UCCELLI E VOLATILI

..volatili domestici .. e del mondo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. gheagabry
     
    .

    User deleted




    .....striscia di terra in mezzo al mare su cui volteggiano
    come un turbine bianco centinaia di uccelli marini.....



    IL PULCINELLA DI MARE




    Il pulcinella di mare presenta un buffo becco a pappagallo di forma triangolare e vivacemente colorato. Il suo corpo è perfettamente adattato alla vita acquatica: è compatto e denso ed utilizza le ali per muoversi nell’acqua, come fossero dei remi, così come fa in aria. Date le dimensioni ridotte delle ali rispetto al corpo intero, il loro battito durante il volo è frenetico e veloce. Le zampe palmate in volo sono rivolte all’indietro fungendo da timone. Oltre al particolare becco, anche il piumaggio è caratterizzato da distinte porzioni di bianco (il petto e attorno agli occhi) e di nero (il dorso, il capo ed il collo). La lunghezza di questo uccello è di circa 26-30 cm ed il suo peso varia da 300 a 450 grammi.
    Il pulcinella trascorre l’inverno in alto mare, per portarsi, con il primo sole, verso le coste per riprodursi. Arrivano in colonie e si installano nelle falesie o nelle isole erbose dell’Atlantico per nidificare. Solo in questo periodo dell’anno il suo becco assume colori particolarmente vivaci del rosso, giallo e grigio-blu oltre che l’argento sui lati, che con il sopraggiungere dell’inverno sbiadiscono. In questa fase il maschio e la femmina – che talvolta rimangono uniti per anni – si strofinano il becco l’uno contro l’altro, scrollando rapidamente la testa. Il loro corteggiamento prosegue con una serie di “baci” e di “abbracci”, con il petto dell’uno contro quello dell’altro.
    Non sempre i maschi riescono a conquistare una compagna, e quando tentano un approccio con la femmina altrui sopraggiunge furioso il legittimo partner che, con il becco rivolto verso il basso e la coda alzata, inizia a caricare. Qualora l’intruso non si faccia intimidire, gli avvertimenti iniziali possono degenerare in un vero e proprio scontro, dove chiaramente il becco svolge un ruolo fondamentale.
    Allontanati gli eventuali pretendenti, la coppia inizia a restaurare il nido dell’anno precedente oppure a costruirne uno di nuovo. Anche in questo caso il becco svolge una funzione importante fungendo da piccone e, contemporaneamente, le zampe sono utilizzate come pale: il pulcinella scava una galleria di uno o due metri di lunghezza e 15 cm di diametro, allontanando la terra con le zampe. Alla fine, costruito un cunicolo in buone condizioni, adorna il fondo con piume o foglie secche. Alla presenza di colonie numerose corrispondono innumerevoli gallerie, talvolta comunicanti tra loro: nonostante ciò, i genitori riescono sempre ad individuare il lorounico figlio. Quando loro sono assenti, le nidiate sono circondate dai rimanenti pulcinella che scoraggiano gli attacchi dei gabbiani. Alla cova partecipano entrambi i genitori per 6 settimane. Nella maggior parte degli uccelli, il canto e il la colorazione del piumaggio sono strumenti di conquista, nel pulcinella di mare è il poderoso becco dai colori solari ad attrarre l’attenzione del futuro partner.


    Su Little Skellig, in Irlanda, vive una delle più grandi colonie mondiali di puffins
    (i buffi e simpaticissimi pulcinella di mare).




    ..........un pierrot buffo e triste...........



