Replying to STRUMENTI A PERCUSSIONE

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  1. Posted 28/7/2016, 16:59
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    GRANCASSA


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    La grancassa, in inglese bass drum o anche kick drum (poiché, prima dell'invenzione del pedale per cassa, la grancassa veniva usata col piede e il termine inglese per calcio è kick), è il tamburo di dimensioni maggiori di un'orchestra sinfonica, di una banda musicale o di una batteria.
    In quest'ultimo caso viene generalmente chiamata soltanto cassa.


    Costruzione
    È costruita in legno di forma cilindrica e cava. Alle sue estremità sono poste e tese grazie ai tiranti, due membrane che possono essere di pelle animale o materiale sintetico. Il fusto è realizzato da 4 o più strati di legno con venature incrociate oppure a doghe verticali. Come per tutti i tamburi, i legni utilizzati sono vari, e il suono prodotto è influenzato dalle caratteristiche musicali del legno impiegato. Si usa l'acero per via del volume alto, o la betulla per l'ottimo bilanciamento delle frequenze del suo timbro o altri tipi.

    Da qualche anno le grancasse vengono costruite evitando alcuni tradizionali fori per l'inserimento delle meccaniche. Oltre al foro per il fissaggio del reggi-tom, che appesantiva lo strumento con il peso dei tom-tom e smorzava le vibrazioni dello stesso, qualche costruttore ha realizzato anche un fissaggio per i puntali (che vincolano la cassa) che non grava sul fusto, ma sulle meccaniche per la trazione dei tiranti. Con opportuni inserti in gomma, questo sistema libera ulteriormente la grancassa massimizzando la risonanza.

    Si usa smorzarne il suono con l'ausilio di feltri, appositi cuscini di spugna o gommapiuma che attenuano la vibrazione della pelle e contrastano la consistente propagazione del suono all'interno della cassa. La realizzazione di un foro sulla pelle risonante permette al microfono di essere posizionato all'interno dello strumento, ma diminuisce la risonanza delle pelli accorciandone la durata.

    Generi musicali
    Suonata singolarmente la grancassa è stata poi assemblata nel set base della batteria insieme a rullante (snare), tom, timpano, piatti (cymbals) e charleston.

    Nella musica classica, pur essendo stata introdotta nell'organico dell'orchestra dalla seconda metà del Settecento, ha assunto un ruolo determinante tra le percussioni a partire dall'Ottocento, soprattutto verso la fine del secolo e nella musica operistica. Ricordiamo a tal proposito la grancassa solista nel "Dies irae" del Requiem di Giuseppe Verdi.
    Nella musica pop/rock la grancassa svolge spesso funzione antagonista al rullante completandone la pulsazione ritmica. Essa suona sovente all'unisono con il basso elettrico, aumentandone la compattezza e arricchendo la fascia dei toni bassi. Il suo ruolo all'inizio dei brani, per dare corpo al suono dei piatti, è insostituibile. È sufficiente una leggera stoppatura della pelle e l'utilizzo di un battente per pedale in feltro per restituire un suono adatto a molti contesti musicali. Un foro presente sulla pelle risonante permette al microfono di percepire una discreta quantità di attacco, ma il suono non è arricchito da pesanti equalizzazioni o artifizi meccanici per snaturarne la risonanza. La dimensione più utilizzata è da 20" o 22".


