Replying to UCCELLI E VOLATILI

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  1. Posted 8/6/2023, 13:17

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    Da una illustrazione di Nacho Sevilla lo spettro trofico
    di Gruccione, Ghiandaia marina, Martin pescatore ed Upupa

  2. Posted 1/2/2019, 13:07
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    Così gli uccelli vedono colori e contorni che noi non vediamo

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    OME fanno gli uccelli a volare fra i fitti alberi delle chiome e orientarsi fra una selva di arbusti? Come trovano gli insetti sopra e sotto le superficie delle foglie? Il loro segreto è nascosto in una sorta di vista 3D. A differenza degli umani, che hanno tre tipi di recettori per i tre colori rosso verde e blu, gli uccelli possono vedere anche gli utravioletti e grazie al riflesso dei raggi Uv ottengono contrasti sempre più marcati delle foglie e della vegetazione circostante: contorni che gli permettono di volare e cacciare indisturbati anche fra le chiome più dense.

    Per capire e individuare uno schema su come potrebbero vedere gli uccelli la biologa Cynthia Tedore e il collega Dan-Eric Nilsson, ricercatori dell'Università di Lund (Svezia) e di Amburgo (Germania) hanno fatto diversi esperimenti e pubblicato le loro conclusioni sulla rivista Nature Communications. Secondo i biologi il segreto della vista degli uccelli sta nella capacità di vedere nella banda spettrale dell'ultravioletto e ottenere contrasti nitidi dai riflessi sulla superficie inferiore e superiore delle foglie. Grazie alla visione Uv, che è una caratteristica di diversi animali come ad esempio le api, possono orientarsi con più sicurezza.

    Per dimostrare come vedono gli uccelli i due biologi hanno fotografato diversi habitat in Svezia e Australia attraverso una telecamera multispettrale con filtri tali da riprodurre le capacità visive degli animali. Le immagini che i ricercatori hanno sviluppato mostrano la possibile visione sia con la capacità di rilevare gli utravioletti sia quella - come per l'uomo - basata solo su tre colori.

    Quella legata agli Uv mostra contrasti decisamente più nitidi che danno ai volatili una visione tridimensionale degli oggetti naturali. In particolare spiegano che il contrasto fra le due superfici delle foglie è maggiore in presenza della visione Uv. Dalle loro indagini gli scienziati hanno poi scoperto che il riflesso della luce da parte della cuticola cerosa delle foglie cambia a seconda dell'habitat: in questo modo influisce sul contrasto e il colore percepito dagli uccelli i quali, a seconda delle sfumature delle foglie, riconoscono così gli alberi più adatti per cacciare, rifugiarsi o deporre le uova.

    "Ciò che sembra essere un ammasso verde per gli esseri umani sono invece foglie chiaramente distinguibili per gli uccelli", ha spiegato Dan-Eric Nilsson. "La visione Uv probabilmente aiuta gli uccelli a volare e muoversi attraverso fitte chiome con maggiore agilità - spiega la collega Teodore -. Molti uccelli cercano insetti e ragni nascosti sulle superfici inferiori delle foglie e possono riuscire a individuare rapidamente queste superfici proprio grazie alla vista Uv".

    Ma, ricordando che "la realtà è negli occhi di chi guarda", i due ricercatori spiegano che per noi umani è ancora impossibile generare una rappresentazione reale della visione degli uccelli: quello che sperano di fare è però continuare attraverso l'analisi della loro vista per riuscire a comprendere come ad esempio individuino le fonti di cibo visualizzate tramite gli ultravioletti. Infine, spiegano, in futuro intendono studiare le diverse visioni degli uccelli a seconda di specie e habitat.



