UCCELLI E VOLATILI

..volatili domestici .. e del mondo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. gheagabry
     
    .

    User deleted




    L'oca è l'animale ritenuto simbolo della stupidità, a causa delle sciocchezze
    che gli uomini hanno scritto con le sue penne



    L' OCA




    L’oca è un onnivoro che appartiene alla famiglia degli Anatidi e all’ordine degli Anseriformi. I suoi pasti prelibati sono lumache, pesciolini, insetti, larve, rane, lombrichi, sementi, germogli ed erbe. Vive soprattutto in America e in Europa settentrionale. L’oca generalmente è lunga cento centimetri e pesa circa cinque chilogrammi. Il suo corpo nelle parti superiori è di colore marrone mentre il capo, il collo e la coda sono neri. Inoltre, ha il petto e il ventre di color grigio bruno. Una macchia bianca alquanto estesa si dirada fino alla gola. L’oca costruisce il suo nido nei laghi, nelle paludi o nelle piccole isole caratterizzate da una ricca vegetazione di cespugli. La riproduzione avviene nei mesi primaverili ed estivi.

    Tra le oche grigie europee, la selvatica è quella che si riproduce più a sud. Si distingue dalle altre per il colore uniformemente grigio del piumaggio e per il becco rosso brillante e le zampe rosse che spiccano sul grigio del corpo, interrotto dalle bordure chiare delle penne e dal bianco delle copritrici. Esprime un comportamento gregario, soprattutto durante le migrazioni, nelle quali gli stormi procedono in formazione, alternando gli individui nella posizione di testa, dove la resistenza dell’aria e quindi la fatica sono maggiori. Vive nel nord Europa ed Asia e sverna nei paesi del centro Europa e del mediterraneo fra cui l’Italia. Il suo habitat comprende paludi, praterie umide, estuari, laghi e campi coltivati..La loro dieta è composta prevalentemente da vegetali vari, piante acquatiche, semi, bacche e tuberi...Nidifica nelle acque interne purchè offrano dei buoni nascondigli come canne, giunchi o boschi ripariali. Le coppie rimangono unite per tutta la vita, ed entrambi i sessi concorrono alla cova delle uova e all'allevamento dei piccoli. Durante la riproduzione, da metà aprile a fine maggio, le coppie si appartano e in una buca rivestita di materiale vegetale la femmina depone 4-6 uova, che cova per quasi un mese, avendo cura di ricoprirle quando si allontana dal nido. Entrambi i genitori accudiscono la prole, che diviene atta al volo in cinque mesi e trascorre con essi il primo anno, imparando a riconoscerne la voce.





    ...nella storia....



    Affonda nei secoli bui la tradizione di cibarsi dell'oca nel giorno di S. Martino. L'oca costituì assieme al maiale la riserva di grassi e proteine durante l'inverno del povero contadino che si cibava quasi sempre solo di cereali e di grandi polente. Dopo gli egiziani sentiamo parlare dell'oca da Omero che ci narra che i Greci tenevano l'oca come allegro compagno d'infanzia, come guardiano . Anche i romani tenevano in grande considerazione le oche che servivano da guardiani notturni del tempio della dea Giunone nel Campidoglio. L'oca fu sempre allevata anche nel periodo medioevale nei monasteri e nelle famiglie dei contadini, come ordinava Carlo Magno. A favorire la diffusione dell'oca furono attorno al 1400 alcune comunità ebraiche di rito aschenazita che si stabilirono, provenienti dall'Europa del nord, nelle regioni settentrionale della penisola e quindi anche nel Veneto . Per motivi religiosi non potevano consumare carne di maiale, così i loro macellai preparavano deliziosi salami e prosciuttini d'oca. L'oca era cibo prediletto dalle ricche famiglie ebree sul finire dell'ottocento. Risulta che fra i barbari che saccheggiarono Roma nel 390 a.C., sotto la guida di Brenno , il palmipede era pure "simbolo dell'aldilà e guida dei pellegrini, ma anche della Grande Madre dell'Universo e dei viventi. La zampa dell'oca veniva usata come "marchio" di riconoscimento dai maestri costruttori di cattedrali gotiche che si chiamavano "Jars" che in francese vuol dire oche.
    Quella dell'11 novembre era una festa pagana di origine antichissima , già della tradizione celtica, entrata a far parte delle feste cristiane grazie a S. Martino. Questo periodo dell'anno fin dalla tradizione più antica dedicato a S. Martino è sempre stato collegato alle oche. La leggenda racconta infatti che Martino, nonostante l'elezione a furor di popolo a Vescovo di Tours, non voleva abbandonare il saio e cercò di nascondersi, ma furono proprio le oche a stanarlo e così divenne vescovo amatissimo di Tours e poi Santo per la sua bontà nei confronti dei poveri.Nel secolo scorso e fino ai primi del Novecento l'oca era anche mezzo di scambio. Con essa fittavoli e mezzadri pagavano ai nobili proprietari terrieri una parte del dovuto. Oppure si recavano al mercato e scambiavano le oche con stivali come ricorda la fiera di S. Andrea a Portogruaro nel Veneto , detta "Fiera delle oche e degli stivali".