    227371_articolo_foto_1Nell'heavy metal, viene spesso utilizzata con colpi continui ad alta velocità. In questo genere viene usato, da alcuni batteristi, il doppio pedale per colpire con i due piedi una sola cassa, mentre di largo uso è la doppia cassa, che, come dice la parola stessa, è caratterizzata dall'uso di due grancasse (double bass drum) a cui viene attribuita ciascuna un pedale. Quest'ultima è preferita, dalla maggioranza dei batteristi metal, al doppio pedale per la maggiore fluidità e pulizia sonora, oltre che per la sua versatilità, dato che si possono accordare entrambe le casse con tensioni diverse. Nei fill corre spesso in aiuto delle braccia, raddoppiando la velocità dei colpi ed aggiungendo al suono dei tom-tom la profondità del suo suono penetrante. Alcuni batteristi Heavy metal applicano rudimenti come colpi doppi, paradiddle e flam anche sulla doppia cassa, creando groove e fill molto particolari. Un aspetto cruciale dello sviluppo della doppia cassa è rappresentato da velocità, omogeneità e coordinazione dei colpi; un crescente interesse verso questa tecnica ha dato vita a veri campionati di double bass-drums. La dimensione della cassa in questo genere è generosa, arrivando a 26" di diametro. Il suono viene smorzato, e si preferisce utilizzare battenti per il pedale di legno o di materiale plastico per via dell'attacco più pronunciato. Il microfono per registrazioni o sonorizzazioni di spettacoli viene arricchito di toni bassi e acuti per arricchirne profondità e presenza. Con queste caratteristiche, è facile che si riescano a percepire chiaramente tutti i colpi della cassa, anche ad alte velocità di esecuzione. Nei sottogeneri più estremi dell'heavy metal come il death e il black, le due casse vengono spesso provviste di trigger, per avere un suono più fluido e costante ad alte velocità.
    L'uso della doppia cassa si è affacciato anche nel genere Fusion. Molti batteristi di questo genere (come quelli Heavy metal) applicano i rudimenti sulle casse, ma il loro uso risulta più raffinato e meno incisivo rispetto al Metal.
    Nel genere jazz la cassa contribuisce al comping, intessendo sofisticate strutture in relazione all'intensità del brano. Il suo suono in questo genere viene preferito libero da ogni smorzamento, quindi simile ad un tom di grandi dimensioni. La dimensione della cassa nel jazz diminuisce fino a 16", ma nelle big band è facile che essa guadagni importanza arrivando a dimensioni di 24". L'utilizzo della pelle sabbiata e del battente per pedale in feltro ne attenua gli armonici, così che il suo suono si uniformi al resto dei componenti della batteria creando con il rullante un ensemble sonoro molto piacevole e mai prevalente.

  2. Posted 6/5/2016, 15:59
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    Conga


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    La conga è uno strumento musicale della famiglia dei membranofoni usato nella musica afro-cubana.


    È un tamburo alto e stretto con la testa singola, derivato dal makuta congolese. In origine esso si ricavava da un tronco svuotato con una pelle bovina cucita o legata sopra ed era utilizzato nelle cerimonie religiose.

    Attualmente è costruito in fibra di vetro o legno e la pelle, che può essere anche di capra, di cammello, di bue, o sintetica, è messa in tensione con delle viti. Normalmente si utilizzano da due a quattro e si suona con le dita ed i palmi della mano. Assume una denominazione diversa a seconda del diametro, dal più piccolo al più grande sono:

    ricardo, 22,9 cm
    nino o requinto, 24,8 cm
    quinto, 28 cm
    conga, da 29,2 a 30,5 cm
    seguidor o tres golpes, 30 cm
    tumbadora o salidor, 33 cm
    supertumba, 35,5 cm

    La tecnica si basa sui seguenti colpi: manoteo: movimento basculante di palmo e dita; slap: la mano leggermente arcuata colpisce quasi al centro del tamburo creando un colpo secco; aperto: la mano colpisce il bordo con la base delle dita; basso: il palmo colpisce il centro della pelle;



  3. Posted 20/2/2016, 00:31
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    La Marimba


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    La marimba è uno strumento musicale a percussione di tipo idiofono che ha origini africane, ma è diffuso anche in paesi come Guatemala, Nicaragua, Costa Rica e GuatemalanMarimbaGourdsnegli stati messicani di Chiapas e Oaxaca.
    La presenza della marimba nell'area africana fu segnalata almeno cinquecento anni fa dai primi esploratori; le cronache dell'epoca narrano infatti di strumenti di legno, costruiti con questa foggia, dai differenti nomi: balafo, marimba, malimba, manza, mbila, balinga ed altri ancora.
    Lo strumento è formato da una serie di piccole tavole di legno duro, sotto le quali vengono disposte, come risonatori, zucche essiccate e svuotate o grosse canne di bambù. Le prime marimba prevedevano l'utilizzo delle gambe del musicista, su cui era posta trasversalmente una barra di legno, come naturale cassa di risonanza e supporto. In Africa la marimba viene tradizionalmente suonata da uno o più suonatori, posti gli uni di fronte agli altri, con gli strumenti eventualmente appoggiati ad angolo tra di loro. Le tavole della tastiera vengono percosse con mazzuole leggere di legno e l'altezza della nota varia per molti fattori: spessore del legno, lunghezza e larghezza delle barre, gradi di durezza e peso.
    La xilomarimba è una versione perfezionata dello strumento, nella quale i risuonatori sono di metallo, ed è entrata a far parte delle orchestre di musica leggera e sinfonica.
    Oggi lo strumento ha conosciuto uno sviluppo tecnico notevole. Fino a qualche anno fa, i modelli di marimba in commercio erano di 4 ottave. Oggi i compositori scrivono quasi esclusivamente per 5 ottave.