    (GIACOMO TALIGNANI, www.repubblica.it)
  3. Posted 23/1/2018, 12:08



    Ogni inverno, stormi di gabbiani siberiani migrano attraverso Delhi, creando una casa temporanea nel Gange e Yamuna, due dei fiumi più sacri dell'India. Gli uccelli affollano le migliaia, spesso nutriti da devoti che arrivano per fare il bagno nel fiume e dar loro da mangiare. Gli uccelli volano oltre 6.000 miglia per sfuggire ai rigidi inverni siberiani tra ottobre e marzo. Il fotografo Navin Vatsa.





  4. Posted 27/8/2017, 10:32
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    Ricostruiti i segreti del dodo



    Dalla rapida crescita dei pulcini alla loro eterna 'adolescenza', ricostruiti gli aspetti più segreti della vita del dodo, il volatile estinto che viveva nell'isola di Mauritius. È stato possibile grazie all'analisi di 22 ossa fossili di 22 individui pubblicata su Scientific Reports, dal gruppo coordinato da Delphine Angst, dell'università sudafricana di Cape Town.

    I ricercatori hanno analizzato i resti di questo uccello, che non sapeva volare, raccolti in diversi siti dell'isola per comprendere la crescita e il suo comportamento riproduttivo. Molti dei campioni di ossa studiati appartenevano a uccelli giovani e questo fa pensare che il dodo crescesse molto rapidamente, e raggiungesse presto la maturità sessuale, ma impiegasse poi diversi anni per raggiungere la maturità scheletrica, come una sorta di 'eterno adolescente'.

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    Le percentuali di calcio osservate nelle ossa, inoltre, potrebbero essere la prova che il volatile, come altri uccelli, sperimentasse la muta e quindi rinnovasse periodicamente il piumaggio. Poiché la muta può generare cambiamenti significativi nell'aspetto degli uccelli, in termini di colore e tipo di piuma, ciò può spiegare le molte discrepanze presenti nella descrizione del dodo nei racconti storici.

    Sulla base dei risultati, gli autori ipotizzano che la stagione riproduttiva del dodo cominciasse intorno ad agosto, con l'ovulazione nelle femmine. Dopo la schiusa, i pulcini crescevano rapidamente e diventavano presto robusti per resistere alle dure condizioni della stagione estiva dell'emisfero australe e ai cicloni che colpiscono l’isola nel periodo compreso da novembre a marzo. Secondo lo studio, la muta aveva inizio alla fine dell'estate australe, intorno a marzo, e cominciava dalla sostituzione delle piume delle ali e della coda. Così, alla fine di luglio, il rinnovamento delle piume era completato in tempo per la successiva stagione di riproduzione.



    RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
  5. Posted 3/1/2017, 20:43
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    Gru della Manciuria nel fiume Setsurigawa, in Giappone, fotografate nella foschia mattutina.
    (The Yomiuri Shimbun via AP Images)





    Un gruppo di circa 1000 anatre corritrici indiane addestrate che si dirigono verso un vigneto a Vergenoegd, in Sudafrica. Le anatre vengono utilizzate nei vigneti perché mangiano le lumache e altri animali che che danneggiano le viti e rendono più fertile il terreno con i loro escrementi
    (RODGER BOSCH/AFP/Getty Images)

  6. Posted 20/12/2016, 20:47
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    Libertà
    Con qual diritto mettete gli uccelli in gabbia?
    Con quale diritto togliete questi cantori alle macchie,
    alle sorgenti, all'aurora, ai nembi, ai venti che son di loro?
    Con quale diritto rubate la vita a questi viventi?
    Uomo, credi tu che Dio, questo Padre, faccia nascere
    l'ala per appenderla al chiodo della tua finestra?
    Non puoi tu vivere felice senza questo?
    Che cosa han fatto dunque quei poveri innocenti
    per stare in prigione col loro nido e la loro compagna?
    Date la chiave dei campi a tutti questi reclusi!
    Ai campi i rosignoli, ai campi le rondini.
    Le anime sconteranno il male che si fa alle ali:
    La bilancia invisibile ha due piatti oscuri.
    Abbiate cura delle gabbie di cui ornate le vostre pareti!
    Le gabbie dorate non sono che nere graticole.
    La sinistra uccelliera genera le Bastiglie.
    Rispettate i dolci passeggeri dell’aria, dei prati, dei mari!
    Tutta la libertà non si sottrae agli uccelli:
    un giusto e crudo destino la riprende agli uomini.
    Noi abbiamo i tiranni perché tiranni siamo.
    (di Victor Hugo)

