati con afidi, larve e semi immaturi, dopo circa 4 settimane di svezzamento. Subito dopo quando la temperatura comincia a scendere, si imbrancano con gli adulti per dividere le loro zone di pastura.


    fonte:allevamentofringillidiepappagallini.sigratis.it
     
    Top
    .
209 replies since 13/6/2010, 17:44   165748 views
  Share  
.