    Nel tempo a questo volatile così rinomato e con la sua aura antica, non gli furono tributati solo gli elogi e gli apprezzamenti di scultori, poeti e di chef, ma anche credenze popolari che la definiscono sciocca tra le sciocche! Pare che questo detto derivi dal forte schiamazzo che ai piu sembra insensato! Ma quei piu evidentemente hanno dimenticato la vicenda del Campidoglio e la proverbiale attitudine alla guardia che ne è derivata. In verità a smentire questa credenza,ci sono diverse testimonianze di chi ha allevato le oche... Plutarco narra della scaltrezza con la quale le oche sfuggirono agli attacchi numerosi delle aquile dei monti Tauri:Ludwig Buchler racconta le gesta di un oca che aveva uno spiccato senso militare da montare regolamente di sentinella e da gridare i diversi segnali presso il reggimento nel quale si era " arruolata":Mènault ricorda il caso di un oca che sapeva giudare e preservae dai pericoli una povera vecchia cieca. Mentre il dott. Franklin scrive che un oca intenta nella cova da 15 giorni sentì avvicinare la fine dei suoi giorni e, lasciò il nido alla ricerca di un' altra oca che la sostituisse nella cova... La nuova oca seguì la moribonda sino ala nido e vi si adagiò per continuare la cova fino alla schiusa e lla sucessiva cura dei piccoli nati mentre la povera oca vecchia moriva.
    L'oca è un animale capace di affetto e comprensione. Non è raro infatti che un oca si affezzioni talmente al suo padrone da seguirlo ovunque ( cosa che ho verificato anche io),protestando con starnazzi vigorosi quando viene lasciata sola... Ne riconosce la voce, la figura, e al suo apparire lo saluta con acuti allegri e chiassosi! In molte regioni della Geramnia, e nel resto dell 'Europa centrale,ogni mattina guppi numerosi di oche escono senza alcuna guida e evanno ad aggregarsi disciplinataente al grosso branco che verrà a costituirsi guidato poida un custode... Alla sera, finito ilpascolo, ciiascun grupposulla strada del ritorno si stacca da sè e rintra dal legittimo proprietario.





    ....miti e leggende....



    La ninfa Nemesi, per sfuggire a Zeus che voleva unirsi a lei si trasformò in oca, ma fu ugualmente fecondata dal re degli dei, trasformatosi in cigno. Dalla loro unione scaturirà l’Uovo.
    Un attestato pregiudizio sostiene che l'oca sia un animale stupido, tant'e vero che si da dell'oca a
    una donna bella ma sciocca. I motti a tal proposito non mancano: "Avere il cervello di un'oca",
    "Capire meno di un'oca". Che di un pregiudizio si tratti lo attestano le allusioni allùeccessiva
    loquacita delle oche (e guarda caso anche delle donne), loquacita da contrastare con un sasso in
    bocca come gia Plinio consigliava. Eppure proprio "continuo stridere e congottire
    con molta garrulita e senza consonanza o armonia alcuna" dell'oca fecero la salvezza dei
    Romani: "tanto silenziosamente arrivarono in cima che non solo riuscirono a ingannare le sentinelle ma non richiamarono nemmeno l'attenzione dei cani, che sono animali cosı pronti ad
    avvertire i rumori notturni. Tuttavia non ingannarono le oche che, nonostante la scarsita di cibo
    dovuta all'assedio, erano state risparmiate perchè sacre a Giunone". Il Campidoglio fu salvato
    dai Galli e le oche acquisirono definitivamente lo status di uccelli fedeli e vigili.
    Secondo la piu classica delle simbologie l'oca e animale da compagnia, fedele e affezionata piu
    del cane. Gia Eliano narra di "Lacide, il famoso filosofo peripatetico" e della sua affezionatissima
    oca, a noi, oggi, sono piu familiari le oche di Lorenz...Nella cultura europea medievale e moderna
    accompagna e assiste (con bellissime sembianze femminili) i viandanti nei viaggi spirituali. La fiaba
    moderna il "Viaggio meraviglioso di Nils Holgersson" di S. Lagerdorf, racconta di un bambino in groppa ad unùoca in un viaggio/racconto di iniziazione alla scoperta del mondo, a conferma
    del perdurare del mito.