  7. Posted 28/7/2016, 15:31
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    POESIE A TEMA

    Poesie e racconti sull’Inverno…

    Lo scricciolo

    Che freddo che nebbia che gelo
    che candido soffice velo
    di gelida neve
    che scende posandosi lieve!
    Nei campi, che quiete solenne!
    Ogni albero muto divenne;
    non canta neppure il ruscello,
    non vola neppure un uccello.


    Il regno dei morti mi pare:
    ma no, chè si sente zirlare,
    dai cespi lo scricciol piccino:
    è un trillo di campanellino
    che mette nel cuore una nota
    di gioia, di festa, di pace.
    (D. Vignali)
  8. Posted 17/3/2016, 16:41

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    Image Credit: Geoffrey Dabb


    Lathamus discolor



    Il lathamus discolor è un bellissimo e variopinto parrocchetto originario dell'Australia sud-orientale. Lungo all'incirca 25 cm, la livrea si presenta di un verde acceso. Il piumaggio intorno al becco è rosso, la corona è blu. I bordi superiori delle ali sono rossi per poi sfumare nel blu. Il sottocoda è rosso e le penne della coda amaranto, l'occhio arancione. L'iride è gialla, il becco arancione pallido, le zampe grigio-rosate. Il discolor è l'unico rappresentante del genere "lathamus". Pur facendo parte della famiglia degli psittacidi ha molte abitudini in comune con i lorichetti, come quella di suggere il nettare dei fiori. A differenza dei loridi tuttavia il parrocchetto di Latham non introduce la lingua nella coppa del fiore, ma la usa per "catturare" le antere del fiore e spremerle contro il palato.


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    Image Credit: Geoffrey Dabb

    Nel 2000 lo studioso Brett Gartrell ha pubblicato uno studio molto particolareggiato su questo pappagallo: "Morphological Adaptations to Nectarivory of the Alimentary Tract of the Swift Parrot Lathamus discolor". Dal momento che il parrocchetto di Latham è allo stesso tempo nettarivoro e gravivoro, in tale lavoro Gartrell ha effettuato una comparazione con due psittacidi di caratteristiche simili che condividono lo stesso areale: la rosella (pappagallo granivoro) ed il parrocchetto muschiato (pappagallo nettarivoro). E' stato possibile così evidenziare gli adattamenti evolutivi del lathamus che mostra, rispetto alle roselle un apparato digestivo più dimensionato e lungo, per favorire la digestione di nettare ed insetti. Rispetto invece al parrocchetto muschiato il ventriglio si presenta più spesso e robusto, in grado quindi di consentire al volatile di passare da una dieta nettarivora ad una granivora senza particolari complicazioni.

    Il Lathamus discolor Ama vivere tra gli alberi di eucalipto, dei cui fiori è ghiotto, solitamente in gruppi nutriti (spesso in associazione con il lorichetto muschiato) che possono diventare il flagello degli eventuali frutteti che incontrano sul loro cammino. La particolarità di questo uccello è quella di essere un pappagallo migratore: durante il periodo della riproduzione, tra gennaio e maggio, è stanziale nell'Australia sud-orientale, per poi spostarsi in Tasmania durante la stagione fredda, tra agosto e settembre. Estremamente veloce nel volo (tanto da meritare come secondo nome comune quello di "parrocchetto veloce") il lathamus discolor è allevato ed apprezzato in cattività per la bellezza del suo piumaggio, ma necessita di molto spazio, quindi è indispensabile alloggiarlo in una capiente voliera. Il numero di coppie riproduttrici in natura si attesta sulle 1300 per un numero complessivo di esemplari esistenti non superiore alle 5000 unità.

