GLI EPIDOTTERI E LE FARFALLE..

..un leggero battito di ali

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  1. gheagabry
     
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    La nascita delle farfalle

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    Una volta tanto tempo fa in tutta l'Oceania il ruggito delle belve, il trillo dei passeri e i richiami dei cetacei componevano un unico suono, l'armonioso canto della terra. Allora gli animali non si rincorrevano, come succede adesso fra prede e predatori. Non avevano bisogno di uccidere, per sfamarsi, vivevano percio' in pace e non avrebbero nemmeno potuto immaginare che, un giorno, la morte sarebbe calata sul mondo e l'avrebbe attraversato con il suo inesorabile passo. Così, mentre il sole giocava con i colori del giorno e la luna si divertiva con le ombre della notte, sembrava che niente potesse turbare la felicita' di quel paradiso terrestre. Invece una volta accade un fatto impensabile: un piccolo pappagallo, reduce da un lungo volo, si appisolo' su di un ramo. Subito dopo essersi addormentato cadde rompendosi l'osso del collo. Tutti gli uccelli e tutti gli animali del bosco accorsero disperati e gli furono subito intorno con le loro dolci premure. Non ci fu pero' niente da fare: per quanti sforzi facessero, non riuscirono a rianimarlo. Allora i saggi del villaggio, dopo essersi consultati tra di loro, commentarono l'accaduto con queste parole: "Poiche' il popolo del cielo non puo' desiderare la morte di nessuno, ha stordito il pappagallo per trasformarlo in un nuovo animale". I bruchi, che erano stati gli amici piu' cari del pappagallo, dissero invece: "Se le cose stanno così, noi siamo pronti a trascorrere un intero inverno al di la' delle nuvole, per aiutare il popolo del Cielo nella sua difficile scelta". Non fecero in tempo a terminare la frase che i piccoli animali partirono tutti insieme. Dopo un lungo viaggio attraverso la terra e il vento, si rannicchiarono su una nuvola, dove rimasero tutto l'inverno. Il primo giorno di primavera si levarono in cielo. In realta' a librarsi in alto erano state bellissime ali leggere colorate di arcobaleno. Gli uccelli e gli animali del bosco seguirono con gli occhi sgranati e il fiato sospeso quegli eleganti movimenti, che portavano a zonzo gli esili corpi dei bruchi. Erano nate le farfalle! Allora gli uccelli e gli animali del bosco si resero conto che il popolo del cielo, facendo nascere le farfalle dai bruchi, aveva restituito lo spirito del pappagallo. I saggi escalamarono: "Le farfalle sono un dono straordinario del popolo del cielo percio', d'ora in avanti, rimarranno sempre insieme con noi". E proposero ai bruchi di trascorrere tutti gli inverni in cielo, nascosti nell'ovatta delle nuvole. Di anno in anno sarebbero ritornati, vestiti d'arcobaleno, per annunciare l'arrivo della primavera. Il popolo del cielo decise che non appena le farfalle avrebbero portato la primavera sulla terra, tutti gli uccelli e gli animali del bosco sarebbero accorsi a salutare il loro primo battito di ali. Insieme avrebbero cantato un'unica melodia di dolcezza e di pace. Cosi' e' stato in principio e cosi' sara' per sempre.
    (by piccolapioggia, leggenda dell'Oceania)

     
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  2. gheagabry
     
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    Le farfalle hanno una grazia incantevole,
    ma sono anche le creature piú effimere che esistano.
    Nate chissà dove, cercano dolcemente solo poche cose limitate,
    e poi scompaiono silenziosamente da qualche parte.
    (Haruki Murakami)