    .....il gioco dell'oca.....



    Per la prima volta, all'epoca dei Medici, verso il 1580, appare il nome "Il nuovo e molto dilettevole giuoco dell'oca", ma la più antica stampa conosciuta del "gioco dell'oca" risale al 1640. Fu pubblicata a Venezia da Carlo Coriolani. Al centro vi è raffigurata una famiglia seduta attorno ad una tavola imbandita e nel bel mezzo un'oca arrosto. In alto sul bordo del foglio è scritto "Il dilettevole gioco di loca". Molto probabilmente da qui deriva il nome del gioco , secondo altri studiosi invece proviene dall'usanza dei giocatori di impiegare la vincita per comperare una bella oca. Certo è che questo gioco è molto antico come testimoniano documenti rinvenuti in tombe egizie e reperti cinesi. Rappresentava il concetto del bene (le oche) e del male (le avversità, gli ostacoli).Il gioco dell'oca è formato da 63 caselle (a volte il loro numero sale a 90) disposte a spirale e numerate da 1 a 63. Si gioca con due dadi. Le caselle occupate dalle oche sono 13 , ogni 5 e 4 caselle; qui il giocatore raddoppia il valore ottenuto dai dadi e avanza (l'oca porta fortuna !).Nelle caselle occupate dagli "accidenti" o pericoli, in totale 8 :il ponte al numero 6, l'osteria al 19, i dadi al 26, il pozzo al 31, il labirinto al 42, la prigione al 52, i dadi al 53, la morte al 58, ci si ferma per uno o più giri o si paga o si retrocede ..I giocatori muniti di contrassegno, dopo aver stabiliti il turno e la posta avanzano secondo il punteggio indicato dai due dadi tirati. Risulta vincitore chi arriverà per primo al 63.
    Questo gioco semplicissimo, dove non è necessaria l'abilità ma solo la fortuna affidata ai dadi, permetteva la partecipazione di tutti giovani ed anziani, popolani, borghesi e nobili. Cosicché si diffuse rapidamente tanto che nel XVII° secolo aveva conquistato l'Europa. Molto conosciuto e molto giocato si prestò moltissimo ad essere trasformato in giochi diversi dove nelle caselle vuote si inserirono temi didattici, religiosi, storici, ecc.
    Il modello base del gioco venne reinventato e adattato alle esigenze ed alle istanze del momento nelle varie epoche storiche (Giochi di percorso). Si ebbero così il gioco delle civette, il gioco della guerra, il gioco del militare, il gioco della vita di Napoleone, delle favole di Esopo, del giro del mondo, del treno, fino al gioco del giro ciclistico d'Italia.





    ......un racconto.....



    "Protagoniste di questa storia furono l'Oca Geltrude ed un'anatra muta, che fino a quella notte avevano in comune solo il fatto di vivere insieme. Una sera come altre, eravamo già tutti a riposare....Passarono pochi minuti e sentii Geltrude fare il suo inconfondibile verso... era meglio dei cani, per la guardia! D'istinto corsi giù, con in mano una torcia elettrica, ed eccomi da lei. Geltrude mi venne incontro, proprio come fa di solito un cane che vede il suo amico umano tornare a casa. Mi sembrava tutto a posto, anche l'anatra c'era, ma si nascondeva dietro l'oca... e questo mi lasciò perplesso, visto che non avevano mai "viaggiato" una accanto all'altra.
    Allora puntai la torcia verso l'anatra, e qui l'amara sorpresa... sul suo collo si vedeva chiaramente il morso di un animale. Dai piccoli fori usciva una goccia di sangue, evidentemente le urla di Geltrude ed il mio arrivo avevano fatto desistere l'aggressore.
    La ferita fortunatamente era solo superficiale, l'anatra non ebbe nessuna conseguenza, spavento a parte. Ma da quella notte lei e Geltrude furono inseparabili! Dove andava l'oca andava anche l'anatra....Ma ricorderò sempre quella notte, e soprattutto la riconoscenza che l'anatra dimostrò alla sua amica fino alla fine. Viaggiarono sempre insieme, era incredibile vederle accanto in ogni luogo e momento della giornata. Credo che l'anatra si fosse resa conto che se non fosse stato per la sua nuova amica che aveva iniziato a starnazzare, per lei non ci sarebbe stato scampo. Una dimostrazione di riconoscenza e affetto che difficilmente ho avuto la fortuna di rivedere fra gli umani.
    Mitica Geltrude, era troppo bello guardarla mentre si "imbambolava" a seguire con i suoi occhietti azzurri gli aerei volare nel cielo"
    -dal web -





