UCCELLI E VOLATILI

..volatili domestici .. e del mondo

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  1. gheagabry
     
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    Alla zampa di ogni uccello che vola
    è legato il filo dell'infinito.
    (Victor Hugo)



    LA CICOGNA





    La Cicogna bianca (Ciconia ciconia) ha grandi dimensioni, piumaggio bianco e nero ed il becco lungo e appuntito con colorazione rosso-arancio, come le zampe. In piedi ha un'altezza superiore al metro ed un'apertura alare che supera il metro e mezzo. Il collo presenta le piume anteriori particolarmente lunghe, che conferiscono al petto un aspetto disordinato. Gli occhi grigi sono circondati da pelle nuda scura e il becco, lungo fino a 20 centimetri, è forte ed appuntito e risulta così particolarmente adatto alla caccia di prede medio-piccole (insetti, piccoli mammiferi, anfibi, rettili e piccoli uccelli) sul terreno, nell'erba alta o nell'acqua. Nidifica presso fiumi, laghi e nei centri abitati (caratteristici nidi sui tetti) e migra in Africa durante l'inverno, passando sullo Stretto di Gibilterra, sul Bosforo e in misura minore anche sull'Italia. Maschio e femmina possono rimanere uniti per tutta la vita, che per questo uccello può arrivare fino a 30 anni. Le cicogne sono mute ma emettono suoni battendo il becco.
    Solo le cicogne bianche e quelle nere hanno abitudini migratorie e fanno affidamento sulle numerosi correnti termiche per poter raggiungere le terre calde dove passeranno i mesi invernali, mentre le altre specie sono stazionarie.




    ..... miti e leggende ....


    Sacre a Era in Grecia e a Giunone a Roma, in quanto epifanie della Grande Madre generatrice di vita, le cicogne bianche hanno ispirato anche in Europa settentrionale credenze leggendarie, poi diffuse anche nel mondo latino, con al centro sempre il forte legame della specie con il mistero della creazione della vita.
    Così ebbe origine la credenza che portassero i neonati attraverso i camini, dopo aver pescato le loro anime dalle acque o dalle paludi, anche in conseguenza alla comparsa delle cicogne in primavera, periodo della rinascita della natura e della vita.
    La Cicogna bianca, essendo stata considerata a lungo un animale fedele, ha evocato antiche fantasie sulla sua incapacità di sopportare i tradimenti degli uomini.
    Ma il simbolo forse maggiormente rappresentativo della Cicogna bianca è quello della pietas verso i genitori anziani ed, ormai, incapaci di badare a se stessi. Tra i sostenitori di questa tesi troviamo gli Egizi, che usavano la cicogna per simboleggiare un uomo che ama il padre, e diversi importanti autori italici e greci, tra i quali ricordiamo Claudio Eliano, Aristofane, Orapollo, Artemidoro di Daldi e Basilio.
    Lo stesso simbolismo viene ritrovato anche nei bestiari medievali.
    Miseria e carità nella cristianità e longevità e protezione della vita in Cina e Giappone sono altri simboli conferiti alla specie nel corso della storia.
    L'abitudine della Cicogna bianca di predare le serpi, infine, le ha garantito una considerazione ed una importante protezione nei secoli, affinchè nessuno fermasse la loro opera liberatrice dei campi dai pericolosi rettili. Numerosi, in proposito, sono gli scritti e le raffigurazioni, anche negli emblemi araldici.





