UCCELLI E VOLATILI

..volatili domestici .. e del mondo

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  1. gheagabry
     
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    MITOLOGIA FINNICA

    LINTU






    L'uccello, in finlandese lintu, ha sempre avuto un significato molto importante nella mitologia finlandese: era un uccello a portare, alla nascita, l'anima di un bambino ed era sempre un uccello che la portava via al momento della morte. In alcune zone della Finlandia si usava tenere vicino al proprio letto una statuina in legno di un uccello, per propiziarsi questa figura e impedire all'anima di fuggire via durante il sonno, proteggendola così nei percorsi del sogno. La figura dell'uccello riveste un ruolo centrale in molte leggende e miti riguardanti la creazione del mondo: a tal proposito ricordiamo il mito dell'uccello tuffatore (Corradi 1983). In questo mito l'uccello è l'incarnazione del diavolo, che, su ordine del dio creatore, si immerge più volte nell'acqua per portare dal fondo un po' di terra: con essa il dio creatore avrebbe plasmato la superficie della Terra. Il diavolo-uccello tuttavia aveva conservato un po' di terra per sé e con essa avrebbe creato i mali del mondo oltre alle montagne, i sassi e le pietre. Presso i Finni aveva grande importanza la Via Lattea, da loro chiamata Linnunrata «Via degli uccelli», che era la via seguita dagli uccelli nelle loro migrazioni. Secondo la concezione finnica della struttura del mondo, sul bordo della Terra vi era la «casa degli uccelli», Lintukotola, immaginata come una regione calda, nella quale gli uccelli trascorrevano l'inverno.

    In Finlandia, in particolare nella città di Jyväskylä, è stato per lungo tempo diffuso il cognome Lintu, che ha successivamente lasciato il posto alla forma più moderna Lintunen. Il cognome Lintu è in uso fino al 1862 e si ritiene che esso sia apparso per la prima volta nella Finlandia orientale, precisamente nel Savo (Paikkala 2004).



    JOUTSEN






    Il cigno, in finlandese joutsen, ha sempre avuto un forte valore simbolico: si ritiene, infatti, che esso rappresenti l'anima che vola libera verso l'aldilà (Corradi Musi). In particolar modo ricordiamo la leggenda del cigno di Tuonela, cui si è ispirato Jean Sibelius per l'omonimo poema sinfonico, portato a compimento nel 1893. Questa leggenda kalevaliana non è tanto racconto, quanto pittura: essa è un vero e proprio ritratto della terra dei morti nella mitologia finnica. Il regno dei morti, per l'appunto Tuonela, appare circondato da un grande fiume che scorre impetuoso e sulle cui acque nere un cigno scivola maestosamente cantando. Il cigno è spesso stato accostato alla figura femminile: ricordiamo il mito della donna cigno che vola nel cielo, esce dall'acqua nelle vesti di una giovane donna, si sposa, genera un bambino e infine torna in acqua per trasformarsi nuovamente in animale (18).

    Il cigno ha tuttora un valore simbolico molto forte presso i Finni: per la moneta finlandese da un euro, l'artista Pertti Mäkinen ha creato un motivo raffigurante due cigni che volano nel cielo. In questo caso il cigno è simbolo di libertà e di rinascita: la Finlandia è indipendente e libera, proprio come lo è il cigno che vola nel cielo. In Finlandia sono molto diffusi i cognomi che prendono origine da nomi di animali, e tra questo vi è anche Joutsen.

    Joutsen è generalmente associato ai cognomi appartenenti alla tipologia Laine, sebbene non vi sia totale certezza riguardo alla sua appartenenza a suddetto gruppo. Questo cognome ha fatto la sua prima comparsa nel 1881, sulla scia dell'enorme successo del Kalevala. Le prime notizie riguardo a Joutsen si hanno tuttavia a partire dal 1880, quando il cognome risultava già essere presente tra gli studenti di alcune università finlandesi; in seguito esso si diffuse maggiormente anche grazie al fatto che, come era consuetudine, i cognomi svedesi erano tradotti in finlandese e molti cittadini scelsero per sé il cognome Joutsen. Nel 1881, infatti, si registra il seguente cambiamento: Ekman > Joutsen. Un altro cambiamento molto interessante è il seguente: Virtanen > Joutsenaho «prateria del cigno, radura del cigno», registrato ad Helsinki nel 1947: Virtanen era un cognome fin troppo diffuso e quindi molti cittadini furono invitati ad adottare al posto di esso un altro cognome. (Paikkala 2004)




    SORSA e HANHI





    L'anatra e l'oca, in finlandese rispettivamente sorsa e hanhi, hanno una grande importanza presso i Finni e tutte le popolazioni ugrofinniche. I palmipedi sono, insieme all'aquila e all'orso, i principali totem: basti pensare che presso la popolazione ugrofinnica dei Mari, profondamente legata alla filosofia sciamanica, uno dei costumi nazionali femminili ha la parte superiore proprio a forma di becco d'oca (23). Secondo certe credenze, la protagonista del mito dell'«uovo del mondo», che abbiamo citato nel paragrafo precedente, non è un'aquila bensì un'oca o un'anatra. Nella mitologia finlandese e ugrofinnica in generale si immagina che i defunti con le forme di palmipedi volino lungo la Via Lattea fino all'«albero del mondo»: si immaginava che quest'ultimo arrivasse fino al cielo (Corradi Musi 2007). Nell'iconografia popolare ungherese, esso veniva riprodotto nell'immagine raffigurante un castello che ruotava sulla zampa di un'anatra (Corradi Musi 1983); anche nei ricami di molte popolazioni ugrofinniche vi sono spesso forme stilizzate di zampa di palmipede.