    La moderna marimba
    Il moderno repertorio per marimba include brani solistici, ensembles di percussioni, concerti per marimba e orchestra, jazz ensembles, marching band wind ensemble o composizioni per orchestra. I compositori contemporanei hanno utilizzato sempre più spesso il suono unico della marimba, ed è ormai comune trovarla nella nuova musica per wind ensemble anche se un po' meno per orchestra. Modelli di marimba vengono prodotti dalla Adams, dalla Concorde, dalla Malletech, dalla Yamaha, dalla Lennback Music Instruments. I modelli migliori, per i concerti, sono costruiti con il palissandro dell'Honduras, chiamato anche "legno di rosa". Modelli di minore qualità vengono costruiti in padouk e in vari materiali sintetici.

    Principali compositori
    Il compositore Harry Partch scrisse numerose opere per marimba e modificò lo strumento per adeguarlo alle sue necessità espressive. Anche Steve Reich si è distinto per le sue composizioni per marimba, tra cui spiccano Nagoya Marimbas, Six Marimbas e Music for Mallet Instruments, Voices, and Organ (il cui organico prevede 4 marimbe oltre che il vibrafono, 2 voci femminili (soprano e contralto). Importanti concerti sono stati composti da Paul Creston (Concertino), Darius Milhaud, con il Concerto per marimba, vibrafono e orchestra e Ney Rosauro con i due concerti per marimba e orchestra d'archi. In Italia, nel 1992 Franco Donatoni ha scritto MARI per marimba sola (prima esecuzione assoluta maggio '93 a Montescaglioso - esec. Gabriele Maggi) e MARI I per quattro marimbe (prima esecuzione assoluta giugno '93 presso la Società Umanitaria di Milano - esec. Symbola Tamborrino Ensemble). Nel 1993, il percussionista e compositore Luigi Morleo ha scritto il primo concerto per marimba e archi. Frank Zappa fece largo uso della marimba per alcuni suoi pezzi, come per esempio "St. Alfonzo's Pancake Breakfast".

    Presa delle bacchette
    La moderna musica per marimba prevede l'utilizzo di quattro battenti simultaneamente (raramente fino a sei), permettendo di eseguire accordi e di suonare i salti agevolmente. Diverse sono i metodi di presa delle bacchette. Le più comuni impugnature sono: la tecnica Burton (Burton grip) (ideata dal popolare vibrafonista Gary Burton); l'impugnatura tradizionale (o "cross grip") e il metodo Stevens (Stevens grip) ideata da Leigh Howard Stevens. Ogni impugnatura descritta ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. Per esempio, la Stevens grip è più comoda per i cambi di intervallo, mentre la Burton grip è migliore per una maggiore potenza. La scelta delle impugnature varia a seconda delle regioni (l'impugnatura Stevens e la Burton sono più popolari negli Stati Uniti d'America mentre la presa tradizionale è più comune in Giappone; varia inoltre a seconda degli strumenti, (la tecnica Burton è meno usata sulla marimba e molto più utilizzata sul vibrafono); la scelta dell'impugnatura dipende poi dal singolo esecutore e dalle varie scuole percussionistiche. Kai Stensgaard ha scritto vari brani per questa impugnatura e sta rendendo sempre più popolare suonare con sei bacchette. Alannah Currie of the Thompson Twins used it so swatter.