    .....una favola......



    In un piccolo podere un contadino viveva con la sua famiglia e con i suoi animali. Tra tutti gli animali c'era un' oca avanti con gli anni, ma ancora così in salute da deporre ancora le uova e covarle con infinito amore. L'oca era l'animale più anziano, ed era anche il più saggio fra tutti. Le sue uova erano pronte per la schiusa, e tutti gli altri animali attendevano ansiosi di vedere i suoi pulcini come tutti gli anni. I pulcini dell'oca erano bellissimi, candidi come la neve e paffuti come solo i piccoli dell'oca possono essere. L'oca scorazzava nella prateria tutte le mattine per guidare i suoi pulcini alla ricerca di cibo. Un giorno però successe qualche cosa di terribile. Da lontano l'oca e i suoi pulcini sentirono un intenso odore di bruciato, e infatti c 'era tanto fumo dappertutto. L'oca avvisò i pulcini di non allontanarsi da lei perché sicuramente lì vicino doveva essere scoppiato un incendio. Uno dei suoi pulcini, purtroppo, più disubbidiente degli altri, si allontanò el'oca fu costretta a seguirlo. L'oca premurosa e preoccupata, cercò di non fare allontanare altri pulcini, ma quelli, più terrorizzati che mai , non volevano rimanere da soli e la seguirono alla ricerca del pulcino disobbediente. Finalmente l'oca e gli altri pulcini ritrovarono il modellino, ma subito si resro conto che erano stati circondati dalle fiamme e che non avevano più possibilità di tornaredagli altri animali per mettersi in salvo. L'oca voleva a tutti i costi salvare i pulcini ma non sapeva proprio come fare. All'improvviso, saggia com'era, ebbe una meravigliosa idea! Si mise a scavare con frenesia la terra sotto i piedi con le sue robuste zampe, e quando fece un buco abbastanza grande per farci entrare tutti i pulcini, li spinse dolcemente dentro e con delicatezza si appollaiò sopra per proteggerli dal fumo e dal fuoco. Dopo aver spento quel terribile incendio, il contadino con la sua famiglia e con gli altri animali andarono a cercare l'oca e i suoi pulcini, temendo il peggio. Quando videro tutto quel fumo e quella cenere, il contadino e tutti quanti gli altri scavarono in terra in ogni direzione. Tutti gli angoli erano stati setacciati con attenzione, ma non c'era nessuna traccia nè dell'oca nè dei suoi bellissimi pulcini. Ad un certo punto, il figlioletto più piccolo del contadino scorse per terra un mucchietto nero e chiamò suo padre per capire che cosa fosse. L'uomo si avvicinò incuriosito e vide la sagoma dell'oca. Con cura e delicatezza, spostò leggermente l'oca incenerita convinto che fosse morta, e da sotto di lei vennero fuori i pulcini sani e salvi. Il contadino commosso e addolorato per la morte dell'oca, mentre riportava a casa i pulcini pensava al sacrificio della sua vecchia amica per salvare i suoi pulcini, ma con enorme stupore si accorse di uno strano zampettio. Era il rumore inconfondibile del passo dell'oca, che non era affatto morta, ma si era solo bruciacchiata le morbide piume. Il contadino e la sua famiglia la curarono con amore, e ben presto le sue piume rispuntarono più bianche e più morbide di prima. La vita premia sempre chi è capace di difendere con coraggio i propri piccoli, e l'oca visse ancora a lungo con i suoi pulcini.
    di Rossana Costantino






    .
     
    Top
    .
209 replies since 13/6/2010, 17:44   165753 views
  Share  
.