    LA VALLE DELLE FARFALLE



    La Valle delle Farfalle è un parco naturale situato vicino alla costa occidentale dell’isola di Rodi, dista 23 km dalla capitale. E' uno dei biotopi più rari dell’Europa dove avviene un fenomeno unico nel suo genere, la concentrazione di milioni di farfalle della specie Panaxia Quadripunctaria, nei mesi di luglio e agosto. Queste falene, appartengono alla famiglia degli Arctidi, farfalle notturne di qualche centimetro di dimensioni caratterizzate da colorazioni bruno-rossastre. Il nome della famiglia deriva da Arctos (in Greco orso) perché i bruchi presentano una folta peluria bruna che ricorda il manto degli orsi. Allo scopo di confondere i predatori, queste farfalle presentano una strategia comune in molti altri insetti: il mimetismo flash. Il primo paio di ali, di colore bruno con striature bianche, garantisce un buon grado mimetico; il secondo paio di ali, di colore rosso vivace e nascoste dalle precedenti quando l’insetto è a riposo, determina un’esplosione di colore quando la farfalla spicca il volo attirando l’attenzione del predatore e distogliendolo dalla colorazione spenta e mimetica, così l’insetto si può posare su un tronco o una roccia e sparire completamente alla vista del predatore.
    Le farfalle sono attirate dal profumo dolce di resina ma soprattutto, dal microclima della valle che è umido e fresco. La Valle si è estende per circa 60 ettari, tra ruscelli, ponti di legno, il piccolo fiume Pelecanos, cascate e stretti sentieri.
    Un habitat raro ma non incontaminato. Le farfalle si concentrano in questa zona dell’isola perché necessitano di biotopi con caratteristiche ambientali particolari, tipiche di valli strette, con precipizi ripidi su entrambi i lati, provvisti di una folta copertura arborea di specie sempreverdi e sclerofile che impediscano la penetrazione della radiazione solare nel profondo del sottobosco. Così, benché al di fuori della valle vi siano temperature altissime con punte superiori a 40 C°, all’interno vi sono temperature basse con un più alto tasso di umidità dell’aria, garantito dall’evaporazione dell’acqua e dalla traspirazione degli alberi.
    Le femmine volano anche per più di 25 km, per deporre le uova in luoghi bui e sicuri. I bozzoli si schiude-
    ranno in primavera e nel periodo estivo.

    La prima testimo-
    nianza sulle farfalle risale ai primi del ‘900 da parte di operai italiani che lavorarono alle opere di conformazione della valle. Secondo alcune testimonianze all’inizio del secolo scorso la vegetazione della valle era così densa da renderne impossibile l’accesso. Nel 1928 una compagnia italiana si stabilì nella comunità di Pelacanos cominciando un processo di valorizzazione della valle. Furono costruite alcune cisterne e venne sostituito il vecchio mulino. I lavori continuarono per un una decina di anni fino alla costruzione dell’acquedotto. E’ proprio in questo lasso di tempo che apparvero le prime farfalle. Alcuni sostengono che furono proprio gli italiani ad introdurle sull’isola. Altre testimonianze tra gli abitanti più anziani della valle dicono che le farfalle ci sono sempre state e che furono solamente scoperte in quei tempi.


    La farfalla, è qualcosa di particolare,
    non è un animale come gli altri, in fondo non è propriamente un animale ma solamente l’ultima,
    più elevata, festosa e vitalmente importante essenza di un animale.
    È la forma festosa, nuziale…..di quell’animale
    che era giacente crisalide e ancor prima affamato bruco.
    La farfalla non vive per cibarsi e invecchiare,
    vive solamente per amare e concepire,
    e per questo è avvolta in un abito mirabile…
    Tale significato della farfalla è stato avvertito
    in tutti i tempi e da tutti i popoli…
    È un emblema sia dell’effimero, sia di ciò che dura in eterno…
    È un simbolo dell’anima…
    (Hermann Hesse)



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  3. gheagabry
     
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    Le ali delle farfalle, meraviglia dell'evoluzione

    di ALESSANDRO BISI



    Già 350 milioni di anni fa, nel periodo Carbonifero, gli insetti iniziavano a volare. Le osservazioni effettuate sulla base di fossili indicano che 40 milioni di anni fa esistevano farfalle simili, dal punto di vista morfologico, a quelle che possiamo ammirare attualmente. In particolare, il fossile di Prodryas persephone, in ottimo stato di conservazione, mostra addirittura delle vere e proprie code alari. Nel corso di generazioni e generazioni processi come l'evoluzione e la speciazione, hanno dato vita a tutta la straordinaria varietà di Lepidotteri che possiamo ammirare in giro per il mondo.
    Per le farfalle il concetto di volo rappresenta la possibilità di coprire grandi distanze, consentendogli di reperire fonti di cibo in minor tempo rispetto ad insetti atteri, ovvero privi di ali, che si sono evoluti per ricoprire un diverso ruolo nell'ecosistema. Non di meno, grazie al volo, le farfalle possono aumentare le possibilità di trovare un partner e quindi garantire la continuità della specie.



    Le ali, in infinite combinazioni di forme e di colori, oltre a svolgere un ruolo di locomozione importantissimo, sono anche un fondamentale strumento di comunicazione visiva; sia per gli esemplari della stessa specie che per i predatori. Ogni specie ha infatti un suo schema di disegni che la identifica dalle altre. L'insieme dei disegni, composti da una miriade di minuscole scaglie, risulta essere una sorta di carta di identità, utile per distinguere gli individui di più specie all'interno di un dato areale.