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  4. Posted 24/6/2013, 12:17

    Bongo




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    jpgIl bongo è uno strumento musicale a percussione. È costituito da una pelle di origine africana a una sola membrana posta nella parte alta, di un risuonatore di legno a corpo doppio con due suoni di diversa altezza: medio e acuto. Si percuote con una o più dita a seconda dell'intensità desiderata. È usato nella musica latina.
    In Africa il bongo si usa in occasione di danze, feste e riti. In genere questo tamburo viene fabbricato a mano usando una pelle di vero animale, solitamente di capra.
    Il termine "bongo" è un termine generico che fa riferimento un po' a tutti i tamburi definiti "etnici". In realtà esiste l'appropriato "bongó" (e anche "bongos", usato forse con maggior frequenza ma decisamente meno corretto) al quale si riferisce quel tamburo di origine Cubana, poi diffusosi in tutta l'America Latina e in tutto il mondo, costituito da due "tamburi" fatti a forma di tronco di cono con montata una pelle ciascuno (pelle che può essere accordata tramite dei tiranti), uno un po' più piccolo dell'altro, in modo da ottenere due suoni ben distinti: il più grande ha una tonalità più grave ed è chiamato "hembra" (in italiano: femmina), mentre il più piccolo ha una tonalità più acuta ed è chiamato "macho" (in italiano: maschio); sono uniti da un parallelepipedo di legno fissato tra un tamburo e l'altro. Inizialmente era usato come unico strumento percussivo nei gruppi che suonavano il "cha-cha", "bolero" e "danzón"; successivamente, con l'entrata nei gruppi di altre percussioni quali "congas" (o tumbadoras) e "timbales" (o paila), diventano strumento per creare abbellimenti e fraseggi per enfatizzare il canto e/o un particolare momento del brano; quando entra il "mambo", cioè la parte del brano con i fiati, il "bongocero" (chi suona il bongó) lascia il bongó per suonare la campana a mano.
    230px-BongoI Bongo producono un suono più alto rispetto alla conga e sono tenuti tra le ginocchia,o su un apposito supporto, con la hembra, il tamburo più grande, verso destra (i mancini lo tengono al contrario). In genere vengono colpiti con le dita o con le palme delle mani, sebbene alcune composizioni moderne richiedano le bacchette. Il suono può essere facilmente modificato ponendo parte della mano in cima alla pelle, mentre si colpisce con l'altra. Nel caso delle orchestre il musicista può essere in piedi. Il glissando è prodotto dallo sfegamento del dito medio, sostenuto dal pollice, sulla testa del tamburo. Talvolta il dito viene inumidito di saliva, o bagnato di sudore prima di sfregarlo.
    Alcuni suonatori si aiutano con la cera d'api.



    fonte:wikipedia

  5. Posted 6/8/2012, 20:11

    STRUMENTI MUSICALI

    Vibrafono

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    ll vibrafono è uno strumento musicale a percussione della famiglia degli idiofoni a suono determinato. Esso è composto da lamelle in metallo che ne costituiscono i tasti, percossi da battenti con la testa in gomma o feltro. Il vibrafono fu inventato negli Stati Uniti nel 1921

    Il suono
    Il suono di ogni tasto viene amplificato da un tubo metallico di lunghezza opportuna posto al di sotto del tasto stesso, chiamato anche risuonatore tubolare o canna di risonanza. Un'elica posta in cima ad ogni tubo viene fatta ruotare tramite un motore elettrico a velocità controllabile. Questo congegno varia l'intensità del suono emesso in relazione alla velocità del motore, generando l'effetto vibrato.
    Un pedale di smorzamento simile a quello presente sul pianoforte consente all'esecutore di intervenire sulla lunghezza della nota prodotta. Il suono caldo di questo strumento lo rende molto adatto alla musica jazz.
    I vibrafoni tradizionali hanno un'estensione di tre ottave, ma esistono modelli con estensione di quattro ottave.


    Vibrafono-preparato21Luigi Waites suona il vibrafono durante il tributo a Duke Ellington, il 29 luglio 1999
    Il vibrafono ha molte caratteristiche comuni con lo xilofono, nel quale i tasti sono però in legno ma senza amplificazione, e con la marimba, che ha sempre i tasti in legno, ma nella parte inferiore porta delle zucche svuotate che hanno il compito di amplificare il suono.
    Oltre che nel jazz e nella musica leggera, il vibrafono ha avuto larga diffusione anche nella musica del Novecento e contemporanea. Tra i primi grandi compositori a farne uso in orchestra, Alban Berg nell'opera Lulu e, in Italia, Luigi Dallapiccola nei Canti di prigionia e Alfredo Casella nella Missa solemnis pro pace.