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    Image Credit: Geoffrey Dabb


    Dimorfismo sessuale

    Non è presente un evidentissimo dimorfismo sessuale, a parte il fatto che i colori delle femmine sono decisamente meno accesi.

    Ambiente naturale e distribuzione

    Questo parrocchetto è stanziale nell'Australia sud-orientale per poi spostarsi durante la stagione fredda verso la Tasmania e lo stretto di Bass.

    Riproduzione
    Questo parrocchetto è un uccello dal carattere socievole ed accetta di buon grado di nidificare in colonia. Ogni coppia si procura la propria cavità negli alberi, preferibilmente di eucalipto, e sovente più coppie condividono lo stesso albero. La femmina depone da tre a sei uova bianchissime che vengono covate per venti giorni. I piccoli lasciano il nido circa sei settimane dopo la nascita.

    Alimentazione


    Il lathamus ama vivere nelle foreste australiane di eucalipto, è arboricolo e si nutre principalmente del polline e del nettare dei fiori dell'eucalipto. E' infatti dotato di una lingua a spazzola che lo predispone a questo tipo di dieta. Mangia comunque piccoli insetti, larve, bacche e semi. La sua alimentazione in natura varia a seconda della stagione: durante l'inverno staziona sul continente australiano e si nutre prevalentemente di fiori, semi e frutti di eucalipto, e della melassa prodotta dai pioppi. Per riprodursi il parrocchetto migra in Tasmania, dove si nutre essenzialmente del polline e del nettare dell' eucalyptus globulus e di insetti. In cattività la sua alimentazione di base, costituita da frutta matura, verdura e misto di semi per parrocchetti, va integrata con gli alimenti specificamente pensati per la dieta dei lorichetti. In linea generale la razione di nettare deve corrispondere all'incirca al 30% del suo peso corporeo. E' necessario fornire anche piccoli insetti come le camole della farina e possibilmente fiori freschi. Bisogna fare attenzione nel non esagerare con una dieta eccessivamente proteica, dato che l'alimentazione nettarivora tipica di questo pappagallo lo predispone a lesioni ai tubuli renali e quindi a maggiori concentrazioni di acidi urici nel sangue in caso di eccesso di proteine nella dieta.




    - See more at: http://www.pappagallinelmondo.it/lathamus-...h.cemGWtCR.dpuf
  9. Posted 25/2/2016, 15:22

    Cacatuidae


    La famiglia degli Cacatuidae è quella composta dal minor numero di specie, comprendendo una ventina di specie. Tra i cacatuidae non sono annoverati pappagallini di piccola taglia, ma soltanto di taglia media e grande. Generalmente presentano una morfologia piuttosto tozza con coda poco allungata e a volte conformata a spatola. La gamma dei colori è piuttosto ristretta: dal bianco completo con parti in giallo o arancio, ai cacatua completamente neri, alle specie dove domina una tenue tonalità salmone o rosata. I Cacatuidae sono caratterizzati dalla presenza di un ciuffo erettile sul capo la cui posizione fornisce indicazioni sullo stato emotivo dell'animale; sono interamente localizzati nell'area australiana, nelle isole dell'Oceano Pacifico e nel sud-est asiatico.

    I Cacatuidae sono uccelli intelligenti, rumorosi, giocherelloni ed estremamente distruttivi. Non sono pappagalli semplici da gestire in cattività dal momento che necessitano di ampi spazi e di buona esperienza da parte dell'allevatore, con la sola eccezione del Nymphicus Hollandicus, comunemente noto come calopsita, la cui gestione è particolarmente semplice.