    Pochi animali come il pulcinella di mare suscitano altrettanta simpatia, nonostante non sia un uccello tipico delle nostre latitudini e degli ambienti a noi familiari. Il fenomeno è testimoniato dai gridolini e dai commenti che si sollevano dal pubblico ogni volta che l'immagine di questo uccello compare sullo schermo, durante una serata di proiezione. Siamo tutti d'accordo: con quel becco tozzo e colorato, quella faccia da Pierrot buffo e triste a un tempo, con quella sagoma rotondetta, sembra disegnato apposta per intrigare anche l'osservatore più refrattario. Sembra scontato che un simile aspetto sia destinato a suscitare benevolenza, ma quali sono le cause di questa reazione?
    Si tratta di ragioni profonde, che valgono per qualsiasi animale che presenti le stesse caratteristiche: i pinguini, i piccoli passeriformi, solo per citare qualche esempio, e soprattutto i cuccioli di ogni specie. Konrad Lorenz, il padre della moderna etologia, ha descritto molto chiaramente questo fenomeno: esistono caratteri fisici che producono nell'uomo una naturale buona disposizione d'animo. Questi caratteri sono tipici della prole umana, atti a stimolare il senso di tenerezza verso i nostri cuccioli, i bambini, e nel nostro genoma sono fissati comportamenti istintivi di risposta ad essi, esattamente come la colorazione rossa del becco dei pulcini stimola l'imbeccata da parte dell'uccello adulto, tanto per rimanere nel mondo alato. Occhi grandi in proporzione al capo, testa sferica e grande rispetto al corpo, forme generalmente tondeggianti, arti corti e pelle glabra: tutto ciò definisce la forma di un bimbo, e lo rende istintivamente attraente, carino, buffo o simpatico, vulnerabile e bisognoso di cure, agli occhi di un adulto, anche di un'altra specie.
    Il linguaggio delle forme è infatti universale, così come sono universali i comportamenti che suscita. Nei mammiferi l'aspetto infantile inibisce il comportamento violento e stimola il senso di protezione, come dimostrato, ad esempio, dalle adozioni tra animali di specie diversa, o meglio ancora dai comportamenti inibitori che vengono usati per smorzare l'aggressività, mutuati dei cuccioli, e, nella specie umana, da quelli dei bambini (basta osservare due innamorati per rendersene conto). Gli animali da compagnia sono selezionati in genere secondo queste caratteristiche, e si esaltano con la selezione artificiale i caratteri più adeguati a suscitare simpatia (un esempio per tutti: il gatto persiano, il cui muso schiacciato e la testa sproporzionata sono tipici dei neonati). Si verifica anche il fenomeno opposto, per cui animali dalle fattezze diverse vengono considerati brutti o repellenti, e per ciò incontrano l'antipatia del pubblico; si crea in sostanza una suddivisione empatica tra animali di serie A e serie B, ma di questo parleremo più diffusamente su queste stesse pagine, in un prossimo futuro.
    Il pulcinella di mare non smentisce la sua fama di uccello amabile anche quando si tratta di fotografarlo. È infatti un uccello dal carattere mite e confidente, che vive in colonie poste alla sommità delle falesie nordiche. A dispetto di un portamento goffo a terra, è un ottimo volatore ed è straordinariamente adattato al nuoto, come tutte le Alche, il genere di uccelli cui appartiene, e che rappresenta una sorta di anello di congiunzione tra i pinguini, che hanno perso la capacità di volare, e gli altri uccelli.
    (L'immagine raccontata", Oasis 160, mag/giu 05)





    "In questa regione vi è copia infinita di uccelli bianchi [..] i quali per natura conversano e dimorano volentieri dove abitano le persone [..] Questi uccelli par che si paschino e nudriscono solo del stridare, tanto continuamente cinguettano."
    dal Diario di Pietro Quirino.



    Quirino si riferisce ovviamente ai gabbiani tridattili, i vociferi laridi così adattabili da nidificare sui cornicioni delle case, e ampiamente diffusi nelle isole. Paesaggio, tradizioni e riferimenti storici infatti non esauriscono il novero delle meraviglie delle Lofoten. Questa testa di ponte gettata in uno dei mari più pescosi del continente non poteva non essere il luogo ideale per ospitare una ricca popolazione di animali legati all'ambiente marino, e in particolare gli uccelli. Oltre alle presenze tradizionali della costa norvegese, come l'aquila di mare (qui ben rappresentata) e i labbi, o quelle legate all'orizzonte montano, come l'aquila reale e la pernice bianca, le Lofoten ospitano nell'arcipelago di Røst, all'estremo meridione, la più importante colonia di uccelli marini d'Europa.
    Qui due milioni e mezzo di creature alate si riproducono sulle erte falesie, occupandole secondo una precisa gerarchia in un mulinello perenne di schiamazzi e vorticar d'ali: i pulcinella di mare sull'orlo dei prati erbosi che ricoprono il culmine delle isole, poi le urie comuni, le gazze marine e ancora i gabbiani tridattili, scendendo verso il mare con i marangoni dal ciuffo.






    .
     
    Top
    .
209 replies since 13/6/2010, 17:44   165737 views
  Share  
.