  6. Posted 12/4/2012, 17:50

    STRUMENTI MUSICALI



    Maracas

    Sambaballen

    La maraca è uno strumento a percussione di tipo idiofono (a suono indeterminato) che ha origine nel Sudamerica, dove era costituito da una zucca cava riempita di sassolini o semi secchi. Lo strumento produce il suo caratteristico suono per scuotimento: i grani interni picchiano tra di loro e contro la parete interna. Essendo quasi sempre utilizzato in coppia si utilizza molto spesso il termine al plurale (maracas).
    Oggi lo strumento ha la forma di due grosse uova ed è costruito anche in legno, pelle o plastica, con un'impugnatura per la presa dell'esecutore. Spesso le due maraca sono intonate in maniera leggermente diversa in modo che una emetta suoni più acuti dell'altra.


    Storia
    MARACAS+LP+389+FIBREVi sono prove dell'utilizzo della coltivazione di alcune varietà di zucca (Cucurbita pepo e Lagenaria siceraria) nelle culture Sudamericane e Mesoamericane, ma eventuali maraca prodotte con cucurbitacee non sono arrivate ai nostri giorni.
    Vi sono però evidenze dell'esistenza di maracas in terracotta prodotte dai nativi colombiani 1500 anni fa. La parola maraca probabilmente deriva dalla lingua Tupi maraká poi passata al portoghese come maracá . In altri paesi lo strumento può assumere nomi diversi: ad esempio a Trinidad è noto come shac-shacs.

    Utilizzo in musica
    Le maracas sono impiegate prevalentemente nei generi musicali latino-americani. Ad esempio a Cuba i generi tipicamente coinvolti sono guaracha, bolero, son montuno e rumba. In Colombia la cumbia.
    Modelli di maracas perfezionati si sono diffusi ampiamente nelle orchestre di musica leggera e successivamente sono stati utilizzati anche nel jazz, nel pop, nel rock e nella musica colta.

    Tecnica
    Le maracas sono strumenti molto semplici da suonare, e per questo motivo sono spesso utilizzate nella didattica musicale e nella musicoterapia per introdurre al ritmo gli studenti. Nonostante questo suonare le maracas in maniera professionale non è banale: dato che i grani all'interno delle maraca hanno una certa latenza, il suonatore deve anticipare il movimento in modo da ottenere il suono al momento giusto. Le maraca possono ance essere colpite fra di loro o con altri mezzi percussivi in modo da ottenere effetti sonori particolari.


  7. Posted 13/9/2011, 18:00

    Strumenti Musicali

    La Batteria



    La batteria è uno strumento musicale composto da tamburi, piatti e altri strumenti a percussione disposti in modo tale che possano essere suonati da un solo musicista.
    I tamburi che compongono una batteria completa sono: la grancassa, il rullante, uno o più tom tom (detti più semplicemente "tom"), infine un timpano. I piatti che possono essere annessi ad una batteria sono: ride, hi-hat detto anche charleston, crash, splash, china. Esiste una vasta gamma di modelli di piatti ognuno disponibile in vari diametri, spessori, profili e forme per poter personalizzare il suono del musicista e della musica che si vuole comporre. Per personalizzare la propria batteria, il musicista può aggiungere uno o più piatti splash, crash, o un numero maggiore di tom.

    561px-2006-07-06_drum_set


    Le bacchette

    I batteristi solitamente suonano con le bacchette, ma possono usare anche strumenti diversi come le spazzole, le mani, i rod (bacchette composte da fasci di legno) e i mallet (battenti). Il batterista Bob Moses fu visto suonare con dei ramoscelli raccolti prima del concerto[senza fonte], mentre Dave Mackintosh (Dragonforce), che durante un concerto aveva spezzato una bacchetta, la sostituì con la propria testa[senza fonte]. Le tipologie di bacchette in commercio sono varie, spesso alcuni modelli esistono solo per alcune case costruttrici. Sono realizzate principalmente in legno di noce, ma ne esistono modelli in carbonio ed in plastica. La punta delle bacchette può essere di varia forma: ovoidale (la più comune), sferica, cilindrica, conica; il materiale con cui è realizzata la punta può essere legno o plastica. Importante anche il bilanciamento delle bacchette che può essere in testa, al centro o in coda. Il modello delle bacchette è descritto da una sigla, composta da un numero e da una lettera. La lunghezza è standard, circa 40 centimetri, dipende anche dalla casa costruttrice la quale può realizzarne dei modelli leggermente (1 cm circa) più lunghe o più corte.