    pappagalli-cacatuidae
    Pappagalli cacatuidae

    Cacatua

    cacatua-alba

    Cacatua alba Cacatua bianco

    cacatua-ducorps-btn
    foto:papagajo.it

    Cacatua ducorpsi Cacatua di Ducorps

    cacatua-ciuffo-giallo
    foto:mille-animali.com

    Cacatua galerita Cacatua ciuffo giallo maggiore


    cacatua-goffin-btn
    foto:papagajo.it

    Cacatua goffini Cacatua di Goffin

    kakadu-kohlekraftwerk
    foto:salviamolaforesta.org

    Cacatua haematuropygia Cacatua delle Filippine


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    Cacatua leadbeateri Cacatua di Leadbeater


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    foto:thumbs.dreamstime.com

    Cacatua moluccensis Cacatua delle Molucche


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    foto:birdsandbirds.com

    Cacatua ophtalmica Cacatua dagli occhi blu

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    Cacatua sanguinea Cacatua piccolo

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    Cacatua sulphurea Cacatua ciuffo giallo minore

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    Cacatua tenuirostris Cacatua a becco lungo

    Callocephalon

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    Callocephalon fimbriatum Cacatua gang-gang


    Calyptorhynchus

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    Calyptorhynchus baudinii Cacatua nero di Baudin

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    Calyptorhynchus funereus Cacatua nero a coda gialla

    479x481xjpg_Calyptorhynchus_lathami.jpg.pagespeed.ic.kQToCXByAR
    foto:photomazza.com

    Calyptorhynchus lathami Cacatua di Latham

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    Calyptorhynchus latirostris Cacatua nero a becco largo

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    Calyptorhynchus magnificus Cacatua nero magnifico

    Eolophus

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    foto:planetpet.it

    Eolophus roseicapillus Cacatua rosato


    Nymphicus



    calopsitta3
    foto:aaeweb.net

    Nymphicus hollandicus Calopsite


    Probosciger

    cacatuanero
    foto:sites.google.com
    Probosciger aterrimus Cacatua delle palme




    fonte:www.pappagallinelmondo.it
    e foto ove diversamente segnalato
  10. Posted 20/2/2016, 12:57
    .

    IL ROADRUNNER



    Il corridore della strada (Geococcyx californianus Lesson, 1829), conosciuto anche con il nome inglese roadrunner, è un uccello della famiglia Cuculidae dell'ordine dei Cuculiformi. Vive nel sudovest degli Stati Uniti, in una linea che comprende tutti gli stati tra la California e la Louisiana. È presente anche nel nord e nel centro del Messico; vive quasi esclusivamente nelle zone desertiche e semidesertiche o dove la vegetazione è limitata a bassi cespugli e pochi ciuffi d'erba, ma è stato avvistato anche al limitare dei boschi e in zone di erba alta.

    Il corridore della strada è lungo 52-60 centimetri, pesa 230-342 grammi e ha un'apertura alare di 45-60 centimetri. Il piumaggio è biancastro sul petto e sul ventre, mentre capo, dorso, ali e coda, sono vistosamente striate di bianco, nero, e marrone scuro. Una linea bianca risalta posteriormente agli occhi gialli. Sul capo porta una cresta nera e bruna. Il becco è lungo, adunco sulla punta e grigio-bluastro. Le zampe sono robuste e anch'esse bluastre. La coda è molto lunga e viene usata come bilanciere, come timone e come freno nelle corse. Non c'è dimorfismo sessuale nella livrea.
    Come la maggior parte dei cuculi, il corridore della strada possiede un vasto repertorio di suoni. Quello classico è un susseguirsi di sei cuu bassi e lenti, in tono discendente, in serie da 6 a 8, simili a quelli di una colomba che tuba
    ;il segnale di allarme è una serie di schiocchi, prodotti dallo sbattere del becco. In altre occasioni, come nel periodo riproduttivo, il maschio emette una specie di suono ronzante per attirare la femmina.