    I colori mostrati sia sulla superficie superiore che inferiore sono il risultato della selezione naturale che, nel corso delle generazioni, ha "affinato" certe combinazioni di colori a scapito di altre. Il quadro che abbiamo oggi sul mondo dei Lepidotteri, pur se incompleto, ci fornisce ottimi esempi di adattamento. Alcuni disegni sono essenziali per confondere i predatori, nel caso di specie che abbiano la necessità di mimetizzarsi. Altre sfoggiano colori vivaci, spesso in forte contrasto, per segnalare la loro velenosità a chiunque voglia mangiarle. Le farfalle non possono avvalersi di un pungiglione come le api, ne tanto meno di una mandibola per mordere, come le formiche. La loro unica forma di difesa è costituita dalla capacità di comunicare, attivamente o passivamente un messaggio, per mezzo delle proprie ali.



    Il mimetismo criptico è una forma di adattamento per cui una specie ha la capacità di confondersi con l'ambiente circostante, diventando praticamente invisibile agli occhi dei potenziali predatori. La Brintesia circe, nonostante le sue ragguardevoli dimensioni, ne è un'ottimo esempio.
    In molte farfalle del genere Morpho la superficie superiore delle ali è di un colore che va dall'azzurro cielo al blu intenso, con spettacolari riflessi metallici; il lato inferiore presenta invece tonalità scure, con serie di macchie ocellari su fondo bruno. Durante il volo la farfalla mostra colori abbaglianti che attirano altri esemplari della stessa specie. Quando richiude le ali al di sopra del torace risulta perfettamente mimetizzata tra la vegetazione. Le macchie a forma di occhio hanno la funzione di disorientare il predatore che, eventualmente, sarà portato a colpire una porzione dell'ala piuttosto che il corpo della farfalla. Quest'ultima sarà ancora in grado di volare via, seppur con una porzione d'ala strappata.



    La superficie delle ali è quasi sempre molto estesa rispetto al corpo. Il tutto è proporzionato in relazione alla forza della muscolatura e al tipo di volo dell'animale. Esistono ali dalla forma stretta e molto allungata, così come ne esistono di tondeggianti e molto ampie. Un elemento degno di nota in molte specie è costituito dalle code, veri e propri prolungamenti delle ali che possono essere a forma di clava o di coltello. In specie nostrane come il macaone (Papilio machaon) e il podalirio (Iphiclides podalirius) le code sono ben evidenti.
    Ma a cosa servono questi prolungamenti delle ali? Le suddette code sono un prodotto della selezione naturale e, grossomodo, il loro significato non è ancora del tutto chiaro. In alcune specie servono per confondere i predatori, come nei Licenidi del genere Thecla. Code molto vistose, in alcune specie, possono avere un ruolo nel corteggiamento e nell'accoppiamento. Il genere Papilio vanta una impressionante varietà di specie, e molte di queste hanno le code. Tuttavia molte risultano simili dal punto di vista della colorazione pur non condividendo questo elemento. Possiamo trovare casi in cui vi sono due specie simili, una con le code e una senza. Entrambe si sono evolute per essere come le vediamo oggi e, apparentemente, entrambe non traggono vantaggio ne svantaggio dalla loro esistenza.



    Per i Lepidotteri vale la stessa idea che c'è dietro alla costruzione di un aquilone. Di per se, un telo leggero ma resistente ha bisogno di una struttura robusta ed elastica per sfruttare al meglio la densità dell'aria. Lo stesso discorso vale per le farfalle. Le ali sono formate dall'unione di due membrane, superiore e inferiore, rinforzate da una ramificazione di nervature. La loro disposizione è utile agli studiosi per la classificazione delle varie famiglie. Quando una farfalla esce dalla crisalide, le sue ali sono piccole e accartocciate. Una volta trovato un appoggio sicuro, inizia a pompare l'emolinfa nelle nervature, che consentono alle ali di dispiegarsi. Completato il processo, le nervature saranno pronte per sostenerla durante il volo.



    Le ali sono sviluppate affinché si ottengano le migliori prestazioni in fatto di aerodinamica. Anche le scaglie che le ricoprono hanno una funzione in tal senso. Infatti, una perdita eccessiva di scaglie può creare delle irregolarità nel flusso d'aria che corre lungo le superfici alari. Ciò è penalizzante poiché significa maggior fatica per mantenersi in volo, con conseguente dispendio di energie.



    Durante la vita di una farfalla vi è la certezza assoluta che un certo numero di scaglie verrà persa; può accadere al momento della rottura dell'involucro della crisalide, o durante qualche strisciata contro dei fili d'erba; i fattori sono tantissimi. In questi casi si tratta di gocce nel mare, se teniamo conto del numero complessivo di scaglie su ciascuna ala. Nei volatori più poderosi e vissuti si possono distinguere dei veri e propri graffi, dovuti appunto allo strisciamento con rami o foglie. Predatori come rettili e volatili possono causare seri danni, portando via intere porzioni d'ala.


     
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77 replies since 27/5/2010, 12:47   32822 views
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