    Le pelli

    La "pelle" è la membrana del tamburo che viene fatta vibrare percuotendola e che in tal modo produce il suono. Il materiale più usato per la costruzione delle pelli è un materiale sintetico progettato ad hoc (mylar), e prodotto in uno o più strati. In alcuni casi il materiale è un singolo strato di pelle naturale, teso da un anello di metallo per consentirne il montaggio sul fusto del tamburo e permetterne l'accordatura. La scelta dei materiali delle pelli dipende dal tipo di tamburo da suonare e dal tipo di suono che si vuole ottenere. Per quanto riguarda le pelli per batteria si usano per lo più le suddette pelli sintetiche, eccezion fatta per alcuni modelli di tamburo che hanno avuto minore diffusione (es. Remo "mondo").


    Le pelli per batteria si distinguono in:
    Pelli battenti: pelle su cui si esegue fisicamente il colpo, in genere più resistente e composta da più di uno strato di materiale. Viene sistemata nella parte anteriore (o nella parte su cui si intende eseguire il colpo) del tamburo ed in seguito accordata a seconda delle esigenze dello strumento e del batterista.
    Pelli risonanti: pelle che viene alloggiata nella parte posteriore del tamburo e viene usata con l'unico scopo di far risuonare il tamburo stesso mediante il colpo dato sulla pelle battente. La pelle risonante non è fatta per essere suonata ed è fisicamente diversa dalla pelle battente. È costituita da un singolo strato di materiale. Di solito molti batteristi usano pelli battenti di sottile spessore al posto delle pelli risonanti. Spesso nella grancassa si usa praticare un piccolo foro (circa 5-6 pollici di diametro) nella pelle risonante per facilitare la ripresa microfonica e smorzare un po' gli armonici. Tale foro di solito non è al centro della pelle perché comunque non è bene togliere tutti gli armonici al suono della grancassa.
    Negli anni '70 alcuni batteristi usavano batterie senza pelli risonanti ed esistevano dei modelli di batterie che non ne prevedevano affatto l'alloggiamento. Ciò è dovuto al fatto che la risposta impulsiva del tamburo è più limpida senza pelle risonante, ma si perde tutta la risonanza del fusto e la bellezza del suono del legno, minando anche l'espressività dell'artista. Tali batterie venivano usate prevalentemente in concerti dal vivo a causa della scarsa qualità media dei microfoni per la ripresa live. Oggi con l'avanzare della tecnologia e quindi della qualità dei microfoni non si usano più queste batterie o tecniche di ripresa microfonica, in quanto le procedure di amplificazione degli strumenti si sono standardizzate, e non ci sono più grossi problemi di amplificazione dello strumento acustico.
    A seconda del tipo di pelle usata viene messo in evidenza un aspetto timbrico del suono del tamburo puttosto che un altro:
    Pelli lisce (a uno o due strati): usate come pelli battenti o risonanti non enfatizzano nessun aspetto timbrico in particolare; più lo spessore diminuisce più si mettono in evidenza gli armonici del tamburo. Al contrario, più lo spessore aumenta più si mette in evidenza il suono impulsivo, la nota fondamentale del tamburo.
    Pelli sabbiate: usate come pelli battenti, le pelli sabbiate sono le pelli più usate in assoluto per il rullante, ma possono essere usate anche per i tom e per la cassa. Hanno un suono più cupo delle pelli lisce poiché la sabbiatura della pelle attenua le vibrazioni, sono molto usate poiché consentono un rimbalzo ottimale della bacchetta e sono le uniche pelli che favoriscono l'utilizzo delle spazzole (brushes).
    Pelli idrauliche: sono pelli battenti che hanno come caratteristica principale quella di essere composte di due strati di materiale separato da un sottile strato di olio particolare. La risposta sonora è completamente incentrata sulla nota principale smorzando gli armonici del tamburo. Sono molto usate nella musica rock sui tom e in generale le più usate per la grancassa. Alcune di queste pelli presentano un anello antivibrazione integrato al bordo che smorza ulteriormente gli armonici. Ne esistono dei modelli a tre e quattro strati.
    Pelli naturali: le pelli naturali sono di scarsa commercializzazione e comunque quasi mai usate per la batteria. Esiste un modello della Remo, la Fyberskin, che emula una pelle naturale con materiali sintetici.
    Pelli a rinforzo centrale: questo tipo di pelli sono progettate appositamente per i batteristi che suonano a volume molto elevato; il rinforzo centrale permette una più lenta usura della pelle ma le conseguenze sul suono sono drastiche.
    Pelli "mesh": sono pelli la cui superficie è realizzata da una struttura traforata "a griglia". Queste pelli non fanno emettere suoni al tamburo e sono usate per studiare la batteria in appartamento, se non si dispone di un box insonorizzato.