    Nelle tradizioni popolari dell’Europa legate alla figura della Befana, come pure a figure simili o comparabili, si possono individuare chiaramente dei tratti zoomorfi...Spesso nelle pitture i dell’area mediterranea la figura della dea si fonde con le raffigurazioni di uccelli quali l’airone rosso o la cicogna, animali carichi di energia fecondante e portatori di bambini. Le cicogne erano tenute in grande considerazione dai Tessali, tanto che chiunque osasse uccidere una cicogna veniva condannato all’esilio. Le tribù slave e germaniche attribuivano al picchio e alla cicogna il trasporto della fiamma celeste. La cicogna, che di solito appariva all’avvicinarsi della tempesta e della bufera, veniva ritenuta un simbolo di questi fenomeni naturali. Il colore rossiccio delle sue zampe dava il pretesto per metterla in relazione con le forze del fuoco e della luce del sole. In Germania si credeva che la casa su cui la cicogna nidificava fosse immune dal fulmine. Nessuno osava uccidere una cicogna, e nemmeno distruggerne il nido. Il cigno e la cicogna, oltre ad accompagnare i defunti nell’aldilà, sono portatori delle anime dei neonati mandati da Holda per iniziare la sua vita terrena..
    "La cicogna in autunno vola nel suo Engelland, il regno celeste, smette il suo abito pennuto ed assume aspetto umano. In primavera ritorna trasformata di nuovo in uccello, e nidifica sul tetto della casa accanto alle persone amiche."
    In Russia essa era accolta come un caro ospite e le si offrivano semi di lino e di canapa.
    La cicogna rappresentava la dea delle foreste, Holda, protettrice dei defunti e dei neonati, portatrice di doni e benefattrice, una figura analoga alla Befana e ben nota nel folklore della Germania settentrionale. Questo fatto presuppone un rapporto di identificazione tra la cicogna e la dea germanica, da ricondurre all’idea arcaica di un’assimilazione con gli avi defunti, rafforzata dal particolare comportamento delle cicogne, che sono solite far ritorno ogni anno al loro nido sul tetto della medesima casa.
    Il mito germanico allude alla compresenza nello stesso essere di una doppia natura: ora umana, ora animale.... L’azione del volo e l’aspetto aviforme fanno parte delle rappresentazioni teriomorfe degli spiriti, i quali giungono alle loro dimore passando tra i tetti e i camini.
    In una fiaba zigana la cicogna ricompensa con un dono fatato il pescatore e sua figlia che la ospitano e le danno del cibo.... si comporta come un’antenata mitica donatrice.
    La Perchta austriaca appare talvolta munita di becco e zampe di gallina, la Brezaia rumena, maschera natalizia femminile, è impersonata da un uomo che indossa un lungo mantello ed è cosparso di cenci multicolori. La testa è coperta da una maschera zoomorfa: di capro, lupo, gallo, cicogna o pavone.
    Il becco o la mascella dell’animale viene fatto muovere dall’uomo al ritmo di un violino.
    A questa maschera rumena corrisponde in Ucraina la Bereza, condotta attraverso i villaggi dai koledari (giovani che visitano le case alla vigilia di Natale), e a Bürgenland la Lutschere.
    (Claudia e Luigi Manciocco)





    ..........la cicogna ed i bambini ........



    La tradizione della cicogna che porta i neonati deriva da tempi nei quali l'uomo viveva una vita semplice, a contatto con la natura, e la cicogna era un uccello molto diffuso che era solito fare il suo nido sopra i tetti delle abitazioni.
    La cicogna, per il suo nido, preferiva i comignoli da dove saliva il calore del riscaldamento, che, essendo molto costoso, veniva accesso solo in rare occasioni, fra le quali la nascita di un nonato.
    Visto che l'osservazione popolare aveva notato che la cicogna sceglieva sempre case dove era nato un bimbo da poco, ha fatto sì che associasse la cicogna alla nascita di un bambino e che fosse proprio questo uccello a portarli.In realtà era semplicemente il calore del tetto ad attirarle, ma la fantasia popolare ha "romanzato" la realtà costruendo questa leggenda.



    "Tutti sanno che la cicogna porta i bambini, ma da dove li prendono? La risposta è nella stratosfera, dove la Gente delle Nuvole scolpisce i bambini nelle nubi e li porta in vita. Gus, una nuvoletta grigia, solitaria e insicura, è una maestra nel creare bambini "pericolosi". Coccodrilli, porcospini e altro: le creazioni di Gus sono veri e propri pezzi d'arte, ma piuttosto complicati da trasportare per la sua cicogna, Peck. Mano a mano che le creazioni di Gus diventano sempre più complicate da gestire, il lavoro di Peck diventa sempre più difficile. Come farà Peck a far fronte sia al suo carico pericoloso che al temperamento irritabile dell'amico?"
    Partly Cloudy, il cortometraggio Pixar




    ....un racconto d'amore....