    Nella produzione letteraria ungherese, in particolare nel regölés, compaiono spesso riferimenti magici, come la presenza delle ochette, generalmente messe in relazione con l'aldilà, come nel seguente testo (Rozsnyói 2002):



    Adjon az Uristen
    ennek az asszonynak
    egy tehén alatt
    száz köpü vajat,
    egy lúd alatt
    száz libafiat,
    egy tyúk alatt
    száz csirkefiat!
    Hét ökör, régi törvény,
    haj, regu rejtem, haj, regu rejtem, azt is megengedte
    az a nagy Uristen.

    Dia il Signore
    a questa signora
    cento paioli di burro
    sotto una vacca,
    cento ochette
    sotto un'oca
    cento pulcini
    sotto una gallina!
    Sette buoi, legge antica,
    anche quello ha permesso
    Il grande Dio nostro signore.

    El-eljöttek földnek nyomán




    I nomi in lingua finlandese di questi palmipedi hanno dato origine agli analoghi cognomi Sorsa e Hanhi, e poi alle varianti Sorsanen, Hanhinen, Hanhimäki e infine Hanhineva. Del cognome Sorsa non si hanno molte notizie, tuttavia si ritiene che esso sia entrato in uso all'incirca nella seconda metà del XX secolo. Molti Nieminen decisero di adottare in quel periodo il cognome Sorsa, poiché Nieminen era diventato fin troppo comune: il primo cambiamento Nieminen > Sorsa si registra nel 1940 a Maarianhamina (Paikkala 2004); in quell'occasione altri cittadini, invece, preferirono cambiare il proprio cognome in Stenmark «terreno di pietra», piuttosto che in Sorsa. Bisogna però ricordare che a Maarianhamina, capoluogo delle provincie autonome di Ahvenanmaa [Åland], la maggior parte degli abitanti era ed è tuttora di madrelingua svedese, quindi la preferenza per un cognome svedese (Stenmark), piuttosto che per uno finlandese (Sorsa) era prevedibile.

    La forma Sorsanen («piccola anatra», «figlio dell'anatra») risale alla seconda metà del XIX secolo e appartiene al gruppo dei cognomi più antichi originari della Finlandia orientale: anch'esso, come molti dei cognomi della sua stessa tipologia, era in origine un patronimico. Secondo i registri del Väestörekisterikeskus, il cognome Sorsa è ancora oggi diffuso uniformemente in tutta la Finlandia (vi sono 4076 persone che portano questo cognome), mentre Sorsanen è presente prevalentemente nella regione del Savo e nella Carelia meridionale. Al contrario, Hanhi non è mai stato particolarmente diffuso e attualmente si stima che appena diciannove finlandesi portino ancora questo cognome: la forma Hanhinen («ochetta», «figlio dell'oca», «figlio di Hanhi») è senz'altro preferita ancora oggi. Hanhinen è appartenente alla classe di cognomi più antichi della tipologia Virtanen; esso compare per la prima volta a Jämsä nel 1898, dove all'anagrafe risulta una tale Ida Hanhinen (Paikkala 2004): oggi in Finlandia vi sono ancora 570 persone che portano questo cognome.

    Meno frequenti, ma interessanti dal punto di vista etimologico e simbolico, sono le varianti Hanhineva e Hänhimäki. La prima ha il suo picco di diffusione tra il 1879 e il 1889 a Viipuri. Secondo i dati forniti dai registri del liceo classico di Viipuri, pubblicati nel 1929 (Paikkala 2004)), le tipologie di cognomi erano: (a) cognomi non finlandesi (prevalentemente di origine russa); (b) cognomi rari, che originariamente erano nomi di edificio o di proprietà terriera (tra questi vi è per l'appunto Hanhineva). Hahnineva si presenta formato da due parole, hanhi «oca» e neva, ermine ormai in disuso, indicante una palude desolata e umida (24): il cognome può essere quindi tradotto con «palude dell'oca», richiamando così l'immagine mitologica del palmipede che nuota nell'acqua.

    Notizie della variante Hänhimäki si trovano nei registri dell'Istituto Nazionale Previdenza Sociale [Kansaneläkelaitos] (Paikkala 2004), secondo cui tale cognome era diffuso quasi unicamente nell'Etelä-Pohjanmaa (Ostrobotnia meridionale), in particolar modo nel villaggio di Alahärmä: qui Hänhimäki è rimasto in auge fino alla prima metà del XX secolo per poi essere sostituito da Rintanen. Hänhimäki è, come il cognome analizzato precedentemente, composto di due termini: hänhi «oca» e mäki «collina». Esso può essere ben tradotto con «collina dell'oca», suggerendoci così l'immagine di un luogo sacro, dove molto probabilmente era praticato qualche culto in onore dell'oca stessa .



     
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