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  8. Posted 17/1/2011, 14:13
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    La batteria: tutti la conoscono ma pochi sanno cos’è realmente e come funziona.

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    La batteria è uno strano strumento musicale, al contrario di altri i suoi suoni non sono rappresentati da note comuni, ma ci sono note specifiche in ogni pezzo della batteria.


    La batteria è composta da piatti e tamburi. I principali piatti sono: crash, ride, charleston, splash, china, mentre i tamburi principali sono: rullante, timpano, tom1, tom2, grancassa e per ognuno di loro c’è una apposita nota).
    La batteria è solo uno dei tanti strumenti che fanno parte delle percussioni. Rientrano negli strumenti a percussione: le congas, il timpano, il rullante, la grancassa, il tamburello, le maracas, il triangolo, il campanaccio ecc…
    In realtà molte percussioni equivalgono a pezzi singoli della batteria.
    Le congas sono tamburi da suonare a mani nude, il tamburello è da far ondeggiare in mano, le maracas sono strumenti tondi con un manico collegato pieni di palline o sabbia ecc…, il triangolo è per l'appunto un triangolo metallico da suonare con una bacchetta di metallo o di legno, il campanaccio è una vera e propria campana da mucche riadattata per la musica.
    Di percussioni ce ne sono molte altre, che ora non sto ad elencare, ma di cui vi fornisco questa immagine.
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    Prima di congedarmi da voi, vi do un suggerimento: se volete cominciare a suonare uno strumento e non sapete quale scegliere, lasciatevi stregare dai ritmi primitivi e imparate a suonare la BATTERIA! Sono certo che non ve ne pentirete. Parola di chi con le percussioni va a nozze!!



    la batteria elettrica..
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    COME E COMPOSTA UNA BATTERIA COMPLETA








    La batteria è uno strumento musicale composto da tamburi, piatti e altri strumenti a percussione disposti in modo tale che possano essere suonati da un solo musicista.
    I tamburi che compongono una batteria completa sono: la grancassa, il rullante, uno o più tom tom (detti più semplicemente "tom"), infine un timpano. I piatti che possono essere annessi ad una batteria sono: ride, hi-hat detto anche charleston, crash, splash, china. Esiste una vasta gamma di modelli di piatti ognuno disponibile in vari diametri, spessori, profili e forme per poter personalizzare il suono del musicista e della musica che si vuole comporre. Per personalizzare la propria batteria, il musicista può aggiungere uno o più piatti splash, crash, o un numero maggiore di tom.

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    Le bacchette

    I batteristi solitamente suonano con le bacchette, ma possono usare anche strumenti diversi come le spazzole, le mani, i rod (bacchette composte da fasci di legno) e i mallet (battenti). Il batterista Bob Moses fu visto suonare con dei ramoscelli raccolti prima del concerto[senza fonte], mentre Dave Mackintosh (Dragonforce), che durante un concerto aveva spezzato una bacchetta, la sostituì con la propria testa[senza fonte]. Le tipologie di bacchette in commercio sono varie, spesso alcuni modelli esistono solo per alcune case costruttrici. Sono realizzate principalmente in legno di noce, ma ne esistono modelli in carbonio ed in plastica. La punta delle bacchette può essere di varia forma: ovoidale (la più comune), sferica, cilindrica, conica; il materiale con cui è realizzata la punta può essere legno o plastica. Importante anche il bilanciamento delle bacchette che può essere in testa, al centro o in coda. Il modello delle bacchette è descritto da una sigla, composta da un numero e da una lettera. La lunghezza è standard, circa 40 centimetri, dipende anche dalla casa costruttrice la quale può realizzarne dei modelli leggermente (1 cm circa) più lunghe o più corte.


    Le pelli

    La "pelle" è la membrana del tamburo che viene fatta vibrare percuotendola e che in tal modo produce il suono. Il materiale più usato per la costruzione delle pelli è un materiale sintetico progettato ad hoc (mylar), e prodotto in uno o più strati. In alcuni casi il materiale è un singolo strato di pelle naturale, teso da un anello di metallo per consentirne il montaggio sul fusto del tamburo e permetterne l'accordatura. La scelta dei materiali delle pelli dipende dal tipo di tamburo da suonare e dal tipo di suono che si vuole ottenere. Per quanto riguarda le pelli per batteria si usano per lo più le suddette pelli sintetiche, eccezion fatta per alcuni modelli di tamburo che hanno avuto minore diffusione (es. Remo "mondo").