    Le storie d’amore del mondo animale sono sempre molto romantiche e suggestive, soprattutto quando ci ritroviamo a riconoscere in loro alcuni comportamenti e affetti che siamo soliti considerare tipicamente umani e che invece, con grande sorpresa, riscontriamo anche nelle relazioni di un mondo che scopriamo sempre più spesso vicino al nostro (o forse siamo noi ad essere vicini al loro…).
    La storia di questa volta è riferita dal quotidiano Jutarnji List, e ha come protagonisti Rodan, un maschio di cicogna, e Malena, la sua amata, dalla quale ogni anno, in primavera, ritorna fedele.
    Rodan infatti, proprio in questo periodo, da cinque anni ormai, affronta un viaggio di 13000 chilometri dal Sudafrica, per poter tornare nel piccolo villaggio di Brodski Varos, nell’est della Croazia, dove si trova la sua amata Malena, compagna di una vita, che a causa di una ferita non può compiere il viaggio annuale di migrazione; i due, ricongiunti in primavera, come ogni anno ricostruiscono il loro nido. Gli studiosi e i volontari che si prendono cura delle cicogne della zona, come Stjepan Vokic, che dal 1993 segue Malena, dopo che è stata ferita da alcuni cacciatori, raccontano che Rodan è sempre il primo a tornare al nido e alla sua compagna, mentre le altre cicogne ritornano nella zona solitamente dopo cinque o sei giorni.
    Quest’anno addirittura il ritorno di Rodan è stato accolto da giornalisti e curiosi, richiamati dalla fama del “cortese” compagno, venuto come al solito ad incontrare la propria compagna, e assolutamente incurante dei “paparazzi” e della loro curiosità si è diretto subito da lei, che lo aspettava.
    Per le due cicogne questo è il quinto anno di accoppiamento, e i quattro o cinque pulcini che nasceranno saranno educati al volo da Rodan (visto che Malena non è in grado di farlo, per via della sua ferita), e in inverno se ne andranno con il loro padre in Sudafrica, mentre Malena aspetterà, come ogni anno, il ritorno del suo amato compagno di vita.
    dal web




    ...... una favola ......



    Tanto tempo fa, quando Adamo viveva ancora in Paradiso, radunò tutti gli animali e cosí parlò loro:
    – Cari animali! Voi non potete continuare a stare eternamente in ozio.
    Ognuno di voi deve imparare a fare qualcosa di utile.
    Tra un mese vi chiamerò di nuovo, e voi dovrete mostrarmi ciò che avete imparato!
    Gli animali si allontanarono ed ognuno di essi cominciò ad imparare un mestiere.
    Le api appresero a fare il miele, le formiche a costruirsi case e gallerie,
    il gallo ad annunziare il giorno, il picchio a bucare il legno.
    Ma la cicogna e la carpa non impararono nulla.
    Il mese trascorse e Adamo convocò di nuovo gli animali e chiese loro cosa avessero imparato.
    Il leone venne avanti e ruggí maestosamente:
    – Hai appreso a ruggire in modo splendido e terribile, – disse Adamo, – perciò sarai il re degli animali. Non hai bisogno di imparare niente altro.
    Ora, voialtri, mostratemi cosa sapete fare.
    L'ape cominciò a fare il miele, la formica si costruí una casa, il picchio bucò un pezzo di legno,
    il gallo annunziò il giorno. Adamo era molto soddisfatto:
    – E voialtri? – chiese, rivolgendosi alla cicogna ed alla carpa, che stavano nascoste dietro a tutti.
    La cicogna, perplessa, non sapendo cosa dire, fece schioccare il becco.
    – In verità non hai imparato molto, – osservò Adamo, – ma sbatti graziosamente il becco: e cosí continuerai a fare per sempre.
    Ma la carpa non aveva un becco, e quindi non poteva sbatterlo.
    Rimase perciò seduta in silenzio, attendendo gli eventi.
    – Ecco, – disse bruscamente Adamo, – non sai niente di niente, ecco perché stai zitta.
    Bene, resterai per sempre zitta e non voglio piú averti davanti ai miei occhi!
    E da allora la carpa è rimasta muta e vive sul fondo dell'acqua, in modo che nessuno possa vederla.




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