IL GATTO

...un nostro grande amico...

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  1. gheagabry
     
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    L'ABISSINO

    Il corpo deve essere di medie dimensioni, slanciato e muscoloso, il mantello aderente, fine ma non soffice, con almeno tre smumature di ticking, e deve presentare bei riflessi lucenti. In generale l’abissino deve apparire un gatto elegante: la testa è tonda, a forma di cuneo; le orecchie grandi e distanziate, con ciuffetti di pelo sulla cima; il collo lungo, e le zampe lunghe e sottili. E la coda, che si assottiglia verso la fine, proporzionale alla lunghezza del corpo, con ticking sulla cima. Gli occhi,a mandorla, circondati da profili scuri, possono essere verdi, ambra o nocciola. Per quanto riguarda il mantello, i colori accettati sono ora diversi: lepre (usual o ruddy, ticking bruno scuro sul fondo di una calda tonalità albicocca), rosso (fondo albicocca con ticking cannella), blu (fondo rosato con ticking blu-grigio), fawn (fondo avorio intenso con ticking beige-rosa), silver (fondo bianco-argento e ticking diversi). Ultimi nati sono il liliac e il chocolate.





    IL GATTO COLOR DEL DESERTO

    Guardate quel pelo, corto e fitto, di un colore solido e cangiante. Non è una meraviglia? Tecnicamente un mantello così si chiama “ticked”, picchiettato. è dovuto alla mutazione del gene “A”, responsabile del classico mantello tigrato. In questa razza, probabilmente originaria dell’oriente (nonostante il nome che la vorrebbe africana), le bande scure del soriano sono sparite, lasciando posto a una colorazione più uniforme. Ma tracce del suo passato sono rilevabili nella “M” sulla fronte, tipica dei gatti tigrati. Se non forse proprio le origini, lo sviluppo e la diffusione dell’Abissino sono indissolubilmente legate al continente africano. Forse portato qui da mercanti e marinai, trovò un ambiente perfetto; il suo manto ha le gradazioni del deserto e delle rocce rosse arroventate dal sole. Molti ritengono che l’abissino sia il vero Gatto delle Piramidi. Tratti come il corpo asciutto e muscoloso, le linee decise, le orecchie grandi sono effettivamente riscontrabili nell’iconografia dell’antico egitto. Ma pronunciarsi su epoche tanto remote è una scommessa...per cui veniamo alla storia più recente. Zula, il primo abissino famoso, giunse in Europa al seguito del suo eccentrico padrone (il capitano Barret-Lennard, ufficiale dell’esercito), nel maggio del 1868, tutto sballottato dal viaggio che l’aveva condotto dall’Abissinia in Gran Bretagna. La guerra era finita e i militari inglesi avevano lasciato le trincee polverose dell’Africa alla volta dell’Europa. Zula, apparentemente ben iserito nel nuovo habitat, fu presentato a una mostra felina nel 1874. Gatti come lui venivano chiamati “bunny cats”, per la somiglianza del loro pelo con quello della lepre e dei conigli. Nel 1882 l’Abissino venne riconosciuto come razza, e nell’83 era ben accolto nella grande esposizione del Crystal Palace, a Londra. All’inizio del Novecento la razza rasentò l’estinzione, per via del conflitto mondiale che interruppe bruscamente la selezione. Solo dopo gli anni Trenta la razza ha ripreso a diffondersi, inizialmente in Francia e in America. Proprio in America l’abissino è oggigiorno molto popolare, anche se gli standard Europei lasciano più spazio alla creatività di quanto non facciano quelli statunitensi. L’abissino è un gatto affascinante, attivo ma silenzioso, agile e curioso. Non ama star solo, ma neppure le case troppo affollate. Ha bisogno del suo spazio. Sfoga le sue interminabili energie nel gioco, e nell’esplorazione, ed è spesso insofferente alle lunghe sedute di coccole.




     
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94 replies since 16/5/2010, 17:01   42657 views
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