    Nonostante sia in grado di volare, il roadrunner preferisce spostarsi a terra dove raggiunge velocità di oltre trenta chilometri orari. È un uccello curioso che non esita ad avvicinarsi agli uomini. Il deserto è un ambiente famoso per le forti escursioni termiche tra giorno e notte. Quando la temperatura durante la notte scende sotto i livelli di guardia, il corridore della strada riesce ad entrare in uno stato di completa ipotermia rallentando al minimo i battiti cardiaci e il metabolismo, in modo da dissipare meno calore corporeo possibile. All'alba si riprende con dei "bagni di sole", sistemandosi in modo da assorbire più calore possibile, cioè con le piume nere rivolte ai raggi; al contrario, durante il pomeriggio, quando il calore è quasi insopportabile, riduce le sue attività della metà.

    Quando corre, ha un'andatura divertente, con il busto rigido quasi verticale, le zampe, lunghe e robuste, che si muovono vorticosamente e la coda che fa da timone. Se avverte un pericolo, spicca un volo piuttosto breve per poi ricominciare a correre. Si procura il cibo inseguendo a gran velocità le sue prede che uccide con un colpo del becco o, nel caso di prede troppo grandi, sbattendole contro una roccia. In modo particolare si nutre di lucertole, di serpenti, di piccoli uccelli come quaglie, passeri e colibrì, e di piccoli mammiferi quali topi e altri roditori. Non disdegna gli insetti, gli aracnidi come grossi ragni, scorpioni e tarantole, e i miriapodi. Nelle sue prede vi è anche i serpenti a sonagli; per catturarli prima allarga le ali a formare un “mantello dei toreri”, poi all'improvviso afferra il serpente e ne sbatte la testa per terra sino a ucciderlo, infine cerca di ingoiarlo intero.I suoi predatori sono falchi, aquile, moffette, procioni, gatti domestici e coyote sono i suoi predatori naturali.

    La riproduzione inizia in primavera e si conclude a settembre. Il maschio attrae la femmina mostrandole e porgendole varie prede e se questo non è sufficiente agita la coda davanti alla femmina, mentre emette vari suoni. Una volta formata, la coppia rimane insieme per la vita. Il nido viene costruito dalla femmina su cespugli, cactus o bassi alberi, con rametti, piume, erba e foglie recuperati dal maschio. La femmina depone dalle due alle otto uova di un giallino chiaro, che hanno un periodo di incubazione di circa venti giorni. Le schiuse sono asincrone, ma i genitori si prendono cura di tutti i piccoli che diventeranno indipendenti a circa due mesi dalla nascita.

    ....BEEP BEEP....


    Wile E. Coyote e Beep Beep sono che personaggi animati creati da Chuck Jones nel 1948 per la Warner Bros. Il primo cartoon dedicato esclusivamente ai due personaggi risale al 1949 con l'episodio Fast and Furry-ous.
    Il coyote è impegnato nel maniacale, e mai fruttuoso, inseguimento del Road Runner che essendo sconosciuto in Europa veniva chiamato "Bip-Bip lo struzzo corridore", in realtà si tratta dell'uccello dei deserti americani il cui nome scientifico è Geococcyx californianus.
    Il Road Runner è la preda agognata da Wile E. Coyote: famoso per la sua rapidità, nonostante gli innumerevoli e sempre più ingegnosi tentativi di cattura riesce puntualmente a sfuggire, in modo anche irridente, al suo cacciatore. Le sfide fra i due protagonisti si risolvono, quindi, sempre a favore del velocissimo e astuto pennuto dai colori sgargianti.
    Il cartone è ambientato nelle gole della Monument Valley dove Wile E. Coyote sperimenta di tutto per catturare Beep Beep, servendosi molto spesso di strani arnesi, regolarmente difettosi o d'uso impossibile, forniti dalla ACME Inc., azienda fittizia ideata dal regista Chuck Jones e che, nei disegni animati dei Looney Tunes fornisce strambe attrezzature di alta tecnologia sia a Wile E. Coyote che ad altri personaggi.
    Puntualmente il coyote cade vittima del suo stesso ingegno e, spesso, le sue avventure si concludono con l'inevitabile volo in una gola del canyon oppure con l'investimento del malcapitato da parte di un treno o di un camion.


    .

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