    Le pelli per batteria si distinguono in:
    Pelli battenti: pelle su cui si esegue fisicamente il colpo, in genere più resistente e composta da più di uno strato di materiale. Viene sistemata nella parte anteriore (o nella parte su cui si intende eseguire il colpo) del tamburo ed in seguito accordata a seconda delle esigenze dello strumento e del batterista.
    Pelli risonanti: pelle che viene alloggiata nella parte posteriore del tamburo e viene usata con l'unico scopo di far risuonare il tamburo stesso mediante il colpo dato sulla pelle battente. La pelle risonante non è fatta per essere suonata ed è fisicamente diversa dalla pelle battente. È costituita da un singolo strato di materiale. Di solito molti batteristi usano pelli battenti di sottile spessore al posto delle pelli risonanti. Spesso nella grancassa si usa praticare un piccolo foro (circa 5-6 pollici di diametro) nella pelle risonante per facilitare la ripresa microfonica e smorzare un po' gli armonici. Tale foro di solito non è al centro della pelle perché comunque non è bene togliere tutti gli armonici al suono della grancassa.
    Negli anni '70 alcuni batteristi usavano batterie senza pelli risonanti ed esistevano dei modelli di batterie che non ne prevedevano affatto l'alloggiamento. Ciò è dovuto al fatto che la risposta impulsiva del tamburo è più limpida senza pelle risonante, ma si perde tutta la risonanza del fusto e la bellezza del suono del legno, minando anche l'espressività dell'artista. Tali batterie venivano usate prevalentemente in concerti dal vivo a causa della scarsa qualità media dei microfoni per la ripresa live. Oggi con l'avanzare della tecnologia e quindi della qualità dei microfoni non si usano più queste batterie o tecniche di ripresa microfonica, in quanto le procedure di amplificazione degli strumenti si sono standardizzate, e non ci sono più grossi problemi di amplificazione dello strumento acustico.
    A seconda del tipo di pelle usata viene messo in evidenza un aspetto timbrico del suono del tamburo puttosto che un altro:
    Pelli lisce (a uno o due strati): usate come pelli battenti o risonanti non enfatizzano nessun aspetto timbrico in particolare; più lo spessore diminuisce più si mettono in evidenza gli armonici del tamburo. Al contrario, più lo spessore aumenta più si mette in evidenza il suono impulsivo, la nota fondamentale del tamburo.
    Pelli sabbiate: usate come pelli battenti, le pelli sabbiate sono le pelli più usate in assoluto per il rullante, ma possono essere usate anche per i tom e per la cassa. Hanno un suono più cupo delle pelli lisce poiché la sabbiatura della pelle attenua le vibrazioni, sono molto usate poiché consentono un rimbalzo ottimale della bacchetta e sono le uniche pelli che favoriscono l'utilizzo delle spazzole (brushes).
    Pelli idrauliche: sono pelli battenti che hanno come caratteristica principale quella di essere composte di due strati di materiale separato da un sottile strato di olio particolare. La risposta sonora è completamente incentrata sulla nota principale smorzando gli armonici del tamburo. Sono molto usate nella musica rock sui tom e in generale le più usate per la grancassa. Alcune di queste pelli presentano un anello antivibrazione integrato al bordo che smorza ulteriormente gli armonici. Ne esistono dei modelli a tre e quattro strati.
    Pelli naturali: le pelli naturali sono di scarsa commercializzazione e comunque quasi mai usate per la batteria. Esiste un modello della Remo, la Fyberskin, che emula una pelle naturale con materiali sintetici.
    Pelli a rinforzo centrale: questo tipo di pelli sono progettate appositamente per i batteristi che suonano a volume molto elevato; il rinforzo centrale permette una più lenta usura della pelle ma le conseguenze sul suono sono drastiche.
    Pelli "mesh": sono pelli la cui superficie è realizzata da una struttura traforata "a griglia". Queste pelli non fanno emettere suoni al tamburo e sono usate per studiare la batteria in appartamento, se non si dispone di un box insonorizzato.image

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